ELLY SCHLEIN NUOVA SEGRETARIA. IL PD PERDE ANCHE LE PRIMARIE. RIBALTATO IL RISULTATO DEI CIRCOLI. A LIVELLO LOCALE CROLLA LA PARTECIPAZIONE AL VOTO

ELLY SCHLEIN NUOVA SEGRETARIA. IL PD PERDE ANCHE LE PRIMARIE. RIBALTATO IL RISULTATO DEI CIRCOLI. A LIVELLO LOCALE CROLLA LA PARTECIPAZIONE AL VOTO
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Il Pd esulta per l’esito delle primarie: un milione di votanti non sono bruscolini, in un momento come questo, per un partito che sembrava afflitto dalla sindrome dell’estinzione. E pioveva pure ieri, in quasi tutta Italia. I Pd si dimostra vivo, presente e capace di colpi di coda inusitati. Ma anche di essere un partito che si fa eleggere il segretario dagli avversari. E un partito che perde anche quando gioca da solo. Sì perché le primarie aperte tenutesi ieri, hanno eletto a sorpresa Elly Schlein nuova segretaria nazionale e il risultato del voto ribalta l’esito della conta nei congressi di circolo, che aveva invece incoronato Stefano Bonaccini.

Il popolo Pd va in direzione se non ostinata e contraria, quantomeno diversa, da quella del corpo attivo e organizzato del partito: 53% per Bonaccini nei circoli, 53% per Elly Schlein ai gazebo e nelle urne aperte a simpatizzanti e cittadini. Due verdetti diversi e contrastanti.

La giovane deputata diventa così la prima segretaria donna non solo del Pd, ma di un partito di sinistra in Italia. Nè il Pci, né il Psi, né Pds, Ds e partiti vari da Pdup e Dp a Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Pc versione Rizzo, hanno mai avuto una leadership femminile. Questo è un fatto nuovo. E’ anche molto giovane: ha solo 38 anni. E’ dichiaratamente bisessuale, ha un cognome che tradisce origini non italiane. E’ nata in Svizzera, vicino a Lugano, da padre americano, ebreo, a sua volta di origini familiari ucraino-lituane e madre senese.

“Anche stavolta non ci hanno sentiti arrivare” ha detto Elly commentando a caldo la vittoria. E la battuta conferma che si tratta di un risultato a sorpresa e che molti nel Pd non avevano pronosticato. Ora tocca a lei guidare la rincorsa e la risalita del partito dopo le batoste rimediate alle politiche e alle regionali di Lazio e Lombardia. Di sicuro è un volto nuovo e la sua vittoria una ventata di aria fresca, anche se, nella campagna per le primarie, su alcuni temi scottanti e fondamentali è rimasta troppo sottotraccia, senza esporsi. Adesso non potrà nascondersi. Sulla guerra e sull’invio di nuove armi all’Ucraina dovrà pronunciarsi più nettamente, così sulla questione degli sbarchi dei migranti e dei profughi riportata drammaticamente alla ribalta dalla tragedia di Crotone. Così come dovrà pronunciarsi più chiaramente sulle alleanze che il Pd intende perseguire… Perché i numeri del partito non sono più quelli che potevano far parlare di vocazione maggioritaria…

Ha annunciato “porte spalancate”. Vedremo se e in che misura l’apertura sarà reale e in quanti raccoglieranno l’appello. Se a livello nazionale con il milione di votanti e la vittoria di Elly Schlein il Pd segna due punti che ridanno speranza ad un partito e ad un “popolo” disorientato, silente e afflitto e dunque si può comprendere anche una certa euforia, per l’atmosfera nuova, a livello locale (nei paesi della zona, in provincia di Siena e di Perugia) di motivi per gioire il Pd ne ha di meno.

Intanto da segnalare che in Toscana è stato eletto segretario Emiliano Fossi, stessa cordata di Elly Schlein.

In provincia di Siena le Primarie di ieri hanno visto la partecipazione al voto di 9.913 persone: 5.653 hanno votato Schlein, 4.152 Bonaccini. Bianche 66. nulle 42. Confermata la tendenza nazionale. Fossi, neo-segretario del Pd toscano, ne ha ottenuti 5.668 (una percentuale di poco superiore al 60%), Valentina Mercanti 3.713 (intorno al 40%).  Netto il calo dei votanti rispetto al 2019 quando si presentarono ai seggi in 14.137. Nel 2017 votarono invece 19.745 mentre furono in 37.22i a votare nel 2013.

Qualche esempio circa i singoli comuni:

A Chianciano, cittadina che il Pd vorrebbe riconquistare nel 2024 hanno votato 195 persone: Schlein 108 (55,67%); Bonaccini 86 (44,33%);  Fossi 121 (63,35%) Mercanti 70 (36,65%)

A Chiusi 329, praticamente ha partecipato alle primarie del partito di maggioranza un terzo di quanti nel 2021 votarono la lista Barbanera (una delle due liste di opposizione) e tanti quanti alle primarie del 2013 votarono solo nella frazione di Montallese. Dal punto di vista della partecipazione una debacle epocale. Numeri piccoli in tutti i seggi: 83 a Chiusi Città, 145 a Chiusi Scalo, 32 a Macciano, 49 a Montevenere, 19 soltanto a Montallese. Anche nella città di Porsenna ha vinto Elly Schlein con 193 voti, Bonaccini ne ha ottenuti 133, 3 le schede bianche. Il gruppo dirigente che si era schierato in maggioranza per la Schlein (la segretaria Cardaioli, il sindaco Sonnini, l’assessore Maura Talozzi, i segretari di Chiusi Città, Macciano e Montallese…) si ritrova nella cordata vincente a livello nazionale e regionale, ma anche con un partito non proprio compatto (a Chiusi Scalo per esempio, è finita praticamente pari e patta: 73 voti Bonaccini-71 Schlein) e ormai incapace di mobilitare la propria base, se non un ristretto parterre di fedelissimi. Il crollo verticale della partecipazione alle primarie è indubbio. Ed è una sentenza. Poi se gli iscritti sono 170, come è stato dichiarato in occasione del voto nei circoli, vuol dire che gli “esterni” che hanno votato alle primarie aperte sono quasi altrettanti, tutti simpatizzanti ed elettori? In ogni caso sempre pochi per un “partito di maggioranza” e l’unico ancora minimamente organizzato con circoli e gruppi dirigenti. Per il Pd chiusino e per l’amministrazine Sonnini le primarie del Pd suonano come un campanello di allarme, non come la tromba dei “nostri” che arrivano a sbrogliare la matassa.
Far finta di niente nascondendo le magagne dietro la vittoria di Elly Schlein sarebbe un errore politico da matita blu. Chiusi aveva provato nel 2021 a mettere insieme un centro sinistra largo e plurale, quell’operazione non aveva un collante reale ed è naufragata in meno di un anno. Il Pd è rimasto al pezzo, ma ha perso alleati, ora è più solo e in alcune realtà è praticamente una entità astratta. Impalpabile. Il voto di ieri lo ha certificato. Questo è il problema che ha il Pd chiusino: un distacco crescente dal suo stesso elettorato, dai suoi militanti, dall’opinione pubblica. Alle primarie ha partecipato il 5% circa del corpo elettorale. Alle politiche 2022 il Pd a Chiusi ottenne 1.237 voti, pari al 32% dei voti validi. Alle primarie hanno partecipato 329 elettori. I conti si fanno da soli…
Sul versante umbro non è andata diversamente. A livello regionale hanno votato 17.028 persone, 12.281 in provincia di Perugia, 4.747 (una inezia) in provincia di Terni. A livello regionale ha prevalso Bonaccini in provincia di Perugia e Schlein in provincia di Terni.
Nel Trasimeno ha prevalso Bonaccini in 6 comuni su 9. Nel dettaglio, a Castiglione del Lago hanno votato in 570, 291 per Bonaccini, 279 per Schlein; a Panicale 143 votanti, 84 per Bonaccini, 59 per Schlein; a Piegaro, 198 votanti, 155 per Bonaccini e 43 per Schlein, a Paciano 71 elettori, 53 voti Bonaccini, 18 Schlein; a Corciano 419 votanti, 219 Bonaccini, 200 Schlein; a Tuoro 103 elettori, 60 Bonaccini, 43 Schlein.  La giovane segretaria vince invece a Città della Pieve (302 votanti, 159 Schlein, 143 Bonaccini); a Magione (349 votanti, 233 Schlein, 116 Bonaccini) a Passignano (132 votanti, 74 Schlein, 58 Bonaccini).
A Città della Pieve, dove il Pd ha perso il comune nel 2019 e vorrebbe tentare la riconquista nel 2024, Elly ha vinto nel capoluogo e a Moiano, ha perso a Ponticelli e Po’ Bandino.
Il fatto che la scarsa partecipazione sia un mal comune, di qua e di là del fosso… non è mezzo gaudio.
Che farà adesso la componente moderata, il partito degli amministratori, la parte che ha sostenuto Bonaccini? darà una mano ad Elly oppure… ?
Renzi ha detto che metà Pd andrà nel Terzo Polo… Magari non sarà così, ma il rischio che una fronda si stacchi e vada altrove c’è. Per i gruppi dirigenti locali che hanno sostenuto Elly, questo sarà un vantaggio. Non subiranno rottamazioni. E ostracismi. Che ci saranno. Ci sono sempre, anche se tutti, oggi, si affannano a dire che il partito resta unito e solidale…
Dopo Giorgia Meloni prima donna premier, anche l’opposizione adesso ha una nuova guida al femminile. Elly Schlein ha dimostrato in questa sua corsa per la segreteria del Pd, di saper parlare bene, di saper toccare anche le corde giuste del cuore di un popolo smarrito. ma adesso deve dimostrare di non saper solo parlare e articolare le parole. Deve riempire le parole di contenuti e soprattutto deve prendere posizioni chiare che diano un senso alla sua vittoria e ridiano senso all’essere di sinistra oggi. Certo la sinistra di Elly Schlein non è e non sarà più la sinistra del Pci e di Berlinguer, neanche quella di Nenni, Lombardi, Giugni e Giolitti, che pure avevano le loro pecche, sarà – se sarà – una sinistra del terzo millennio che chi ha vissuto le stagioni precedenti può far fatica a comprendere. L’importante è che sia diversa da quella ubriacata dal liberismo, dalle privatizzazioni, dalla propaganda bellicista e supinamente atlantista, che sia diversa da quella furbesca stile Renzi e Calenda e anche diversa dalla sinistra che nei territori, da prima che nascesse il Pd,  ha creato un sistema di potere e di prebende e rendite di posizione che ormai scricchiola e fa acqua da tutte le parti…
Ma come dicevamo in apertura, la prima cosa che Elly dovrà fare sarà dire come la pensa lei sulla guerra in Ucraina, sulle armi, sulla strada per aprire un negoziato e arrivare alla pace. Finora ha tergiversato, glissato, svicolato. Adesso non lo può più fare. L’Italia c’è dentro fino al collo in questa storia. E molte cose di quelle che ci hanno raccontato dal 24 febbraio 2022 non tornano…
m.l. 

 

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