CHIUSI, RECITA DI FINE SCUOLA IN CONSIGLIO COMUNALE. MA FINISCE MALE. VOLANO GLI STRACCI

venerdì 03rd, settembre 2021 / 10:47
CHIUSI, RECITA DI FINE SCUOLA IN CONSIGLIO COMUNALE. MA FINISCE MALE. VOLANO GLI STRACCI
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CHIUSI – Finisce in vacca anche l’ultima seduta del Consiglio Comunale. Bettollini l’aveva convocata per annunciare l’arrivo di un altro finanziamento di quasi 200 mila euro del Ministero dello Sport per finire il Palasport e per i saluti finali. Con annesse “considerazioni politiche di fine mandato”. Per un’ora buona è andato tutto liscio con i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione (orma ex opposizione perché sia i Podemos che i 5 Stelle alle elezioni del 3-4 ottobre saranno in coalizione con il Pd e due dei consiglieri uscenti, Lottarini e Cippitelli saranno anche candidati con Sonnini) che hanno ricordato il proprio impegno, le cose fatte o proposte, ringraziando i colleghi, gli avversari, l’apparato ecc. in un clima tutto sommato da ultimo giorno di scuola. Non proprio da “baci e abbracci”, ma quasi.

Micheletti ha elencato le opere pubbliche portate a termine, non ha nascosto i momenti difficili, ma ha anche sottolineato l’impegno e la tigna del sindaco nel far marciare l’amministrazione e nella realizzazione del programma elettorale del 2016, Sara Marchini e Marco Vannuccini hanno invece espresso  il proprio disappunto per come è andata a finire, per come il loro partito ha gettato a mare una esperienza politico-amministrativa positiva… La faccia da funerale del capogruppo di maggioranza Agostinelli è stata certamente più eloquente del discorsetto, brevissimo, di commiato che ha pronunciato.

Evidente anche un certo imbarazzo dei consiglieri di minoranza che si sono trovati nella condizione di quei giocatori di pallone che scendono in campo con una squadra, ma già sono stati venduti alla formazione avversaria…

Il tutto però senza alzare eccessivamente i toni. Che però si sono alzati improvvisamente, quando dopo i consiglieri, ha preso la parola il sindaco per le sue “considerazioni politiche di fine mandato”. Ha cominciato con un po’ di sarcasmo, chiedendo alle minoranze se intendevano stare ancora sui banchi dell’opposizione o doveva considerarli già dall’altra parte… Una battuta del genere c’era da aspettarsela dopo l’annuncio arrivato nel tardo pomeriggio della lista del centro sinistra… Il capogruppo dei Podemos Luca Scaramelli però ha sbottato annunciando che non aveva alcuna intenzione di ascoltare un comizio di campagna elettorale del sindaco. “Non siamo qui per parlare di politica!” E di cosa, del tempo? D’altra parte l’ordine del giorno era chiaro: “Considerazioni politiche di fine mandato”.

Podemos e M5S hanno invece rinverdito certi cartelli che campeggiavano nei bar e nei ristoranti durante il ventennio: “Qui non si parla di politica”, si sono alzati e se ne sono andati abbandonando l’aula. Tutti e 4, anche Bonella Martinozzi, l’unica dei 4 che non farà parte della coalizione di centro sinistra prossima ventura.

Bettollini non si è scomposto, ha atteso che se ne andassero tutti e poi ha ricominciato a parlare. E non le ha mandate a dire, né alle ex opposizioni passate armi e bagagli nell’area della ex maggioranza, né alla ex maggioranza (parole sue) che ha voluto fare piazza pulita di una esperienza che ha portato risultati e che – lo ha sottolineato – era una esperienza targata Pd-Psi, non Bettollini.

Il sindaco ha infatti rivendicato la connotazione politica chiara della lista che si presentò e vinse nel 2016 e che poi ha governato per 5 anni.

Adesso il Pd ha fatto altre scelte, alleandosi e mettendosi in casa le stesse opposizioni che per 5 anni lo hanno combattuto e azzerando ogni legami con l’amministrazione uscente. Il Pd ha rotto i ponti con Bettollini, ma anche con Andrea Micheletti, con Sara Marchini, con Daniela Masci e Chiara Lanari, con Simone Agostinelli, con Marco Vannuccini. Adesso flirta con Bruna Cippitelli e Daria Lottarini che ieri hanno votato contro anche sul punto riguardante il finanziamento per il palasport…

Mai come questa volta la partita elettorale si presenta incerta. Mai come questa volta il Consiglio Comunale uscente aveva chiuso con una recita di fine scuola diventata una sceneggiata da avanspettacolo. Non è la prima volta che le opposizioni passano all’area della maggioranza, il Psi lo ha fatto tante volte in passato. Tra Psi e Pci c’era un rapporto spesso conflittuale e concorrenziale, ma anche una forte affinità di valori e una comune radice. Un comune sentire, si diceva allora. Vedremo se il Pd avrà lo stesso “comune sentire” anche con i 5 Stelle e i Podemos, non solo con il Psi. Per ora l’unico comune sentire che si può individuare è la furia anti Bettollini. Basterà? E soprattutto, senza Bettollini in campo, serve a qualcosa?

m.l.

 

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