CITTA’ DELLA PIEVE, IL PALIO E’ SALVO: RESTITUITA LA REFURTIVA AL TERZIERE CASTELLO

CITTA’ DELLA PIEVE – Il Palio è salvo. E vedrà in campo tutti e tre i Terzieri. Il Terziere Castelo comunica tramite una nota che nel corso della notte, i vandali autori del furto delle attrezzature dei tamburini neroverdi hanno restituito il maltolto.
Il Consiglio del Terziere Castello ne prende atto e annuncia la regolare partecipazione al Lancio della Sfida, al Corteo storico e alla sfida degli arcieri e invita tutti i contradaioli ed i simpatizzanti al massimo della mobilitazione e della partecipazione nelle prossime tre giornate dedicate alla Fiera di San Rocco, il santo titolare del Terziere.
Tutti i salmi finiscono in gloria, e le “cazzate” paliesche pure. Certe “ragazzate” sarebbe meglio evitarle perché possono avere strascichi spiacevoli, ma c’è anche nei Terzieri chi evidentemente pensa di creare suspance e tensione emotiva con gesti clamorosi a danno degli avversari, per alzare il livello dello scontro e rendere tutto più… frizzante. Salvo poi doversi presentare mestamente con la cenere in capo a chiedere scusa. Il che non è esattamente il massimo per chi si appresta ad una epica disfida…
Tutto questo dà la dimensione del complesso partecipativo umano e cioè di come viene intesa da parecchie persone anche culturalmente
” la tenzone” che poi sfocia in simili atti. Mi sembra di vedere e leggere ”Faida di Comune” del Carducci.Ma il medio evo all’epoca di ” Cuosa in Val di Serchio” era spiegabile e concepibile,oggi parecchi sono rimasti con la testa a quel tempo ma non sarebbe un gran danno se tutto questo alla fine venga concepito per dare più ”frizzore” al confronto e sempreche rimannga nei contenitori personali di ognuno.Il fatto è che tutto questo avvenga sotto gli auspici ed il ” timbrificio pubblico” dei terzieri.Mi posso sbagliare ed è un mio pensiero personale ma tutto questo non si chiama ”cultura” ma ciò che ne stà sotto….e dico di più e cioè che dovrebbero finirla di usare tale meccanismo per far sfogare le valvole di diversa gente che soprattutto oggi-e senza offesa alcuna beninteso- spesso non sà come mettere insieme il pranzo con la cena.Ma si sà,la messa in opera della tradizione e del controllo sociale comprende anche questo.La inventarono i romani 2000 anni or sono e le sfilate servivano allora alle donne per pavoneggiarsi nei loro abiti ed agli uomini per esibire il loro potere individuale e di gruppo.Esporre la coreografia va bene ed è utile ed è anche sinceramente spettacolo apprezzabile e cultura, ma le pulsioni che suscita spesso non hanno nulla a che vedere con quest’ultima,ma sono il contrario.Questo è il mio pensiero e credo che non sia nuovo perchè l’avevo già espresso ormai da diverso tempo su tali argomenti,non solo per Città della Pieve ma anche per tutti i paesi di un terrirorio allargato che comprende anche Chiusi.