LA “PRIMA” DI ORIZZONTI, UNA STORIA DRAMMATICA E URTICANTE CON MUSICA D’ECCEZIONE APRE IL FESTIVAL CHIUSINO

lunedì 29th, luglio 2024 / 11:23
LA “PRIMA” DI ORIZZONTI, UNA STORIA DRAMMATICA E URTICANTE CON MUSICA D’ECCEZIONE APRE IL FESTIVAL CHIUSINO
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CHIUSI – Ci sono cose belle che passano inosservate o quasi. Ed è un peccato. Perché le cose belle non sono poi così frequenti e dunque bisognerebbe non farsele sfuggire. Non perderle. Ieri sera a Chiusi c’è stata la “prima” del Festival Orizzonti edizione 2024 che durerà fino al 4 agosto. Chi si aspettava un pienone stile grandi occasioni sarà rimasto deluso. Chi si aspettava uno spettacolo di cabaret con il solito monologhista bravo, ma uguale a tutti gli altri sarà invece rimasto sorpreso. Anche perché l’attore monologhista Oscar Di Summa non è che fosse notissimo al grande pubblico. Magari tra gli addetti ai lavori sì, ma tra chi a teatro ci va di rado e guarda molta tv, sicuramente no.
Lo spettacolo che ha proposto “Stasera sono in vena” non è stato uno zuccherino. Piuttosto un cazzotto nello stomaco per il tema crudo e drammatico e anche perché si capisce che la storia raccontata è in pratica una autobiografia. Cioè il racconto di un pezzo di vita di uno che quel dramma lo ha attraversato di persona. Il titolo “Stasera sono in vena” può far pensare ad una serata scoppiettante. E invece la vena in questione non è quella poetica o artistica. Ma quella del braccio. Dove il protagonista e i suoi “migliori amici”, si fanno le pere. Nel deserto umano e sociale di una Puglia assolata e desolata dove chi lavora lavora, appunto, mangia e guarda a tv e gli altri vanno in giro come fantasmi, percorrono km e strade infernali alla ricerca di dosi rabbiose, per dirla con Ginzbeng. Quello di Di Summa è un “urlo” che ricorda l’opera del grande poeta della beat generation americana, ma ambientato tra Brindisi e Oria e Manduria, non a Los Angeles. 
La musica aiuta, sostiene la narrazione, si fa narrazione essa stessa. Lì c’è Los Angeles… Ed è musica se vogliamo attinente al periodo (gli anni ’80) ed eseguita magistralmente da tre musicisti di livello, Corrado Nuccini alla chitarra e arrangiamenti, Francesca Bono voce e percussioni e Daniele Rossi chitarra e tastiere. Gente che ci sa fare e che ha frequentato band di tutto rispetto come I giardini di Mirò e Massimo volume. Brani iconici dei Doors, di David Bowie, di Nick Cave. Leonard Cohen in versioni suggestive con lo stesso Di Summa che ogni tanto ci ha messo anche la sua di voce… 
Parlare di droga, di gioventù bruciata, di spacciatori, di overdose e crisi di astinenza,  in una serata di mezz’estate, in una piazza-palcoscenico davanti ad una cattedrale e ad un palazzo vescovile può anche apparire operazione ardita, urticante.
Forse sconveniente. Ma nel 2018, nella stessa piazza, davanti alla stessa cattedrale e negli stessi giorni (era il 24 luglio), si tenne una partecipatissima assemble pubblica proprio sul tema della droga. Quell’iniziativa fu fatta perché a Chiusi , non a Manduria, c’erano state due morti per overdose a distanza ravvicinata l’una dall’altra, un trentenne e un 18enne. Ecco, lo spettacolo di Oscar Di Summa ce l’ha fatta ricordare. E così come abbiamo scritto in occasione del nostro spettacolo “Lo straniero. Il polacco deve morire!” allestito di recente per l’80esimo della Liberazione della città, le storie vanno raccontate tutte, anche quelle scomode e dolorose. Anche la storia raccontata da Di Summa è una di queste…
E in questo senso il festival Orizzonti, anche nell’edizione 2024 dedicata al “grande gioco”, sembra voler rimanere comunque fedele alla linea, che è quella di avere un’occhio privilegiato per certi drammi sociali e civili. E questa è una cosa che ci piace. Ci son piaciute meno, ma solo per un fatto di clima (non c’era prorio l’atmosfera) le stornellate del trio Quarto Podere, nel dopofestival in via Porsenna. Canzoncine da aia, che possono pure far parte del gioco, ma con gli Orizzonti del festival chiusino c’entrano poco.
Peccato – dicevamo – per la partecipazione non oceanica. Per l’indifferenza che la città mostra, non da adesso, nei confronti del festival estivo. Sembra quasi ci sia un algido distacco della gente. E non può essere solo un problema di costo del biglietto.
Probabilmente hanno influito anche iniziative e feste nei dintorni, a Montallese, a Sarteano a Castiglione del Lago… Vedremo nelle serate successive. A partire da questa sera.
Alle ore 18,00 prima “visitazione fuori porta”con lo spettacolo “Splash” al lago di Chiusi. Singolarissima piece di teatro per bebè… con Silvia Bennet, Anna Solinas e Igor Vazzaz. Alle ore 21,00 in piazza Duomo con “Calcinculo”, uno spettacolo di e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi, musiche di Lorenzo Scuda, candidato ai premi Ubu come miglior novità italiana/ricerca drammaturgica e come miglior progetto sonoro/musiche originali. Alle ore 23, Chiostro San Francesco “Super! Super! Super! spettacolo di giocoleria, clownerie, equilibrismo e gags tra il comico e il demenziale, di e con Andrea Vanni. 
A chi sussurra che sono tutti nomi sconosciuti ai più, noi rispondiamo che è vero, ma proprio per questovale la pena  andare a vedere, le sorprese migliori vegono sempre da chi non si conosce. Degli attori, registi e musicisti noti non si scopre niente. Si sa già tutto…
M.L.
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