DAL GREMBIULINO AL ROSSETTO… QUANDO I FIGLI (E LE FIGLIE) DIVENTANO GRANDI

domenica 17th, gennaio 2021 / 15:09
DAL GREMBIULINO AL ROSSETTO… QUANDO I FIGLI (E LE FIGLIE) DIVENTANO GRANDI
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L’inizio di un nuovo anno  sembra segnare nell’immaginario collettivo l’inizio di una nuova era… Champagne, fuochi d’artificio, fiaccole scintillanti, pandori e panettoni marcano il confine tra passato e futuro facendo vivere il presente come un il punto di svolta, il trampolino di lancio per nuove opportunità, progetti e grandi speranze.

In realtà i momenti evolutivi della vita di ognuno non sono scanditi dal calendario, non cè nessun trentuno dodici ad annunciare il cambiamento, questo avviene e basta, impavido, inaspettato, improvviso; il quadro rimasto appeso per tanto tempo alla parete ad un certo punto decide di venir giù facendo cambiare al muro la sua immagine originale rendendolo vuoto, da reinventare.

Improvvisamente un flebile CLIC dalla potenza devastante e il vento cambia; le vele non rispondono più, la vita naufraga abbandonando le rotte conosciute e i punti di riferimento consolidati .

I CLIC sono pazzeschi.

Spegiudicati, maleducati, irriverenti, fedifraghi. Sono spavaldi, saccenti, forti, talvolta disonesti ma sono lì per mostrarci chi realmente siamo e di cosa siamo capaci.

Ci mettono alla prova, ci testano, ci fanno avanzare o ci immobilizzano dalla paura ma nonostante tutto sono un’opportunità.

Per un genitore il primo grande giro di boa, il first change advice avviene a 10 anni dalla nascita del figlio, quando se lo ritrova grande all’improvviso.

Dai grembiulini al rossetto passano 4 brevi anni, non uno di più né  uno di meno.

Gli zainetti principeschi e supereroici che corrono e si mischiano nei corridoi della scuola hanno vita breve, fino a quando una bella mattina lo Tzunami arriva inaspettato.

Colpisce con tutta la sua forza spazzando via una vita fatta di spiderman, principesse, cagnolini alla carica e gatti aristocratici, lasciando sui volti soltanto alcune flebili tracce di quella che è stata un’infanzia meravigliosa.

“Mamma vai, stai facendo tardi”, una frase breve, un invito ad andare, a lasciare, che ha la potenza di un boomerang, distruttore di un sogno, di un’era gloriosa, di una mitica età dell’oro nella quale il genitore viveva senza paura e senza macchia sapendo di essere l’unica figura di riferimento  indispensabile per la sopravvivenza del figlio.

Poche e chiare parole, una pugnalata su un fianco nel momento meno immaginato, che ci sveglia e ci avverte che quell’esserino che era noi, che è stato il prolungamento di noi stessi fino ad un secondo prima che pronunciasse quella frase sconcertante, ha acquistato AUTONOMIA, sta diventando IO.

Ci sta dicendo che possiamo andare, che possiamo ritornare ad essere uomini e donne del mondo, lui ce la può fare da solo.

Eccoci quindi alla linea di arresto, al traguardo, al capolinea dove sono arrivati la mamma e il  papà  che adesso dovranno lasciare spazio alla madre e al padre; due figure nuove che inviteranno i loro figli ad andare e non più a restare; dovranno fare spazio, allentare la presa piuttosto che proteggere. Il “Dove vai, vieni qui !” verrà sostituito da fiumi di “Vai. Mi raccomando prudenza su tutti i fronti!” e “Usa sempre la testa”.

La paura e il coraggio diventano a questo punto una cosa sola, si deve saper accettare che il noi si trasformi  ed evolva in singole unità indipendenti e complementari.

Biberon, copertine, borsette, palloncini, dinosauri e unicorni lasceranno spazio a rossetti, smalti, profumi e cd.

Dalla libreria non penzoleranno più ragnetti e streghette ma immagini di assurdi teen dall’aria spavalda e stupidamente saccente.

Lasciamo che ognuno segua il proprio percorso, proviamo ad aver fede nel panta rei e ad assecondarne il ritmo; per il nostro viaggio è sempre bene avere un bagaglio modesto che ci consenta di cambiare rotta e vedute diventando capitani della nostre vite leggere.

Il vento di cambio ha soffiato, il CLIC  è avvenuto, l’evoluzione è in atto e il noi originario darà vita ad altri individui bellissimi capaci di stare al mondo indiscutibilmente a modo loro.

 Paola Margheriti

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