COLLEGIO DELLA CAMERA: PER LE SUPPLETIVE IL PD SENESE CHIEDE A LETTA DI CANDIDARSI. MA UNA FIGURA DEL TERRITORIO IL PD PROPRIO NON LA TROVA?

venerdì 11th, giugno 2021 / 10:56
COLLEGIO DELLA CAMERA: PER LE SUPPLETIVE IL PD SENESE CHIEDE A LETTA DI CANDIDARSI. MA UNA FIGURA DEL TERRITORIO IL PD PROPRIO NON LA TROVA?
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SIENA – Da queste parti e di questi tempi se uno dice “elezioni” il pensiero va subito al “caso-Chiusi” e alle prossime amministrative con nessun partito o schieramento che ad oggi ha presentato un candidato, né una qualche proposta programmatica o di alleanza…  Ma in autunno a Chiusi e a Trequanda i due comuni senesi che voteranno per il sindaco e in tutta la provincia di Siena ci sarà anche un altro appuntamento elettorale. Quello per il seggio della Camera lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, diventato presidente di Unicredit.Il collegio in questione comprende tutti i comuni della provincia di Siena meno quelli della Valdelsa, più 5 della Valdichiana aretina. E storicamente era un collegio sicuro per il Pd (e prima per i Ds). Adesso il quadro è un po’ cambiato. Siena città è in mano alla Lega e vari comuni hanno cambiato bandiera: Chianciano, Pienza, Piancastagnaio…  E così il Pd senese per non perdere anche il seggio alla Camera, punta ad una candidatura di “massimo livello”.

La notte scorsa la Direzione Provinciale del Partito Democratico di Siena ha approvato con voto unanime un documento che esprime piena fiducia nel segretario del Partito Democratico Enrico Letta e gli chiede ufficialmente la sua disponibilità a candidarsi sul collegio uninominale Toscana 12.

“Data la situazione politica attuale – scrive il segretario senese dei Dem, Valenti – riteniamo che la candidatura sul collegio senese del segretario nazionale del Partito Democratico Enrico Letta possa rappresentare una opportunità per la nostra provincia e per il capoluogo per diversi motivi:
– Abbiamo apprezzato le prime iniziative di Letta da segretario, il coinvolgimento della base, le parole chiare su tematiche identitarie, le proposte avanzate e la modalità di guida del Partito;
– Abbiamo inoltre apprezzato quanto ha dichiarato lo stesso Letta sullo specifico tema del collegio, sostenendo che la decisione rispetto alla candidatura deve avvenire dal territorio;
– Riteniamo che la candidatura del segretario nazionale, oltre ad essere un elemento di prestigio, possa avere la forza di rappresentare a livello regionale, nazionale ed europeo le innumerevoli istanze e priorità che ha questo territorio;
– Si ritiene che, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e di quelli futuri, avere la candidatura del segretario nazionale possa essere un elemento mobilitante e unificante;
– A livello politico nazionale, riteniamo che, per rendere incisiva l’azione politica del Partito Democratico, il proprio segretario debba essere presente attivamente in Parlamento”.
Detto questo, Valenti assicura che il Pd senese “in caso di risposta favorevole di Letta, si impegnerà a sostenere la sua candidatura con il massimo impegno e la massima lealtà, mobilitando tutte le forze disponibili, instaurando un rapporto collaborativo con la Federazione Provinciale di Arezzo e con tutti i livelli del Partito Democratico della Toscana, lavorando per la costruzione, sul nome di Enrico Letta, di una coalizione la più ampia e rappresentativa possibile del centrosinistra”.
Con la proposta Letta, Valenti & C. sembrano anche voler tagliare la testa al toro ed evitare il rischio di nuove divisioni (come a Chiusi) e anche quello che alla fine la spunti magari un candidato di coalizione non del Pd. Era circolato nei mesi scorsi anche il nome di Stefano Scaramelli di Italia Viva. Così come erano circolati i nomi di Enrico Rossi e Gianni Cuperlo, che evidentemente però non hanno trovato il favore del Pd senese. Enrico Letta sarebbe più unificante, secondo quanto afferma Valenti.  Vedremo se il segretario nazionale del Pd accetterà.
La proposta viene dal Pd di Siena, quindi formalmente dalla struttura territoriale, ma è indubbio che Letta con il territorio c’entri poco o nulla, come c’entrava poco Padoan e ci entrerebbero poco Cuperlo e Rossi. Anche quella del segretario, con tutte le motivazioni che si vuole, resterebbe un candidato nazionale. E forse sarebbe ancora una volta Siena a fare un favore ad un dirigente nazionale piuttosto che il dirigente nazionale a fare un favore a Siena. Ma queste sono considerazioni nostre.
La domanda che ci viene di rivolgere ad Andrea Valenti è: ma un candidato della provincia il Pd proprio non riusciva a trovarlo? Possibile che il partito di maggioranza debba sempre presentarsi con un nome e una figura calata dall’alto o comunque esterna ed estranea al territorio?
Il fatto che Letta sia una figura autorevole, in questo momento la più autorevole che può mettere in campo il Pd, non è una risposta e non sposta di una virgola il problema. Anzi a noi quello del Pd senese pare un atteggiamento da… vassalli.
m.l.
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