ALESSANDRO LANZANI (ISCRITTO ANPI): “LA FESTA DI TREQUANDA TROVI UN MODO PER PARLARE DELLA GUERRA!”

lunedì 30th, maggio 2022 / 13:10
ALESSANDRO LANZANI (ISCRITTO ANPI): “LA FESTA DI TREQUANDA TROVI UN MODO PER PARLARE DELLA GUERRA!”
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La festa dell’Anpi Valdichiana è un evento di estrema importanza e di rilevanza nazionale. L’organizzazione di un evento di questo genere implica un lavoro lungo difficile meticoloso che mette a dura prova le organizzazione stesse. Appunto per questo va considerato il risultato finale che è un ottimo lavoro di programmazione soprattutto in tempi normali, ma in questo periodo non siamo in un tempo normale, siamo in una situazione di emergenza perché la guerra iniziata quasi in sordina 8 anni fa nel perimetro nel Donbass è esplosa a livello nazionale tra Ucraina e Russia e si è espansa a livello internazionale coinvolgendo strategie e risposte belliciste a livello Europeo, con l’entrata in gioco degli USA e della Nato. Su di noi incombe il rischio di una escalation dai risvolti sicuramente inquietanti fino a quello peggiore di tutti e definitivo, ovvero un conflitto nucleare. Al tempo stesso ci siamo accorti che il mondo nella sua tessitura economica, commerciale, strategica, militare, è estremamente fragile e al di là degli aspetti umanitari legati alle morti di civili e soldati e alle distruzioni di abitazioni e infrastrutture, la guerra genera altre tensioni: energetiche, alimentari, speculative che mettono in fibrillazione l’intero pianeta. Il rischio è di avere effetti collaterali gravissimi ovvero milioni di morti per fame, milioni di morti per mancato accesso all’energia milioni di morti per il combinato composto di questi elementi. Credo che questo sia il motivo che ha spinto il direttore di primapagina a criticare, mi auguro costruttivamente, il programma della festa dell’Anpi. Le argomentazioni addotte dal responsabile sono legittime, ma credo che si possa trovare una situazione compositiva perché oltre agli articoli a tema del programma, c’è anche l’articolo 11 della Costituzione che è esploso prepotentemente in questi mesi, messo a rischio dalle note posizioni europee e Italiane. Un articolo su cui il congresso nazionale Anpi e il presidente Pagliarulo hanno preso posizioni chiare e come tutti sanno molto contrastate da altri soggetti politici. Credo quindi che organizzare un momento di confronto che dia spazio alle idee dell’Anpi, ai suoi iscritti e simpatizzanti, con al centro “idee e azioni di pace” possa essere istituito anche senza ospiti illustri, magari chiedendo a Pagliarulo, in coda alla sua presenza di ascoltare idee e proposte di cittadini e iscritti. Non credo sia complicato trovare un’ora nel programma per permettere a iscritti cittadinanza o soggetti politici che vogliano intervenire su “idee e azioni di pace”. Noi iscritti all’Anpi sappiamo che non é facile trovare nel presente nuove strade per attuare la Costituzione. Sono sicuro che se gli organizzatori vorranno ricevere questo modesto suggerimento fatto da un semplice iscritto Anpi, ci sarebbero le condizioni per superare positivamente critiche che non devono diventare polemiche inutili e dannose in un momento come questo. Da parte di tutti e nessuno. La pace ci impone uno scatto oltre l’ostacolo e purtroppo l’ostacolo stavolta si chiama guerra.

Alessandro Lanzani, iscritto Anpi (sezione Barona Milano, gemellata con la “Tiradritti” di Chiusi). 

NOTA A MARGINE: L’amico Lanzani dice, in sostanza, quello che il sottoscritto ha detto nei due articoli precedenti sull’argomento. Uno spazio e una iniziativa sull’art.11 della costituzione e sulla guerra nella Festa si poteva e si può tranquillamente trovare. Anche a programma stabilito e chiuso. Personalmente non ho criticato il programma della festa, ma solo l’assenza, a mio aviso non giustificabile e non sostenibile, di ogni riferimento esplicito alla guerra in corso in Ucraina. La spiegazione fornita a nome dell’Anpi Valdichiana da Gianpiero Giglioni (il programma era già stabilito da prima del 24 febbraio) mi è sembrata risibile. Come risibile è l’affermazione che “il tema affiorerà comunque perché alcuni partecipanti hanno già fatto sapere che ne parleranno”. Il buco nel programma resta. L’Anpi per ciò che rappresenta non meritava un “buco” del genere in una iniziativa così rilevante. E meritava di poter spiegare le sue posizioni sul conflitto, anche in risposta agli attacchi politici e mediatici che ha subito. Spero vivamente che tutto ciò sia dipeso effettivamente da un gap organizzativo e non dalla paura di mettere in imbarazzo qualcuno degli ospiti e degli interlocutori nazionali e locali. E spero vivamente che, come dice Lanzani, un modo per colmare il buco venga trovato, anche in corso d’opera. Volendo si può fare, non è difficile. In caso contrario la Festa della Costituzione 3 rischierà di deragliare continuamente dai binari prefissati, andando continuamente fuori tema rispetto alla “scaletta” predisposta dagli organizzatori e scritta sui manifesti.  (m.l.)

Nella foto: Alessandro Lanzani, con il fazzoletto ANPI al collo, insieme a Tatiana, profuga ucraina portata in Italia con una missione umanitaria. 

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