IL MIO AMICO FIORANI E LA SUA CROCIATA DA CANDIDATO KAMIKAZE

mercoledì 25th, agosto 2021 / 17:03
IL MIO AMICO FIORANI E LA SUA CROCIATA DA CANDIDATO KAMIKAZE
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CHIUSI – Conosco Luciano Fiorani da una vita, siamo amici da quasi 50 anni, abbiamo anche condiviso diverse esperienze e battaglie. Prima nel Pci, poi su temi specifici (quella sul nichel, per esempio, o quella contro la cementificazione dell’area del campo sportivo, per fortuna poi evitata), qualcuna anche a livello elettorale, come nel 1994 con Scegliamoci il sindaco e nel 2011 con la Primavera. Molte meno negli ultimi anni. Succede anche nelle migliori famiglie.

In questa campagna elettorale Luciano Fiorani figura tra i candidati della lista Chiusi Futura di Massimo Tiezzi, precisamente al n.3 dietro Francesca Capuccini e Gisella Zazzaretta. Ho già scritto che in quella lista è senza dubbio una delle figure di maggiore esperienza, non solo per età, ma per dimestichezza e frequentazioni politiche. Per abitudine a stare sulla breccia e sulle barricate. E’ anche uno che non si fa troppi problemi a scendere da cavallo, se il cavallo non gli piace o tende ad andare in una direzione che non è quella che preferisce. Lo fece con il Pci in anni lontani e lo ha fatto di recente anche con i 5 Stelle, ai quali si era avvicinato nel momento dell’onda montante, staccandosene quando il Movimento a Chiusi ha avuto a suo dire un atteggiamento ambiguo o accondiscendente sulla vicenda carbonizzatore.

Negli ultimi giorni, dopo aver pubblicato sul proprio profilo la motivazione della candidatura nella lista Tiezzi, e un post in cui lamentava la crescente disabitudine al ragionamento, al confronto e alla dialettica politica, ha cominciato a sparare frecciate velenose a destra e a manca. Più a manca che a destra a dire il vero.

Ieri se l’è presa con me, per aver pubblicato, nell’articolo di presentazione della lista dei candidati di Chiusi Futura (la sua) una foto della capolista Francesca Capuccini, alfiere locale della Lega e non quella del candidato sindaco. Ha anche scritto che dovrei vergognarmi per quella foto.

In realtà è assolutamente normale che parlando della lista dei candidati per il consiglio e non  del candidato sindaco, un giornale metta la foto di uno di loro. Tanto più che è stata usata la foto della capolista, indicata dai promotori della lista, non messa lì in ordine alfabetico. Quindi la foto era in qualche modo una cortesia, un riconoscimento del ruolo e una sottolineatura – se vogliamo – della scelta politica operata dai promotori stessi.

Non solo, quando si è trattato di presentare le candidature a sindaco su primapagina sono state usate le foto di Tiezzi, di Sonnini e di Barbanera. Più volte. Quindi di cosa dovrei vergognarmi, di aver fatto una cosa banale? e normalissima? Mah…

Sul suo profilo fb ha poi ingaggiato una guerra senza quartiere e senza peli sulla lingua prima con il Pd, definito un partito  che “ne ha combinate du tutti i colori” e affetto da “vizietti clientelari”, poi, a caduta coi suoi ex amici 5 Stelle e i Podemos accusati di “bramosia di poltrone” e di essere “corsi in aiuto di un blocco sociale-politico non più difendibile”. Ma fin qui siamo nella normale dialettica politica. E’ sui commenti che ne sono seguiti che si è scatenata la bagarre tra lo stesso Fiorani e Daria Lottarini dei Podemos, Bonella Martinozzi dei 5S, Francesco Orsini e altri… Con toni piuttosto accesi che definire sarcastici è un eufemismo. Sono volati gli stracci, i cocci e la merda a palate…

Luciano Fiorani insomma più che la figura “di garanzia” della lista Tiezzi sembra voler assumere il ruolo di candidato kamikaze, che si lancia dritto contro tutto e contro tutti…  La cosa mi lascia francamente un po’ perplesso.

Personalmente ne ho viste e seguite tante di campagne elettorali, che non mi scandalizzano certo i “toni alti”. Però, chiunque lo faccia, non mi piace chi dà del “tonto” (nella migliore delle ipotesi) o del farabutto a tutti gli altri…

Per quanto riguarda la polemica sulla foto della capolista Cappuccini, pubblicata da primapagina, direi che Luciano dovrebbe ammettere serenamente di aver preso un granchio nella foga e di aver esagerato. Io chiederei anche scusa.

Per il resto è vero – e l’ho scritto – che questa volta è la prima volta che il Comune di Chiusi è contendibile e che il partito finora egemone non lo è più in egual misura e che può essere battuto. Ed è normale che chi si candida come alternativa usi tutte le armi, anche l’attacco frontale via social per accreditarsi… Ma il problema di queste elezioni è se mai la difficoltà di tutti gli attori di uscire dalle secche di una polemica di bottega, è se mai l’assenza totale di idee e proposte su cui confrontarsi, è se mai la scarsa qualità intesa come esperienza e attitudine alla politica e all’amminisrazione di gran parte dei nomi che circolano come candidati, non il fatto che siamo di fronte ad una manica di farabutti, clientelari, malversatori, traditori…

Anche io, come Fiorani, penso che le due opposizioni attuali (Podemos e M5S) abbiano fatto un errore politico madornale a cercare e accettare l’alleanza con il Pd, un abbraccio mortale che sarà fatale ad entrambi, perché entrambi si annacqueranno e di scioglieranno come neve al sole dentro la marmellata ormai acida proposta dal Pd. Ma dico che sono degli sprovveduti, che lasceranno campo libero alla destra nel rappresentare l’alternativa al sistema consolidato, dico che è uno scandalo che a meno di 10 giorni dalla scadenza, non sia ancora chiaro e definito se il Pd avrà degli alleati e quali saranno e che ancora non sia uscita la lista dei candidati, ma non dico che bramano le poltrone, perché le poltrone del consiglio comunale, salvo le 4 da assessore, non sono certo un boccone da ghiotti. E di quelle da assessore gliene toccherà al massimo una. Ammesso che vincano.

Quindi, in conclusione, vorrei dire all’amico e compagno Fiorani, che questo non è un invito ad abbassare i toni, ma a ragionare un po’ di più e ad avere più rispetto anche per chi “non ha capito”, e soprattutto per chi fa il suo lavoro onestamente e senza aver mai ricevuto prebende, così come di chi politicamente ha scelto altre strade.

La furia iconoclasta non mi è mai piaciuta, neanche quando la studiavo sui libri di storia. Non mi piacciono gli atteggiamenti talebani, da pasdaran contro gli “infedeli”. Non mi sono mai piaciute nemmeno le crociate. E i termini tranchant. Chi vede solo bianco o nero, non ci vede bene…

Per un anno, da luglio 2020, abbiamo assistito ad una furia iconoclasta contro il sindaco Bettollini. Ora però Bettollini è fuori gioco. Per scelta sua o di altri – poco importa ormai –  non è in partita. Ora bisognerebbe fare un passettino avanti. E parlare d’altro, delle cose da fare, di come farle… senza trasferire la medesima furia contro chiunque la pensi minimamente in maniera diversa. Magari per nascondere l’assenza di proposte alzando un po’ di polvere. Tutto qui.  Ognuno tiri pure l’acqua al proprio mulino, ma con juicio, come dice il cancelliere Ferrer nei Promessi Sposi, quando si trova con la carrozza in mezzo alla folla impaurita e minacciosa…

Marco Lorenzoni

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