CHIUSI: BYE BYE LANARI, BETTOLLINI ANNUNCIA IL RIMPASTO IN GIUNTA. CRESCE IL NUMERO DEI DISSIDENTI PD, LA SEGRETARIA CARDAIOLI “APRE” ALLA RICANDIDATURA DEL SINDACO

mercoledì 11th, novembre 2020 / 17:35
CHIUSI: BYE BYE LANARI, BETTOLLINI ANNUNCIA IL RIMPASTO IN GIUNTA. CRESCE IL NUMERO DEI DISSIDENTI PD, LA SEGRETARIA CARDAIOLI “APRE” ALLA RICANDIDATURA DEL SINDACO
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CHIUSI – Adesso è ufficiale: Chiara Lanari lascerà gli incarchi di giunta. Il sindaco Bettollini ha convocato per venerdì 13 una conferenza stampa on line per annunciare il rimpasto. La vicesindaco vola a Firenze, nello staff di Giani, e il suo posto nell’esecutivo a Chiusi sarà preso con tutta probabilità da Daniela Masci. Si tratta infatti di scelta pressoché obbligata, dopo la decisione assunta da Bettollini ad inizio legislatura di non chiamare assessori esterni e la norma di legge che impone la parità di genere negli organismi. Daniela Masci è infatti l’unica donna presente nel gruppo consiliare di maggioranza. Sembra certa anche l’assegnazione delle delega di vicesindaco a Sara Marchini. La conferma l’avremo solo venerdì, ma questo è ciò che al momento appare lo scenario più plausibile. Il sindaco, cui spetta per legge il conferimento e la revoca delle deleghe, ha già informato i capigruppo sia di maggioranza che di opposizione dell’imminente cambio della guardia in giunta. Una giunta che sebbene non sia stata mai antibettolliniana, e non si sia mai messa di traverso rispetto al sindaco, in questo ultimo scorcio di legislatura, lo sarà ancora meno.

Daniela Masci oltre che l’unica donna presente tra i consiglieri del gruppo Pd-Psi, è anche una fedelissima di Bettollini, che si è esposta più di Chiara Lanari in tal senso, anche nelle recenti assemblee di partito e in varie occasioni. Probabilmente per i 6-7 mesi che mancano da qui alla fine del mandato avrà la delega alla cultura, mentre è probabile che quelle al turismo e al commercio verranno assunte ad interim dal sindaco stesso o da uno dei due tra Sara Marchini e Andrea Micheletti.

Sull’imminente avvicendamento in giunta, il Pd non ha battuto ciglio. Né sulla “partenza” di Chiara Lanari per Firenze, né sulla scelta del sostituto. Che sarà una sostituta, come da norma sulle quote rosa. Il Partito di maggioranza avrebbe potuto chiedere a Bettollini una scelta condivisa, magari la chiamata di una figura di garanzia, o di… innovazione, “esterna” al gruppo consiliare. Ma dopo l’uscita della notizia sulla stampa non lo ha fatto. Quantomeno non ci risulta che lo abbia fatto. Evidentemente va bene così.

Intanto però, nell’attesa che Bettollini spieghi nei dettagli il rimpasto, con i ringraziamenti di rito a Chiara Lanari e gli auguri a Daniela Masci, la segretaria del Pd Simona Cardaioli ha risposto, oggi, nella chat whatsapp del partito, alla lettera dei 40 dissidenti di qualche giorno fa…  E pur mantenendosi su una linea piuttosto rigida sembra fare delle concessioni: “Nel documento di sintesi, che vi invito a rileggere – scrive Simona Cardaioali – viene più volte specificato l’orientamento maggioritario degli iscritti, che è quello di instaurare un dialogo con il Sindaco per ricucire un rapporto fra PD e Juri Bettollini. Inoltre, non viene negato il suo rientro nel PD, anche se viene ribadito che, essendosi dimesso volontariamente, le condizioni per un suo rientro non le possa porre lui stesso. Infine, non è stata negata, né nella sintesi né in altre occasioni, la possibilità che possa essere lo stesso Juri Bettolini il candidato a Sindaco per il prossimo mandato amministrativo”.  

Possono sembrare frasi di circostanza, quasi per dire che i dissidenti hanno forse capito male, ma non lo sono. Per la prima volta, dalla fine di luglio c’è una apertura da parte della segretaria de Pd al rientro di Bettollini nel partito, e anche ad una sua possibile ricandidatura. E’ una crepa, vistosa, nelle mura del fortino un po’ brezneviano issato in quest mesi…

Probabilmente la “rivolta” della base verificatasi prima nelle assemblee di circolo e culminata con la lettera dei 40 dissidenti ha mosso la situazione di stallo, consigliando atteggiamenti più concilianti. Ma il braccio di ferro, non è finito. Simona Cardaioli ha ricevuto, proprio oggi un ulteriore documento, firmato da un’altra ventina di iscritti di tutti i circoli, che si associano ai 40 dissidenti e alla richiesta di convocare al più presto l’Unione Comunale del Partito…

Il gioco si fa duro. Anche in questa seconda missiva ci sono firme di “nativi del Pd”, ma anche di figure storiche sia del partito di maggioranza che dell’associazionismo locale, ovviamente iscritte al Pd…

Sul “casus belli” rappresentato dall’incontro, poi saltato, con i podemos, la segretaria Cardaioli scrive: “Ci aspettano appuntamenti importanti, nei prossimi mesi infatti attendiamo progressi fondamentali nella lotta al coronavirus e l’aprirsi di nuovi scenari per il nostro paese. Un’occasione unica per la rinascita di Chiusi, che dovrà farsi trovare pronta e unita come comunità. Il dialogo con altre forze politiche di centro sinistra è delicato ma propedeutico per possibili nuove alleanze; nonostante ciò, nessun incontro conoscitivo e di ascolto può influire sulle scelte che andrà a fare il partito attraverso i suoi organi di governo, come del resto previsto dallo statuto. E’ nelle facoltà della Segreteria del Partito Democratico parlare con la società civile, le associazioni e le altre forze politiche per ragionare sui temi di attualità politica e sul futuro del nostro paese per poi discuterne all’interno dell’Unione Comunale, organo deputato per le valutazioni e decisioni del caso in previsione delle prossime elezioni amministrative”.

Qui Simona Cardaioli giustifica la sua mossa, stoppata da altri membri della segreteria, ma riconosce che a discutere, valutare e decidere il “che fare” in vista delle prossime comunali dovrà essere l’Unione Comunale del Partito… E sottolinea come “l’obiettivo principale della segreteria sia quello di tenere il partito unito”.  “Già troppe divisioni e scissioni ci sono state, alcune anche di recente. Dobbiamo invece invertire la rotta, allo scopo di collaborare in modo costruttivo e continuare ad includere nel Partito idee e pensieri diversi, nel nome della pluralità delle opinioni” . Così Simona Cardaioli conclude la sua replica ai 40 dissidenti, che nel frattempo sono diventati più di 60…

m.l.

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