CHIUSI, NEL PD LA BASE E’ DAVVERO IN RIVOLTA: 4O DISSIDENTI SI RIBELLANO ALLA SEGRETARIA CARDAIOLI

domenica 08th, novembre 2020 / 10:19
CHIUSI, NEL PD LA BASE E’ DAVVERO IN RIVOLTA: 4O DISSIDENTI SI RIBELLANO ALLA SEGRETARIA CARDAIOLI
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CHIUSI –  Quando, alcuni giorni fa abbiamo dopo la pubblicazione del documento finale sulla consultazione nei circolo, pubblicato dalla segreteria del  Pd, abbiamo parlato di “rivolta della base“, qualcuno ha ironizzato, invitandoci a rendere noti nomi e e argomenti dei dissidenti, forse con la convinzione che fossero i soliti due o tre, e che come giornale avessimo esagerato. Anche stavolta invece i fatti confermano la lettura degli eventi in casa Pd fatta da Primapagina.

Ieri, 7 novembre, ricorrenza della Rivoluzione d’Ottobre, a due giorni di distanza dall’ennesimo “scontro interno” sull’incontro, poi saltato, con i Podemos, una numerosa pattuglia di militanti ha preso carta e penna e ha scritto una lunga lettera alla segretaria Cardaioli e al Tesoriere e “legale rappresentante” del Pd chiusino Enzo Bittoni.

Ed è una lettera di fuoco in cui si definisce il documento della segreteria “una sintesi parziale…in cui, ad esempio, non sono state inserite posizioni più nette espresse da molti iscritti come quella della volontà di ricucire il rapporto con il Sindaco riconfermandogli la candidatura alle prossime elezioni amministrative”. Anche relativamente all’incontro (saltato) Pd-Possiamo la lettera prende decisamente le distanze dalla segretaria Cardaioli. Ricordando che “nessun atto di indirizzo in tal senso è stato dato né dall’assemblea degli iscritti né tantomeno dall’assemblea comunale che non si riunisce da mesi” il gruppo dei dissidenti si domanda “qual era lo scopo di questo incontro e  quale sarebbe stato l’ordine del giorno, quale posizione avrebbe tenuto la segreteria”, e poi conclude con un carico da 11: “Riteniamo grave incontrare una forza di opposizione in Consiglio Comunale senza che né il gruppo consiliare né gli iscritti al Partito ne siano a conoscenza, soprattutto nell’attuale fase politica che stiamo vivendo e in cui obiettivo primario dato dagli iscritti alla segreteria è “instaurare un dialogo con il Sindaco per ricucire un rapporto tra Sindaco e Pd ed uscire da questo stallo politico per arrivare serenamente a fine mandato per poi ragionare del futuro”.

I dissidenti sottolineano anche che mettere in agenda tale incontro “si pone chiaramente in antitesi rispetto a questo indirizzo visto che il gruppo Possiamo ha in questi anni di amministrazione tenuto un atteggiamento non collaborativo ma di dura opposizione alla nostra maggioranza, chiedendo più volte le dimissioni del Sindaco e arrivando nelle scorse settimane a affiggere manifesti contro il Sindaco stesso. Infine, alle scorse elezioni regionali tale movimento ha apertamente appoggiato un candidato contrapposto al Presidente Eugenio Giani, collocandosi fuori dalla coalizione del centrosinistra”.

In sostanza una sconfessione totale della linea tenuta dalla segretaria Simona Cardaioli, nel frangente.  I dissidenti parlano apertamente di “momento di evidente difficoltà, tensione e spaesamento all’interno del Partito”  e chiedono di “riportare la discussione e le decisioni politiche all’interno degli organi del Partito deputati, nel rispetto dello Statuto e dei compiti e prerogative assegnati, senza fughe in avanti da parte della Segreteria”.

E questo è un altro capo d’accusa nei confronti della segretaria Cardaioli. Con l’invito pressante ad “ascoltare gli iscritti anche per delineare il prossimo percorso verso le elezioni amministrative”. In questo senso la conclusione del documento è un aut-aut: “Se tale percorso non verrà concertato e non sarà data priorità alla chiarezza interna al nostro Partito e nel rapporto con il Sindaco rischiamo di ritrovarci con  ulteriori incomprensioni e divisioni, con una Segreteria non rappresentativa della maggioranza degli iscritti e con uno scenario politico caotico in cui rischiamo di far precipitare la nostra Città e in cui il nostro Partito potrebbe essere la vittima”. La lettera si chiude con la richiesta di convocazione dell’Assemblea Comunale per discutere e decidere gli indirizzi politici per il percorso verso le Elezioni Comunali.

Ma chi sono e quanti sono i dissidenti firmatari della lettera? in apertura abbiamo parlato di “pattuglia numerosa”. Sono 40, per ora, ma il documento è aperto  altre firme potranno aggiungersi. In un Pd ridotto come è ridotto quello di Chiusi (e non da adesso, con questa segreteria, ma già da anni), 40 iscritti sono una enormità. E non si tratta solo di truppe cammellate, perché tra i firmatari figurano un assessore, alcuni consiglieri comunali, membri degli organismi di tutti i circoli, militanti nativi Pd e figure storiche delle Feste de l’Unità, persone attive nel sindacato, nel volontariato, nel mondo della scuola, delle professioni…  I nomi noi li conosciamo, ma non li facciamo, perché chi ci ha fornito il documento ha anche riferito che i militanti che si rendessero protagonisti di fughe di notizie sono stati minacciati non solo di reprimende, ma anche di espulsione dal partito. Lo stile brezeneviano nonostante tutti i cambi di nome, simbolo e bandiera è duro a morire evidentemente. Ma è anche sintomo di grande nervosismo. Se la segretaria o qualcun altro pensasse di espellere i 40 dissidenti firmatari della lettera, nel Pd chiusino resterebbe davvero ben poco.  Simona Cardaioli adesso non è  solo una donna sola al comando. E’ una donna sola al comando di un esercito che le sta voltando le spalle. E ne dovrà prendere atto. Comunque una cosa è sicura: al Pd di Chiusi la politica la politica gli riesce ostica, ma le frittate gli vengono che è una bellezza.

m.l.

 

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