LETTA AL LAGO DI CHIUSI CON SONNINI, GIANI, BONAFE’ E GLI EX NEMICI. PRESENZE INUSITATE E ASSENZE EMBLEMATICHE

CHIUSI – Non capita certo tutti i giorni di vedere in un paesotto di 8.000 abitanti i segretari nazionali della Lega e del Pd uno dopo l’altro a distanza di meno di 24 ore…
Salvini ha fatto una “pisciatina” rapida rapida, nella zona industriale, Letta si è fermato anche a pranzo e probabilmente avrà apprezzato il menù a base di pesce di lago. Se non lo ha apprezzato avrà fatto finta, in nome della tipicità e delle eccellenze, anche gastronomiche del territorio.
Oggi, al Lago di Chiusi con Enrico Letta – ci fa sapere il segretario del Pd senese Andrea Valenti – “c’erano anche la segreteria regionale ed europarlamentare Simona Bonafè, il vice presidente del Consiglio Europeo Fabio Massimo Castaldo, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’onorevole Luca Migliorino, del M5S e le altre forze che insieme al Pd guidato da Simona Cardaioli, sostengono Gianluca Sonnini: Emiliano Migliorucci del Partito Socialista Italiano, Marco Nasorri per Sinistra Civica ed Ecologista, le amiche e gli amici di Possiamo, le candidate e i candidati della lista per le comunali”.

Un parterre de roi veramente raro. Mai tanti vip della politica tutti insieme. Così appassionatamente, uniti. L’on. Migliorino dei 5 Stelle per esempio è venuto altre volte in Valdichiana, chiamato dai Meet Up locali del Movimento e sempre per criticare duramente (non senza ragioni) quello che definiva “il sistema Toscana” imperniato sul Pd e i suoi cespugli. Adesso viene per mangiare un po’ di pesce e per difenderlo quel sistema. Insieme a quelli che lo difendevano anche prima e ai quali si opponeva, vedi Giani o Bonafè…
Idem dicasi per i Podemos locali convertiti sulla via di Damasco o del lago di Chiusi all’alleanza con il Pd che fino a poche settimane fa era il ba-bau che aveva svenduto Mps e aveva creato un sistema malavitoso per ciò che riguarda la raccolta dei rifiuti e la gestione dell’acqua pubblica e voleva far ammalare tutti con il carbonizzatore… Gli stessi che hanno votato contro fino all’ultima seduta del consiglio comunale oggi erano – ci dice Valenti –a pranzo con Letta, Bonafè, Giani e Sonnini, anche quelli che hanno fatto campagna contro Giani alle Regionali un anno fa… Singolare anche il fatto che il Pd & C. abbiano fatto moderare l’incontro da tale Massimo Montebove, uno che qualche anno fa applaudiva agli assassini di Aldrovandi e si faceva i selfie con Salvini (poi con Renzi)



Roba che anche Kafka avrebbe difficoltà a spiegare, senza intrecciarsi.,..
Ma tra le tante presenze – alcune inusitate – al pranzo con Letta, spicca anche un’assenza. E’ la prima volta volta che a Chiusi viene il segretario nazionale del partito di maggioranza e con lui anche a segretaria regionale e il Presidente della Regione e non c’è il sindaco in carica a fare gli onori di casa. Non è mai successo da quando esiste il Pd, né prima, quando il partito di maggioranza si chiamava Ds, Pds o Pci… L’assenza del sindaco – anche se giubilato – è una cesura netta con la storia recente e passata del partito di maggioranza. Il fatto che non abbia la tessera del Pd è un dettaglio, perché neanche i podemos, i 5 Stelle, i sinistri ecologisti ce l’hanno. E non è il sindaco che ha per 5 anni e fino all’ultimo minuito, addirittura dopo l’annuncio della nuova coalizione, come hanno fatto i consiglieri di Possiamo e del M5S.
Il cambio di cavallo da parte del Pd è una scelta legittima, discutibile e a nostro avviso anche rischiosa, ma legittima e il Pd se ne assumerà la responsabilità, come è naturale che sia, ma qui siamo su un altro piano. Siamo sul piano della buona creanza, che sta mancando totalmente. L’assenza del sindaco all’incontro e al pranzo con Letta, Giani, Bonafè e compagnia, al di là dei giudizi che ognuno può dare sull’operato e sugli atteggiamenti e sul carattere di Bettollini, è indubbiamente il segnale inequivocabile di un taglio netto con il passato recente e con tutti coloro che con Bettollini hanno collaborato.
Chi il 3-4 ottobre voterà per la lista di centro sinistra capeggiata da Sonnini non voterà per la continuità, ma per quel “taglio”. Voterà per chi si è opposto e ha combattuto l’amministrazione Bettollini, voterà per un Pd che si è alleato con gli avversari e ha gettato alle ortiche una esperienza di governo che nel bene e nel male ha portato risultati. Voterà per l’alleanza con Podemos e 5 Stelle.
Ieri per esempio mentre i candidati e le liste in lizza per il Comune applaudivano Salvini e preparavano la giornata con Letta, il sindaco e la giunta hanno inaugurato i vecchi lavatoi di Porta Lavinia a Chiusi Città, recuperati e riportati a disposizione della comunità: un intervento consistente, per oltre 500 mila euro, finanziato dal Cipe e in parte con risorse del bilancio Comunale (70 mila). Non solo un recupero di un “pezzo di memoria” collettiva della città, ma anche uno spazio e un contenitore utilizzabile come luogo di prima accoglienza per chi arriva a Chiusi e parcheggia nel grande posteggio adiacente, sia come spazio per mostre e piccoli eventi. I lavatoi non erano antichi, risalivano all’800, ma sono stati per più di un secolo la “lavanderia pubblica” del centro storico, dove le donne del paese andavano a sciacquare i panni e a raccontarsi le proprie storie, le loro vicende personali, lì pulsava una parte della vita cittadina quando la lavanderia in casa non ce l’aveva nessuno e in molti casi neanche l’acqua corrente. Un recupero importate dunque, quello dei Lavatoi, ora sarà importante che chi andrà a governare il comune non li lasci lì come una cosa bella, ma inutile.

Sui social gli applausi più convinti a tale opera sono arrivati da Italia Viva e da esponenti della Lista Barbanera. Ennesimo segnale che l’avvocato e i suoi stanno provando a raccogliere il testimone dell’amministrazione uscente e ad accreditarsi loro, come “la continuità” con l’era Bettollini. Che ci riescano è un altro paio di maniche. Che Bettollini sia d’accordo un altro ancora…
M.L.
Il giornalista Montebove, che ha moderato l’incontro con Letta al lago di Chiusi, qualche anno fa fu nominato dall’allora sindaco Scaramelli “referente per la sicurezza” del Comune di Chiusi, ma lo stesso Scaramelli lo rimosse dall’incarico proprio dopo gli scivoloni fascistoidi del suddetto, su Aldrovandi e non solo. Sonnini se lo dovrebbe ricordare. Era in giunta. Il Pd dovrebbe stare più attento alle compagnie. Già ritrovarsi insieme a chi è stato sulla sponda opposta della barricata fino a un mese fa è abbastanza imbarazzante, se poi esagera…
Caro Marco ora, dopo questo articolo, potrai smettere di preoccuparti se nella lista civica Chiusi Futura, Massimo Tiezzi Sindaco, ci sono candidati provenienti da partiti diversi. Noi non tiriamo la giacchetta a nessuno.
Il problema,Gisella, non è nella diversità di provenienza politica, è che tutte e tre le liste in campo hanno al proprio interno, alle spalle o a fianco, partiti e compagni di viaggio ingombranti o imbarazzanti. Che le rendono meno credibili. E questo, dal mio punto di vista, non depone a favore.