CHIUSI, IL CENTRO SINISTRA SI ISPIRA A MARX. GROUCHO MARX…

venerdì 03rd, settembre 2021 / 17:44
CHIUSI, IL CENTRO SINISTRA SI ISPIRA A MARX. GROUCHO MARX…
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CHIUSI – Io sono una persona di sinistra. Sono stato comunista. In realtà lo sarei ancora se ci fosse ancora un partito comunista vero, non quelli che ci sono adesso e che mi sembrano residui acidi e stantii (i due PC che erano presenti alle regionali toscana per esempio. Due per non farsi mancare niente). Sono anche un giornalista che per mestiere osserva e racconta. Secondo il proprio punto di vista naturalmente, come è normale che sia e come tutti dovrebbero fare.

Non ho mai votato Pd, ma non nutro nei confronti del Pd quell’avvresione atavica e viscerale che trovo in molti amici e conoscenti. Semplicemente non mi sembra un partito adeguato. Mi sembra una creatura nata male e cresciuta peggio (e poco), piena di difetti di fabbrica e pure con qualche falla nel Dna. Ho scritto per mesi su queste colonne che, secondo me, il Pd a Chiusi ha fatto una scelta scellerata e suicida. Un disastro politico. E infatti anche l’epilogo della fase pre-elettorale mi sembra una “cronaca di un disastro annunciato”.

Non solo perché ha deciso di defenestrare il sindaco uscente e cambiare cavallo, quella è una cosa che può succedere. Chiusi è sopravvissuta alla fine degli Etruschi, alla caduta dell’Impero Romano e della dominazione Longobarda, ha retto un po’ di più della Repubblica di Siena, ma alla fine ha dovuto soccombere come il capoluogo allo strapotere dei Medici… è sopravvissuta alle scorribande napoleoniche, alla fine del Granducato di Toscana e anche al fascismo, all’occupazioone nazista e ai bombardamenti che la ridussero in macerie… E’ sopravvissuta alla fine del Pci che aveva governato dal 1945… Sopravviverà anche all’uscita di scena di Juri Bettollini. Non è questo il punto. Anche se non è una cosa da poco.

Il disastro vero sta nella mancanza di alternative, in un progetto politico sbandierato, ma inesistente, nella “marmellata” che sta venendo fuori tra ex maggioranza ed ex opposizioni.

Leggo testualmente nel documento della lista Sonnini:  “Siamo una coalizione di centro sinistra (…) che si è allargata a chi ha l’aspirazione di mettere al servizio della città l’esperienza maturata nel recente passato in consiglio comunale facendo opposizione ai metodi di governo”. Il suo governo. Perché del suo si tratta non del governo di altri.

Ora una cosa così, neanche Groucho Marx la poteva pensare e scrivere. Groucho, non Karl, quello che “non mi iscriverei mai ad un club che accettasse tra i suoi soci uno come me”…  Come comico Beppe Grillo a Groucho Marx no allaccia nemmeno le scarpe, per intenderci.

Una coalizione che si allarga a chi “ha gli fatto apposizione” è una cosa inedita, perché non è un “governo di unità nazionale”, una “grosse koalition di salute pubblica”. E’ il “progetto politico” per marcare la differenza con l’amministrazione uscente. Il Pd che va a letto con il nemico. E lo stesso discorso vale per Podemos e M5S.

Mettere al servizio della città, del governo della città, l’esperienza maturata dalle opposizioni, è una cosa che fa pensare all’avanspettacolo non alla politica. Invece di valorizzare il lavoro fatto e ripartire da lì, il Pd sceglie di ricominciare valorizzando “l’esperienza maturata facendo opposizione”… Roba che un contorsionista si sentirebbe una nullità a confronto.

E il bello è che nessuno, né il Pd, né gli altri “contraenti” hanno finora provato a spiegare con argomenti plausibili questa scelta. Che è legittima, ci mancherebbe altro, ma se non la sostieni, non la spieghi, non la argomenti, rischia di passare come l’ennesimo 8 settembre incompresibile e inspiegabile.

Per chi se ne fosse dimenticato l’8 settembre del ’43 l’esercito italiano, con l’armistizio di Cassibile, cambiò schieramento e da alleato dei nazisti si ritrovò alleato di britannici e americani, russi e francesi e continuò a combattere, ma dalla parte opposta della barricata…

Podemos e M5s a Chiusi hanno fatto la stessa cosa, passando armi e bagagli dalla parte della maggioranza uscente, che rompe con il proprio passato recente, quindi con se stessa e si allea anch’essa con i due avversari. Groucho Marx e Kafka sarebbero in difficoltà a commentare. Figuratevi un cronista di provincia…

E infatti, da cronista di provincia, di sinistra, mi domando se la “sinistra ricomposta e ricompattata” con questa operazione, sia migliore di quella che ha governato la città negli ultimi 5 anni. Se ciò che si profila è davvero qualcosa di nuovo o al contrario è il vecchio, più vecchio della stagione renziana, che ritorna e si rimette in carreggiato dopo 20 anni,  se gli intenti sono quelli di ricreare un campo aperto e plurale o portare a compimento una vendetta contro alcune persone…

Io la mia idea ce l’ho e credo che sia abbastanza evidente. Spero di sbagliarmi e che i fatti smentiscano queste mie sensazioni. Spero che con l’inzio della campagna elettorale vera e propria escano fuori idee, proposte e atteggiamenti ed emergano anche figure in grado di cambiare i paradigmi. Ma, detto tra noi, non mi pare che gli attori sulla scena abbiano voglia di farlo. Finora nessuno – e dico nessuno – lo ha fatto. Qualcuno dirà: ma tu da cronista di sinistra parli male solo del Pd e del centro sinistra? Io parlo di ciò che mi sta più a cuore. E che mi fa più male. E sempre detto tra noi, un po’ di destra la vedo nella lista Tiezzi; il centro è ben presente nella lista Barbanera e in parte anche in quella di Sonnini. E’ la sinistra, almeno quella che piace o piacerebbe a me, che sinceramente non vedo da nessuna parte. Sonnini è di sinistra? Credo di sì. Ma non so se da solo regge la baracca e la bandiera.

M.L.

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