CHIUSI, ANCHE MACCIANO E’ PER RICUCIRE LO STRAPPO SINDACO-PARTITO. MANIFESTO POSSIAMO-5 STELLE CONTRO BETTOLLINI. IL PD CHE FA?

mercoledì 14th, ottobre 2020 / 16:28
CHIUSI, ANCHE MACCIANO E’ PER RICUCIRE LO STRAPPO SINDACO-PARTITO.  MANIFESTO POSSIAMO-5 STELLE CONTRO BETTOLLINI. IL PD CHE  FA?
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CHIUSI – Anche l’ultima tappa del “Tour” di consultazioni nei circoli Pd, a Macciano, ha confermato il trend. La base vorrebbe ricucire lo strappo tra partito e sindaco e vedere se è possibile ripartire insieme.

Come negli altri circoli, non è mancato il rammarico per una situazione che nessuno avrebbe voluto. “Era meglio se non usciva dal partito”, questo l’appunto più frequente rivolto all’indirizzo del sindaco-convitato di pietra, perché assente, ma evocato più della madonna e altri santi che da queste parti vengono evocati spesso, non sempre per assoluta devozione…

A Macciano lo ha detto Vasco Mucciarelli, che da 50 anni, è il volto e la figura di riferimento del partito di maggioranza: Pci, poi Pds, poi Ds, poi Pd…  Uno di quelli “fedeli alla linea”, ma anche di quelli rimasti sempre al pezzo, mai in fuga o in disparte. Sulla stessa linea, più o meno Paolo Giglioni, ex capogruppo, ex segretario del partito, che è rimasto sempre più chiancianese che chiusino, ma da anni anche lui sulla breccia. Giudizio positivo sull’amministrazione e sostegno del sindaco è stato espresso dal segretario Ernesto Avenia. Ancora più “bettolliniano” l’intervento del più giovane Andrea Biagi, addetto stampa del Comune.

In sostanza, alla fine del giro nei circoli, la sintesi è che una parte molto larga, e maggioritaria, del corpo attivo del partito vorrebbe una ricucitura sindaco-partito e vorrebbe anche Bettollini candidato a sindaco. Ma la consultazione dice che c’è anche una parte (minoritaria) che la pensa in maniera diversa.

Emerge, dalla consultazione interna, un giudizio largamente positivo sull’operato dell’amministrazione, mentre sul sindaco pesa fortemente la sua uscita dal partito. C’è chi chiede che la frattura venga utilizzata per chiarire le posizioni e ripartire, con il rientro di Bettolini nel Pd, e chi invece trova nel mancato rinnovo della tessera da parte del sindaco il primo motivo per cambiare cavallo…

Ma la base del Pd, nel suo complesso, non taglia i ponti con la sua  amministrazione e su Bettollini chiede uno sforzo di comprensione e di “umiltà” sia a lui, che alla segreteria del partito. “Rimettetevi intorno ad un tavolo e parlatevi”… Questo il senso di ciò che hanno detto i circoli. La segretaria del Pd Simona Cardaioli ha già fatto sapere al partito che entro venerdì prossimo uscirà un comunicato ufficiale con la sintesi della consultazione, e che Bettollini sarà invitato ad un incontro con la segreteria e con il Gruppo Consiliare. Lì si scozzeranno le carte, definitivamente.

In quella sede Bettolini potrebbe, forte del consenso ricevuto dai circoli, quindi sulla spinta e per rispetto della volontà della base, chiedere il rinnovo della tessera, potrebbe insomma rimettersi a disposizione del partito per un secondo mandato, magari chiedendo scusa per aver alzato i toni, per aver contribuito, con l’annuncio dell’uscita dal Pd, a creare un clima di divisione e di sospetto… Potrebbe insomma proporre un armistizio, per ricominciare insieme. Con il Pd a fianco del sindaco e non solo nelle retrovie…

Oppure, prendendo atto di una latente sfiducia nei suoi confronti, non della base, ma del gruppo dirigente, potrebbe salutare baracca e burattini e intraprendere strade diverse: dall’abbandono della scena politica alla lista civica personale nel 2021. Magari portandosi appresso mezzo Pd…

La palla ce l’hanno in mano in due: Bettollini e il Pd.  Perché il partito potrebbe dire che il giudizio sull’amministrazione è positivo, ma il sindaco ha fatto qualche passo falso e quindi non può essere lui il candidato per il 2021. O quantomeno non solo lui…  La partita è aperta. Vedremo cosa scriverà il Pd nella “relazione di sintesi” del dibattito nei circoli.

Intanto oggi è uscito su fb un manifesto firmato Possiamo-5 stelle che dice testualmente “Chiusi merita un altro sindaco”. Un attacco frontale a Bettollini, basato su due “incongruenze” (dal punto di vista di chi lo ha scritto), sul rapporto Bettollini-Pd, che si conclude con questa frase: “per una stagione nuova di concordia  e di unità, in cui tentare un rilancio economico e sociale”. Potrebbe sembrare un tentativo delle due forze di opposizione di riaccreditarsi con il comitato Aria, che le aveva definite “inadeguate”. Ma ad occhio e croce appare  più come un messaggio al Pd: “se sbolognate Bettollini siamo pronti a sederci al tavolo con voi”. Come se Bettolini fosse la fonte della discordia e tutto il resto no. Come se alle sedute dell’Inchiesta Pubblica sul caso Acea al Mascagni le opposizioni avessero fatto “azione di concordia” e non il tiro al piccione.

Ma le opposizioni fanno legittimamente e giustamente il proprio mestiere. Nulla di nuovo sotto il sole. E neanche sotto le nuvole di questo ottobre anomalo. Podemos e 5 Stelle hanno sparato su Bettolini e sull’amministrazione Pd-Psi per 5 anni, come era normale che fosse…  Adesso sparano solo su Bettollini, diventato bersaglio unico.

I tempi e l’argomento citato nel manifesto, però sono alquanto sospetti: sembrano un tentativo ad orologeria di influenzare il gruppo dirigente del Pd, nel momento della scelta. Un incitamento ad uccidere il re, mettendo sul piatto una possibile futura alleanza.

E anche su questo novità zero. Questi giochi stanno dentro le logiche politiche e partitiche da sempre. La domanda che sorge spontanea, però, a questo punto è un’altra: che farà adesso  il Pd? Rimarrà in silenzio?

Si è capito dalle assemblee nei circoli che una parte del partito è più in linea con le opposizioni che hanno gettato palate di merda sull’amministrazione e sulla maggioranza, che non con il sindaco. Una “convergenza parallela” (per dirla con Alo Moro), magari non voluta, ma evidente. E nei fatti. A parte Bettollini, ma… gli assessori, il capogruppo, i consiglieri comunali, possono accettare a cuor leggero una cosa del genere?

Dal punto di vista delle opposizioni potrebbero esserci mille motivi per attaccare Bettollini, quello del suo rapporto “incrinato” e “incongruo” con il Pd è però, oggettivamente il più debole, perché non le riguarda.  E infine: la base del Pd che nelle assemblee di circolo si è espressa a maggioranza (larga) per la ricucitura, potrebbe accettare a cuor leggero il “niet” alla ricandidatura di Bettollini per fare una alleanza elettorale coi 5 Stelle e coi Podemos?  Cioè con gli avversari degli ultimi 5 anni? E quale sarebbe il costo, se la segreteria Pd decidesse di andare in tale direzione?

Ai posteri l’ardua sentenza…

m.l.

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