L’ASSESSORE SENESE TUCCI: “STAZIONE IN LINEA, LE IPOTESI SUL TAVOLO SONO CRETI E RIGUTINO”. IL PD INSISTE SU TRE BERTE MA DIFENDE UN BIDONE VUOTO

lunedì 17th, luglio 2023 / 12:41
L’ASSESSORE SENESE TUCCI: “STAZIONE IN LINEA, LE IPOTESI SUL TAVOLO SONO CRETI E RIGUTINO”. IL PD INSISTE SU TRE BERTE MA DIFENDE UN BIDONE VUOTO
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INTANTO IL COMITATO PRO STAZIONE DI CHIUSI VIAGGIA VERSO LE 2.500 FIRME

SIENA – Lo stato della rete ferroviaria del territorio senese e l’ipotetica stazione in linea per l’alta velocità da realizzarsi a Rigutino, Creti-Farneta o Tre Berte-Salcheto: su questi due temi si è discusso martedì scorso al Consiglio comunale di Siena. L’assessore Enrico Tucci (centro destra) ha risposto ad una interrogazione del consigliere pd Luca Micheli.

E la risposta dell’assessore senese è illuminante. Prima di tutto su quali siano realmente le ipotesi in campo.

“Prendendo atto delle ultime dichiarazioni del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che rilancia risolutamente l’ipotesi Rigutino, le possibilità di ulteriore interlocuzione del Comune e della Provincia di Siena appaiono a nostro parere aleatorie” ha detto Tucci, mettendo una pietra tombale sulla strategia fin qui portata avanti dalla politica senese (con Pd e centro destra uniti nella lotta). Poi Tucci è stato ancora più preciso:

“Come è noto e correttamente ricordato nell’interrogazione – ha aggiunto l’assessore –– ha  in questo momento le ipotesi in discussione presso il Ministero delle Infrastrutture per l’eventuale sede della stazione per l’alta velocità denominata ‘Medio Etruria’ sono quelle di Creti Farneta, caldeggiata dalla Regione Umbria, e di Rigutino, sostenuta dalla Regione Toscana. Venerdì scorso, 7 luglio, si è riunito il tavolo tecnico presso il Ministero. Da informazioni assunte direttamente presso il Ministero risulta che a questo tavolo sono stati presentati diversi progetti, relativi alle sedi sovra menzionate, senza peraltro giungere ad alcuna conclusione, anche perché non sono stati ancora illustrati i dati relativi ai flussi di viaggiatori potenzialmente interessati a fruire del servizio. Come è noto, in più occasioni il ministro Matteo Salvini, pur pronunciandosi sempre a favore della realizzazione dell’opera, ha sottolineato che la stima dell’ipotetica utenza sarà fondamentale per decretare la sua fattibilità. Il tavolo tecnico si riunirà nuovamente il giorno 1 agosto”.

Quindi nulla è deciso, ma la volontà sarebbe quella di andare avanti. Anche da parte del Ministro Salvini.

Il Pd si è dichiarato insoddisfatto della risposta. E questo perché ” il PD ritiene indispensabile collegare efficacemente Siena e tutte le sue comunità con il sistema dell’Alta Velocità ferroviaria. Tale questione si pone oggi non solo in termini di bacini di convenienza, ma in termini di uguaglianza ed opportunità per i cittadini e le imprese delle medie città, delle aree interne e dei tanto decantati borghi. Con questa impostazione il PD ritiene fondata e motivata la proposta avanzata dai sindaci della stazione dell’alta velocità di Montallese ( Chiusi), già individuata nel Piano Strutturale di Area della Val di Chiana Senese, insieme all’apertura di un nuovo casello autostradale ( Montepulciano). il PD ritiene che tale proposta debba essere attentamente valutata, anche al fine del suo inserimento negli atti della programmazione della Regione Toscana e nei programmi di investimento del gruppo Fs”.

Insomma  il Pd insiste anch’esso sulla stazione in linea, ma da farsi in Valdichiana. Dice Montallese (Chiusi,) ma intende Salcheto-Tre Berte (Montepulciano) E insiste pure sull’apertura di un nuovo casello A1 (Montepulciano) che ovviamente porterebbe allo smantellamento chiusura di quello di Chiusi-Chianciano.

“Altre posizioni sono sicuramente legittime e oggetto di valutazione, ma non sono in linea con quanto deliberato in modo unanime dal maggior organismo politico del nostro Partito in provincia di Siena”, fa sapere il Pd senese, che così detta la linea a sindaci e militanti. Anche a quelli che in queste ultime settimane si sono espressi, sia pur timidamente, per la valorizzazione della stazione di Chiusi. Forse è anche un monito a distanza verso quanti magari vorrebbero aderire alla battaglia del comitato intercomunale pro-stazione di Chiusi che ha superato le 2.100 firme e sta ancora raccogliendo adesioni un po’ ovunque: da Cetona a San Casciano Bagni, da Sarteano a Chianciano, da Città della Pieve a Panicale…

Il quadro ormai è chiaro: destra e sinistra (pd) rimangono strette nell’abbraccio, divise solo sull’ubicazione della ipotetica stazione volante. La destra appare più pragmatica (vedi risposta dell’assessore senese Tucci, il Pd senese sembra un partito votato al martirio, preso a martellate sia da Giani (il fuoco amico), che punta su Rigutino, sia da tutti gli altri che puntano su Creti-Farneta. Difende, il Pd senese, un bidone vuoto (l’opzione Tre Berte-Salcheto) che a quanto riferisce Tucci non è tra le ipotesi sul tavolo, e si sindaci chianini al tavolo neanche li hanno invitati.

Difendere una posizione del genere se all’inizio non era facile, perché si trattava di difendere comunque una bufala e uno spreco dui denaro pubblico e di suolo, adesso, visto l’evolversi della situazione, è davvero impresa ardua.

Una via d’uscita i sindaci, soprattutto quelli dei comuni a sud di Chiusi, ce l’avrebbero: sfilarsi dal gruppo, non avallare scelte scellerate, e scendere in campo a difesa della stazione di Chiusi e per il potenziamento della stessa, con nuove fermate, più intercity, il centro merci, l’adeguamento della Chiusi-Siena e il collegamento stradale con Perugia. Scendere in campo cioè per spendere bene e non male i soldi del Pnrr, non consumare suolo, non fare cattedrali in mezzo al nulla.

m.l.

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