BATTESIMO DELLA PIAZZA, PER IL COMITATO PRO-STAZIONE DI CHIUSI
CHIUSI – Il Comitato Pro Stazione di Chiusi (e contro la stazione in linea per l’alta velocità) ha avuto anche il battesimo della piazza. Una piazza Garibaldi bella gremita e attenta ha infatti ascoltato per due ore e passa le ragioni del Comitato stesso, gli interventi di alcuni sindaci e di altri intervenuti. Pubblico numeroso e fatto non solo di chiusini, ma anche di cetonesi, pievesi, castiglionesi, sarteanesi…
Applausi a scena aperta ai passaggi più critici verso l’ipotesi di stazione in linea, ovunque venisse realizzata. E ogni volta che qualcuno sottolineava l’importanza, l’idoneità e la centralità del nodo di Chiusi, non solo per Chiusi e la Valdichiana senese, ma per tutto il territorio circostante, dall’Amiata alla Valdorcia, dalla Valnestore al Trasimeno, fino a Perugia. La presenza e gli interventi dei sindaci non erano scontati. C’erano Sonnini di Chiusi, Cottini di Cetona, Risini di Città della Pieve e Ferricelli di Piegaro. Quest’ultimo, come Risini che lo aveva fatto ad un banchetto due mesi fa, ha pure firmato l’adesione al comitato e alla petizione che ha già raccolto quasi 3.000 firme.
Non hanno detto grandi cose, né fatto dietrofront rispetto a decisioni prese e sulle quali il Comitato ha più volte espresso posizioni dure, ma il fatto che siano venuti, che abbiano affrontato la piazza, riconoscendone il valore democratico e partecipativo, non è cosa da poco e il Comitato farà bene a valorizzare questa apertura.
Tra la gente in piazza si sono notati anche diversi esponenti del Pd, sia della Valdichiana che dell’area del Trasimeno e anche questo è un segnale positivo. Pare che siano arrivati messaggi di condivisione dell’iniziativa dalla Cgil dell’area lacustre, dal deputato Walter Verini del Pd e dalla sua collega Letizia Giorgianni di Fratelli d’Italia. Addirittura da Maria Rita Lorenzetti, l’ex “zarina” umbra che da dirigente prima Ds poi Pd, da presidente della Regione e da presidente di Italfer in passato ha sempre osteggiato ogni passo che potesse avvicinare Perugia e l’Umbria a Chiusi, guardando sempre dall’altra parte, verso le Marche o verso Orte. Anche lei folgorata sulla via di Damasco o sulla via di… Piegaro? Al di là delle battute, sarebbe un bel colpo per il Comitato avere l’endorsement di Maria Rita Lorenzetti. Che non è figura di secondo piano.
Anche ieri sera, in piazza Garibaldi, la stazione in linea a Tre Berte-Salcheto, a Rigutino o a Creti-Farneta è stata smontata pezzo a pezzo. I vari interventi ne hanno sottolineato l’inutilità , anzi la “dannosità” per il territorio a fronte di una spesa ingente e di un impatto ambientale pesante. Tutti hanno sottolineato come la stazione di Chiusi e quella di Arezzo possono tranquillamente coprire l’esigenza di un aggancio all’alta velocità, senza spendere un euro in più, offrendo un servizio necessario non in mezzo a una campagna desolata, senza altre connessioni ferroviarie, ma nel cuore di una città (Arezzo) e una cittadina (Chiusi) che non solo hanno le varie connessioni con altre linee ferroviarie, ma anche terminal per autolinee, taxi, alberghi, bar, ristoranti, banche, supermercati, posteggi. Cioè tutto quello che serve intorno ad una stazione, perché una stazione non è solo il luogo in cui si fermano dei treni, è anche tutto il resto.
Alcuni degli intervenuti hanno sottolineato come la stazione in linea, anche se decidessero di realizzarla, vedrebbe la luce tra 10 anni come minimo… Nel frattempo questo territorio centrale e decisivo anche dal punto di vista turistico, non può essere marginalizzato e tagliato fuori dai collegamenti principali. Altri hanno sottolineato l’importanza strategica per il nodo di Chiusi di un rapporto sempre più stretto con Perugia e con l’Umbria. Ovvio che senza l’aggancio all’alta velocità anche i discorsi sul collegamento stradale Perugia-Chiusi perdono valore, ma è vero anche che se ci fosse un collegamento rapido Perugia-Chiusi, con l’adeguamento dei 10 km della Provinciale 309 (la strada del Fornello, tra Piegaro e Moiano), che consentisse di andare da Chiusi al capoluogo umbro in 25 minuti, sarebbe più facile chiedere il ripristino della fermata del Frecciarossa che Trenitalia ha depennato quest’anno.
E’ stata messa in evidenza l’incongruenza del fatto che la fermata è stata confermata negli anni difficili del Covid ed è stata soppressa nell’anno della ripresa del turismo, con due grandi motivi di richiamo, come la Mostra sul Perugino e la scoperta archeologica di San Casciano Bagni. Scelta che contrasta con la “logica di mercato” sbandierata da Trenitalia per sopprimere la fermata.
Adesso, con i sindaci che cominciano quantomeno a tentennare sulla scelta della stazione in linea, il Comitato dovrà far pesare quelle 3.000 firme, dovrà spingere la protesta e la proposta un po’ più avanti, con altre iniziative. Anche clamorose. Potrebbe intanto incontrarli tutti i sindaci, uno a uno. E farli pronunciare.
Per esempio, in questa partita c’è un comune che potrebbe (forse vorrebbe) fare l’asso pigliatutto, almeno nel caso in cui dovesse prevalere l’ipotesi stazione in linea a Tre Berte-Salcheto. Cosa difficile, molto improbabile, ma che serve a stabilire quantomeno delle gerarchie. E’ il Comune di Montepulciano. Ieri sera il sindaco poliziano Michele Angiolini in piazza Garibaldi non c’era. Aveva il Corteo dei Ceri, manifestazione rilevante nell’ambito del Bravio delle Botti. Era giustificato, diciamo. Ma al di là delle concomitanze e delle contingenze, Angiolini si è visto e sentito poco su questa vicenda. E si son visti e sentiti poco anche i comitati ambientalisti attivi da tempo nel comune di Montepulciano. Possibile non abbiano niente da dire sull’ipotesi, prevista nel Piano Strutturale Intercomunale, di realizzare una mega stazione in linea a poche centinaia di metri dall’Oasi naturalistica del Lago di Montepulciano e poche centinaia di metri dall’autostrada del Sole e altre arterie delicate e già piuttosto “congestionare” come la 326?
Finite le fatiche del Bravìo, noi, nei panni del Comitato due paroline con Angiolini e coi comitati ecologisti poliziani ce le vorremo fare. Questi ultimi, per esempio, ai tempi del caso Acea, intervennero più volte a fianco del Comitato Aria. Stesso discorso per i sindaci di Torrita e Sinalunga che potrebbero pensare di fare tombola con la Stazione a Creti-Farneta. Forse anche con loro sarebbe opportuno scambiare qualche opinione. Da un impoverimento del nodo di Chiusi, ci rimetterebbe non solo Chiusi, avrebbero da rimetterci e non poco anche Chianciano e Sarteano e tutti i comuni a sud di Chiusi (Cetona, San Casciano, Città della Pieve, Monteleone d’Orvieto, Fabro, Montegabbione), poi Paciano, Panicale, Piegaro, che vedrebbero allontanarsi la stazione di riferimento, sia per i cittadini residenti che per i turisti… Questo dovrà andare a dire il Comitato ai sindaci. E i sindaci dovranno uscire dalla tana.
m.l.
Cronaca genuina!
Ottimo resoconto!
In un comunicato uscito oggi il sindaco Sonnini accusa alcuni componenti del comitato di strumentalizzare a fini politici la vicenda trasporti. Cosa pensava che si trattasse di questione sportiva o ludica? Certo che la questione è politica ma non si tratta di strumentalizzare bensì di chiarire quali siano le responsabilità politiche appunto. Il sindaco parla di questioni personali contro l’amministrazione che rappresenta, confondendo il personale con il pubblico, forse dimenticando che l’amministrazione che presiede, giusto qualche settimana fa, in consiglio comunale ha votato l’adozione del Piano Strutturale intercomunale che ha nelle previsioni la destinazione di un’area per la costruzione della stazione in linea dell’alta velocità a Salcheto, nel comune di Montepulciano, in netto contrasto con gli interessi del comune di Chiusi.
Il sindaco sembra anche innervosito quando parla degli applausi della piazza agli interventi dei componenti del comitato, evidentemente se la piazza applaude condivide e bene farebbe a non cadere nell’errore del suo predecessore che sulla vicenda carbonizzatore ignorò gli applausi della piazza al comitato e sappiamo come andò a finire.
Dottor Scaramelli, è certo che si sono innervositi per gli applausi della piazza !
A loro la piazza non interessa più!
Loro stanno agli ordini di scuderia,sicuramente contro il loro stesso volere, ma agli ordini devono stare !
Quale ” normale ” cittadino non vuole il benessere del paese ?
A loro la piazza serve solo qualche mese prima delle elezioni ! Un minuto dopo la chiusura dei seggi,la piazza,deve tornare al suo posto !
Non serve più !
Non hanno ancora capito che devono fare quello che la piazza ,che sfortunatamente li ha eletti, chiede ! Il sindaco,gli assessori,dovrebbero essere il cuore e la voce dei cittadini ,che sfortunatamente,li ha scelti ! Invece fanno quello che le eminenze grigie gli ” impongono ” !
Povera CHIUSI! Da lucumonia a greppia !
Da Porsenna a Pursennid !
Assolutamente daccordo
X Niccolò Martinozzi e Luca Scaramelli. Avviso prima che ce n’ho un po’ per tutti,anche con il complesso mediatico che come abbiamo visto tende a legare l’asino dove vuole il padrone e come lo fà tutto questo ? Lo fà dando più peso alle cose e meno ad altre,mettendole tutte sullo stesso piano per illudere su una questione di uso della democraticità-Dio non voglia il contrario !- illustrando all’opinione pubblica ciò che interessa sia l’argomento su cui ragionare,poi dando un peso diverso alla contrapposizione e non spiegandone i perchè. Ma questo lo sapevamo tutti che così fosse !…Alla fine il discorso fatto da Niccolò Martinozzi e da Luca Scaramelli potrebbe apparire un discorso qualunquista, un discorso di critica a 360° di quelli che toccano i diversi punti in questione ma che essendo troppo difficili a veder sanate le buche e le ferite subite dalla cittadinanza nella loro quotidianità( parlo del degrado, sissignori del degrado fisico e di quello morale) assumono un aspetto che è il contrario di quello della costruzione e degli intenti per un riscatto di tutti.Per addentrarsi nel merito vedremo invece che non è così che sia un discorso qualunquista, anzi.Nelle mie interminabili solfe-intervengo solo su Primapagina- ho chiarito molte volte che la responsabilità a monte di tutto questo sia essenzialmente duplice: la prima è quella della gente di Chiusi che vota questa classe politica e la seconda è di questa classe politica che governa, che ha governato con le alleanze che via via ha perso per la strada,cosa questa di natura ”Politica” e non ”personale” come viene detto.Si tratta quindi di una cambiale in bianco (perchè la gente non partecipa e guarda solo alle cazzate come appunto i Ruzzi che nulla portano e sono un esempio di sottocultura che nulla contiene e questo -contrariamente a quello che i media o che gli addetti ai lavori affermano quasi risentiti quando sembra che gli si tocchi qualche propria creatura e lo dico da sempre-che ha creato ex novo cioè dal nulla condizioni e situazioni che non esistono nè storicamente nè a livello ludico, perchè nulla danno al paese e sono anche fra l’altro elementi di deviazione per i giovani che insegnano loro ad avere uno spirito di fazione, deleterio in questi tempi dove dovrebbe essere ricercato un insegnamento ed uno spirito di globalità e di unione.Il loro stare insieme su cosa si basa ? Sulla ricerca di come indossare i costumi ? Sulle cadenze dei tamburi ? o su altro che non esistea oggi nel 2023 ? Non mi dilungo sull’origine e su chi abbia inventato di sana pianta tali manifestazioni che vengono da decadi e decadi andando all’indietro e che oggi non coinvolgono più con lo stesso spirito la cittadinanza come avveniva solo in parte prima ma servono solo a ritrovarsi per banchetti e mangiate,nulla d’altro.Nulla contro lo spirito conviviale, ma c’è un limite a tutto,come in tutte le cose ! Sarebbe logico che l’arretratezza avesse un termine sia temporale sia culturale perchè siamo nel 2023 e con tanti problemi dove dovrebbe invece essere insegnato alla gioventu ad essere coinvolta in ben altro e lo spettacolo appunto invece che vediamo non è dei più edificanti.Esiste forse all’interno dei ruzzi un coinvolgimento che possa definirsi culturale dei giovani,su cosa gli si insegna ad essere forza comune e vita sociale quando una gran parte delle iniziative ruota intorno al tambureggiamento perenne,alle vestizioni,alla contrapposizione tifosa dei rioni basata sul nulla, perchè è sul nulla che è basata ! Ma siamo nel 2023 apriamo gli occhi ed osserviamo con criticità tali manifestazioni di un paese lasciato in coma da anni dove le iniziative economiche e commerciali chiudono o sono emigrate e dove tutt’ora ancora si batte tale strada dove alla fine c’è solo abbandono, erba alta, incolta,muri o pareti dei palazzi in disfacimento ? Mi si risponderà:” ma non ci sono soldi per provvedere a tutto ed i comuni non ce la fanno a sostenere questo peso”.Ma chi guida politicamente e le maggioranze allora cosa ci stano a fare, cosa hanno prodotto, di cosa si lamentano se a monte hanno accettato tutto senza esclusione i vari Piani Strutturali ed adesso stanno accettando in toto ciò che è stato decretato dall’Unione dei Comuni e di fronte alla gente la moneta di scambio(per chi si intende di numismatica) è quella moneta della Repubblica Romana del 215-217 A.C. chiamata ”Asse” che rispecchia proprio il contenuto etico di questa situazione: Giano Bifronte ( che sembra proprio ad hoc il riferimento al Presidente della Regione) su di una facciata del conio e sul retro la prua di una nave od aratro rivolto non a caso a ” sinistra”.Per chi si intende un momento di numismatica è una moneta emblematica di quanto stia passando nelle cose in questo momento decisivo dove si decretano finalità e comportamenti che avverranno(c’è chi ha detto quando non si sà ma intanto vengono fissati e decretati,poi quando e se ci saranno i soldi si costruirà la casa ma intanto si mette nero su bianco che ”la casa” dovrà essere costruita).Non mi dlungo sui vari ”nicchiamenti” che la dicono lunga sull’attesa di un accordo definitivo su quanto stabilito dal PS che s’interseca con le direttive Regionali alle quali deve essere data risposta.Allora, mi sembra che ormai i giuochi siano fatti cari cittadini di Chiusi e per chi ha figli si prepari un bel passaporto perchè qui se oggi non c’è trippa per gatti domani ce ne sarà ancora di meno.Quello che stona e che fà venire alla bocca un risolino sarcastico è il fatto che adesso mi sembra che le direzioni regionali del PD umbro stiano almeno valutando se approvare o meno le ragioni che il Comitato stà portando avanti ed abbiamo notato come sere fa durante la manifestazione qualcuno fosse presente e che poi ha dato il proprio consenso a quanto detto.Bene, ne prendo atto, ma nessuno mi convince che ne prendono atto adesso che sono all’opposizione perchè se ne fossero stati al timone come lo sono stati per decadi ,personalmente ho parecchi dubbi che non sarebbero venute fuori le motivazioni che fra l’altro hanno espresso solo sull’appoggio alla questione posta dal Comitato dicendo che ne condividono le ragioni. Sono tempi che la strumentalità è destinata a farla semprepiù da padrone nell’arte della politica.Ma non è che ci vogliano intelligenze e sensibilità politiche di livello superiore per rendersene conto. E pensare che sono coloro inviati a contare dalla gente….ed allora la prima responsabilità non è di tale classe politica ma della stessa gente,che entra in cabina, fà il segno di croce sul simbolo che vuole e poi se ne riparla dopo anni al prossimo turno.Questo lo scrivo da sempre. Eh ci credo allora che il degrado vinca, vince quello fisico ma anche quello morale. E sarò stancante ma ricordatevi che quello che oggi non si sopporta più è quella visione che dice : ” L’ultimo passo dipende dal primo, il primo passo dipende dall’ultimo…” e quante volte ho sentito contestazioni di piena insopportabilità,” vecchiume” si diceva,rivolte a tale principio,ma sono tutte contestazioni fallite perchè la situazione che vediamo intorno dipende da quanto appena detto. Perchè la politica non è fatta a compartimenti stagni….e chi contestava in quel modo lo sapeva ieri ma lo sà anche oggi…e sono così per un fatto che si riassume in una aggettivazione:”opportunismo politico”,l’esatto contraio di come dovremmo essere !