POLITICA E PANDEMIA, RIPARTIAMO DA TRE A: ASCOLTO, ACCORDO, ARMONIA…
Dal nostro lettore Ettorino Presenti, di Chiusi, riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Anno bisesto, anno funesto dice il proverbio. Questo anno 2020 è bisestile. E mi pare che confermi il proverbio.
Tutti eravamo convinti di essere invulnerabili, di essere giunti ad un livello di benessere accettabile (purtroppo non proprio tutti); vivevamo tranquilli nella convinzione che sarebbe andata sempre meglio, non pensavamo che da lì a poco arrivasse la Pandemia e riuscisse a far venir meno molte aspettative, tutti quei sogni e ci siamo ritrovati a rivivere i tempi oscuri della guerra, una guerra differente di cui non conosciamo il nemico: perfido, invisibile, viscido, difficile da combattere.
Coloro che sono nati dal 1940 in poi, compreso chi scrive, non ha vissuto quella bruttissima esperienza, solo qualche ricordo che i nostri genitori ci hanno raccontato, eravamo piccoli, abbiamo avuto la fortuna di vivere meglio delle generazioni precedenti: il dramma di coloro che partirono per la guerra, quello delle donne lasciate sole a casa con anziani, con i figli, con tanta povertà, ce l’hanno raccontato, lo conosciamo. La povertà, questa, purtroppo è presente in molte famiglie anche in questi momenti.
Tornando a oggi,senza essere pessimisti,abbiamo trovato un altro modo di vivere.
Coloro che ci stanno governando in questo momento molto complicato (io sono convinto che qualsiasi governo di qualunque idea politica si sarebbe trovato nelle stese condizioni) ci hanno obbligato dia rimanere a casa, a uscire solo per rifornirsi di viveri, e questi non sono mancati; ed ecco una grande differenza rispetto alla guerra dei nostri genitori…
Obbligo di mettere la mascherina non abbracciarsi, distanziarsi, lavarsi spesso le mani.
Tutti questi obblighi ci hanno dato la possibilità di scoprire altri interessi, abbiamo avuto l’opportunità di rallentare tutto ciò che facevamo, passare più tempo con la moglie con i figli; siamo diventati cuochi, abbiamo curato le cose da fare in casa: spolverare, dare lo straccio,tinteggiare, siamo divenuti ortolani,a bbiamo dato più spazio ai nostri hobby, per me la musica cioè strimpellare il pianoforte, insieme a mia moglie, tra tante difficoltà.
I primi tempi affacciati alla finestra dare il buon giorno al dirimpettaio,mettere la musica: Azzurro, una sorta di Inno nazionale, ad alto volume,con la nostra bandiera che sventolava, attendere la diretta del nostro Sindaco che ci informava di quante persone avevano preso questo maledetto VIRUS,l a Domenica il nostro Maestro Roberto,con la sua tromba, ci rallegrava con la sua musica, l’arcobaleno dipinto dai piccoli come segno di unità nella convinzione di aver ritrovato una società più coesa, con la voglia di unire le forze per superate questo periodo difficile per tutti; poi piano piano anche questa volontà è venuta a mancare,come se avessimo persa la speranza.Ecco il motivo per cui mi sono impegnato a scrivere questa riflessione, che parte dalla lettera A come l’alfabeto. Anzi da tre A.
Mi sto chiedendo perché la lettera A è la prima del nostro alfabeto. Mi si dice che abbia origini Fenicie, che sia stata poi ripresa dai greci e etruschi e finalmente divenuta la prima lettera del nostro alfabeto.
Quante parole iniziano con questa lettera: storie belle commoventi, divertenti, frivole, allegre, indimenticabili come Amore, Addio, Aurora, Alba, Acqua Aiuto, Ascolto, Arrossire, Arrabbiarsi, Assistere, Accordo,Affascinante, Armonia, Astenersi, Assecondare, Asserire, Alleanza… Si potrebbe continuare ancora per molto …
Secondo me la parola più bella è Amore,quante riflessioni esprime: l’amore per la famiglia, la moglie, i figli, i nipoti, l’amore per la vita per ciò che ci ha donato; ma non è la A di Amore quella che mi ha dato l’idea scrivere questa storia.
Vi racconterò per quale motivo ho deciso di scegliere queste tre . la verità sono due i motivi: La musica e la politica quella seria.
Sono venticinque anni che suono con la Filarmonica città di Chiusi, ho suonato per diversi anni anche con la banda di Piazze e Cetona ma per ragioni personali ho dovuto lasciare. Alcuni maestri hanno come primo insegnamento queste tre A: ASCOLTO – ACCORDO -ARMONIA.
Iniziamo con la prima lettera A, quella di ASCOLTO.
Quanti pensieri incominciano a venirmi in mente con questa parola: ascoltare i figli per i loro desideri,capire le loro necessità, quale strada consigliare per la loro crescita,consigliarli rispettando sempre le scelte che vorranno fare. Ascoltare la moglie con la quale condividiamo tanti anni assieme se non ci fossimo ascoltati, compresi, perdonati non saremmo ancora assieme dopo sessanta anni di vita comune. Ascoltare chi ha bisogno riuscendo quando possibile ad aiutare l’amico. Consigliare,condividere, giocare, divertirsi, aiutare il prossimo offrendo, a chi ne ha bisogno, un aiuto morale ed anche economico.
Ciò che desidererei dalla politica, quella sana, è che prendesse questa parola come pilastro nel dare esempio al cittadino e all’iscritto. La parola ASCOLTO ci dice che non si fa la politica per interesse personale o di gruppi di persone che ne vogliono ricevere profitto ma solo per il bene comune, infatti se fai buona politica il cittadino ti segue; quindi ascoltare i bisogni le aspettative seguire la strada da percorrere per raggiungere gli obbiettivi che il partito si era prefissato. Questo è ciò che il maestro insegna a noi musicanti: ci fa ascoltare più volte il brano che lui ha scelto valutando le nostre possibilità, a noi musicanti il compito di comprendere ciò che abbiamo ascoltato, metterlo in pratica per quando dovremo suonare ed ecco che ci viene in aiuto la seconda parola.
Che è ACCORDO
Questa è una parola che merita grande rispetto, l’accordo non è facile, ha bisogno di molto impegno e tanta buona volontà da parte di più soggetti per esempio fra moglie e marito (si dice non metterci il dito), ma il consiglio dei figli o di una persona per le quale abbiamo fiducia può contribuire a ritrovare serenità e comprensione; in famiglia i figli stessi dovrebbero fare la medesima cosa, se necessario, con i fratelli- Sicuramente durante il percorso della vita le loro strade si divideranno, ma nello stesso tempo dovranno avere la responsabilità sempre di trovare un accordo,un altro esempio: l’accordo fra condomini, che spesso, nelle consuete riunioni litigano per futili motivi solo per prevalere gli uni sugli altri. Altro esempio:nei campi da gioco fra compagni individuare l’accordo giusto per raggiungere il più ambito risultato finale, la vittoria; ma anche in questo caso essere troppo personalisti vanifica questo obbiettivo e la politica ne da spesso esempio.
Nella musica accordarsi è indispensabile, ad ogni prova il maestro invita il primo clarino a suonare la nota e tutte le altre sezioni devono intonarsi su quella nota naturalmente nella loro tonalità, ma che risponda al medesimo suono della nota suonata dal clarino; solo dopo che tutti gli strumenti suonando in coro si sono accordati il maestro inizierà la prova.
A questo punto ecco che, se abbiamo compreso il significato che hanno le parole sopra analizzate, potremo capire meglio la terza parola: ARMONIA
La musica trova in questa parola l’essenza, la gioia di ascoltare qualsiasi brano dove i musicanti esprimono il meglio della loro esperienza con l’aiuto indispensabile del maestro inattesa che al termine il pubblico faccia quell’applauso sospirato da tutti coloro che per raggiungere quello hanno lavorato dedicando tutta la passione e la gioia che la musica ha la forza di dare.
Nella famiglia dovrebbe essere la stella polare per relazionarci fra tutti i componenti dalla moglie ai figli e nipoti. Sappiamo che che ognuno di noi ha la propria sensibilità, la propria esperienza, il proprio concetto di vita; se non vi è armonia i rapporti divengono difficili, se non comprendiamo la ragione dell’altro l’armonia non arriverà mai.
Dovrei finire qui, perché ho parlato di tre A e e tre parole. Ma siccome trasportare alla politica la parola armonia è difficile, allora aggiungo un altra A. E un’altra parola: ALLEANZA.
Dalla Bibbia al vangelo a tutti i potenti della terra di ogni epoca tutti hanno cercato l’alleanza. Cosi deve fare la politica perché da solo qualsiasi partito non va da nessuna parte. Abbiamo bisogno di trovare alleati seri che ci supportino e ci stimolino. Tutti dovrebbero avere la forza e la volontà di fare alleanze che diano stabilità e serenità per un futuro di crescita e la visione di un futuro felice per tutti. Io la penso così. E questa mia riflessione vuol solo significare che in un momento terribile come questo, che è peggio di quello vissuto nella primavera scorsa – stavolta le chiusure imposte dai decreti governativi non hanno avuto come risposta l’arcobaleno, la musica dai balconi, il buongiorno del vicino di casa – serve solo ascolto, accordo, armonia e alleanza…
Assistiamo invece a proteste di piazza, che sono comprensibili, perché le difficoltà di chi perde l’incasso o il lavoro sono reali, ma che sfociano nella violenza, spesso contro chi è in difficoltà, come sfasciare le vetrine dei commercianti… Solo che adesso la prima emergenza è quella sanitaria, sono le persone che stanno male, la gente che muore. E allora che cosa possiamo fare per poter tornare a rivedere quella luce che adesso è un lumicino affievolito, quasi spento? Affidarsi a quelle tre A… Ascolto: ascoltare i medici e gli esperti non i ciarlatani; Accordo tra chi governa, a vari livelli per non dare messaggi contraddittori e contrastanti, Armonia, evitando violenze chew aggiungono danno al danno… La serenità aiuta a guarire.
Ettorino Presenti