INTORNO AL TRASIMENO NASCE UNA PICCOLA AMAZON DEI PRODOTTI BIO. PIATTAFORME E INIZIATIVE SIMILI ANCHE A CHIUSI E SARTEANO

INTORNO AL TRASIMENO NASCE UNA PICCOLA AMAZON DEI PRODOTTI BIO. PIATTAFORME E INIZIATIVE SIMILI ANCHE A CHIUSI E SARTEANO
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CASTIGLIONE DEL LAGO – Sulle rive del Trasimeno nasce il progetto di una piccola “Amazon” locale per la commercializzazione di prodotti della filiera agro-alimentare legata al biologico. Si chiama Bio Fast Prime (Bfp), l’azienda capofila del progetto è la Melagrani di Castiglione del Lago. IL titolare Fabio Berna è il “profeta” della mitica “Fagiolina del Trasimeno”.

BFP è una piattaforma informatica che, emulando Amazon in ambito regionale, metterebbe in condizione i  produttori biologici dell’Umbria (e dei territori confinanti in Toscana, Marche e Lazio) di agganciare la domanda di forniture alimentari buone e sane espressa dai grandi acquirenti: ristoranti, alberghi, strutture agrituristiche, mense scolastiche e aziendali, gruppi d’acquisto. In collaborazione con Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), organizza una vetrina delle disponibilità di prodotti “puliti” e a “chilometro zero”.

Obiettivo far raggiungere una massa critica dell’offerta di piccoli allevatori e coltivatori biologici, che da soli non riuscirebbero a soddisfare la richiesta, per soddisfare una clientela che necessita di volumi significativi di prodotto e continuità nelle forniture.

Non solo. Il trattamento degli ordini che verranno effettuati utilizzando la piattaforma informatica verrà curato in maniera da mettere a punto un modello predittivo. Sulla base degli ordini ricevuti in un certo intervallo di tempo cioè, si sarà in grado di programmare il fabbisogno di produzione per il periodo successivo e soddisfare sempre di più questo importante segmento di mercato. La messa a punto di una rete logistica comune consentirà altresì l’evasione degli ordini quasi in tempo reale.

Attraverso l’utilizzo  lo sviluppo di questa piattaforma informatica e logistica, l’agricoltura e la zootecnia bio della regione potranno così porsi realisticamente l’obiettivo di incrementare i 75 milioni di valore prodotti annualmente in Umbria e di portare sulla tavola di un numero crescente di persone prodotti rispettosi dell’ambiente e della salute, dimostrando così che è possibile coniugare qualità e crescita economica.

Il progetto è stato finanziato dal Piano di sviluppo rurale della Regione. Oltre al capofila ne fanno parte Lombrico feliceSoc. Agr. Reno sasIl BuioloPodere della QuerciaLuppolo Made in Italy ( rete di imprese). Al progetto partecipa l’Aiab, tramite i Godo (Gruppi organizzati domanda-offerta). L’infrastruttura tecnologica è stata affidata a due start-up: ETI3eFaberBee e Par-Tec Spa.

Oltre che per trovare sbocchi commerciali a produttori e allevatori e allargare la platea del consumo di prodotti bio, la piattaforma stile Amazon è anche una risposta alle difficoltà indotte e acuite dall’emergenza covid. Oltre agli operatori (strutture di vendita ristoranti, mense ecc.) Bfp potrà essere utilizzata anche da gruppi di acquisto formati da cittadini.

Quella che sta nascendo al Trasimeno, e che punta ad allargarsi oltre l’Umbria anche alle regioni limitrofe, non è la sola esperienza di questo tipo che, dai mesi del lockdown nella primavera scorsa ad oggi si è attivata in questo territorio. Una sorta di amazon locale l’hanno messa in piedi i commercianti del centro commerciale naturale di Chiusi Scalo attraverso una l’Associazione Chiusivetrina. Un’altra iniziativa simile è partita a Sarteano dove un’associazione del Commercio formata da 7 donne, capeggiata da Ilenia Cioncoloni, ha messo in relazione le aziende di somministrazione che fanno consegne a domicilio e take away, sempre per cercare soluzioni alternative per supplire alle restrizioni anti covid, ma anche per ipotizzare nuove strade per il futuro.

G.L.

 

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