IO LI CHIAMEREI “BRONZI DEL BAGNO SACRO”. E LA STAZIONE AV LA LASCEREI A CHIUSI. SI FACCIA UN COMITATO

domenica 13th, novembre 2022 / 11:07
IO LI CHIAMEREI “BRONZI DEL BAGNO SACRO”. E LA STAZIONE AV LA LASCEREI A CHIUSI. SI FACCIA UN COMITATO
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I Bronzi del bagno sacro. La scoperta dei Bronzi a San Casciano dei Bagni sta cambiando l’assetto gravitazionale del turismo italiano. Meglio accorgersene subito. Il nome innanzitutto il nome i Bronzi del bagno grande va bene forse ci sarebbe la possibilità di dare ancora un nome più evocativo, epico, storico, ancestrale, mitologico e moderno: i Bronzi del bagno sacro. Perché sacro? Perché questa scoperta che affonda le radici nel passato misterioso degli Etruschi le riporta alla ribalta in un luogo dedicato sì al benessere, ma in un tempio votivo, sacro, dove i Bronzi venivano offerti o alle divinità Ctonie. Questo è sicuramente un evento sacro ora per allora.

Per questo li chiamerei “i Bronzi del bagno sacro” la sacralità del rispetto di ora verso quei gesti di allora che ebbero un senso proprio perché riscoperti ora. A giudicare dall’impatto mediatico internazionale dell’evento questa scoperta ha un ordine di grandezza di magnitudo pari a quello dei Bronzi di Riace; il che genererà delle conseguenze come se fosse nata una Supernova. È nato un centro gravitazionale di prima grandezza ai piedi della montagna di Cetona in un luogo spartiacque tra la Val d’Orcia e la Valdichiana che aumenterà a dismisura il flusso turistico rinforzando la rete dei luoghi di passaggio: Montalcino, Montepulciano, Pienza e poi in Val di Chiana con Cortona Castiglione del Lago, Chiusi per puntare a nord verso Arezzo e a sud verso Orvieto, inclusi i nomi non citati per brevità. Il flusso turistico aumenterà nell’ordine delle centinaia di migliaia di persone in una rete saldata ora dai bronzi del bagno sacro.

È fondamentale che si costituisca un comitato, una rete civica, che spinga la politica istituzionale, in fortissima crisi di identità, per implementare le strutture di logistica di accoglienza, di trasporti, di servizi legati a questa rete di turismo culturale, enogastronomico, ambientale, paesaggistico, unico al mondo.

Perché scrivo di questo? Perché lo spettacolo imbelle cui stiamo assistendo intorno alla Stazione ferroviaria per alta velocità dimostra che la politica istituzionale, quella degli amministratori locali toscani e nazionali, non è assolutamente in grado di gestire coerentemente questo fenomeno. Esiste già una stazione ristrutturata per l’alta velocità, in una posizione logistica eccezionale, con tutta la logistica esterna alla stazione già pronta e funzionante (poste, taxi, alberghi di prossimità, connessioni treni e bus, farmacie, ecc.)  Tutto. Questa Stazione si chiama Chiusi-Chianciano Terme.  Tutto il resto è spreco di denaro, gioco di potere, intreccio di interessi che nulla hanno a che vedere con il territorio ora impreziosito dai bronzi del Bagno sacro.

Nel territorio c’è un unica persona che sarebbe in grado di gestire con forza e risolutezza questo comitato che dovrebbe essere costituito da cittadini, associazioni di categoria e culturali. Sappiamo tutti chi è, bisognerebbe solo cambiare atteggiamento, un po’ di umiltà da parte di tutti e coinvolgerlo e “costringerlo” ad accettare. C’è un alternativa, certo, come sempre:  non fare nulla e perdere questa occasione irripetibile e farsi gestire da una mandria di politicanti in conflitto tra di loro piuttosto che provare a gestirlo nell’interesse della comunità. I bronzi del bagno sacro ce lo chiedono.

Alessandro Lanzani*

*Medico milanese noto per iniziative volontarie anticovid, candidato per Unione Popolare alle recenti elezioni politiche, collaboratore esterno di Primapagina.

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