CARBONIZZATORE E TERMOVALORIZZATORI, LE REGIONALI E… LA GUERRA CONTINUA TRA COMITATI E BETTOLLINI.

martedì 14th, luglio 2020 / 12:05
CARBONIZZATORE E TERMOVALORIZZATORI, LE REGIONALI E… LA GUERRA CONTINUA TRA COMITATI E BETTOLLINI.
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“Non sarà come a Case Passerini, lo scegliamo bene poi vo addosso con decisione a realizzarlo. [..] Farò l’impopolare ma scelgo un sito e su quello vo a diritto coi carri armati”. Lo ha detto il candidato del centro sinistra Eugenio Giani alle regionali toscane in una videoconferenza qualche settimana fa, parlando di un impianto di riciclo di rifiuti nel livornese. Giani ha spiegato come la Toscana non possa permettersi, a suo avviso, di non avere un impianto di termovalorizzazione. La scelta dell’impianto di Livorno sarebbe per Giani la più congeniale per il momento, ma l’espressione usata per ribadirlo, cioè quel “vo a dritto coi carriarmati”, ha scatenato un putiferio, anche tra i suoi stessi alleati.  Addirittura Articolo 1 ha colto l’occasione per rimettere in discussione il patto finora stipulato. Ha fatto un autogol il candidato Giani? Forse sì, ma è certo che gli impianti servono e da qualche parte vanno fatti, perché i rifiuti devono essere trattati e smaltiti o recuperati, inutile girarci intorno.
E una mano a Giani l’ha data ieri la sua diretta concorrente Susanna Ceccardi, candidata della Lega e centro destra, che in una intervista a Repubblica ha ribadito il concetto: “Un governatore deve dare l’indicazione politica: non gli inceneritori ma moderni termovalorizzatori, che tutelano la salute e l’economia, per me servono”. Ecco su questo tema, il cambio di manico in Regione sarebbe del tutto ininfluente. La linea sembra essere la stessa. Ed è una doccia fredda per tutti coloro che anche a livello locale per mesi hanno sbandierato la necessità di mandare a casa quelli del Pd che volevano fare il carbonizzatore a Chiusi. Quando poi, a dire il vero, la Regione, negli atti non solo promosse l’Inchiesta Pubblica, come richiesto dalle opposizioni, ma diede anche una serie di pareri negativi, così come l’Arpat (ente di emanazione regionale), la Asl ecc…  Insomma mandare a casa il Pd, per mandare al governo della Toscana la Ceccardi sarebbe, diciamolo, come cambiare l’asino coi poponi. Anche perché se sui termovalorizzatori uno vale l’altro, su altre questioni la pupilla di Salvini che dice “prima gli italiani” per le case popolari e afferma di non essere né fascista, né antifascista, in pratica dice di essere fascista, perché non riconosce un pericolo e la differenza tra il giusto e lo sbagliato. In ogni caso l’ok della candidata leghista ai termovalorizzatori non è una novità ed è del tutto in linea con le posizioni del leader della Lega Salvini, che ne vorrebbe almeno uno per provincia.
L’intervista di Susanna Ceccardi l’ha presa al balzo anche il sindaco di Chiusi Bettollini, che in un post sul suo profilo facebook, ja pubblicato la pagina di Repubblica, con quest commento: “Com’è che dice qualche Leone da Tastiera Chiusino? ”ricordiamocelo alle prossime elezioni di settembre”… ecco!!! A Chiusi comunque, dopo il voto del consiglio comunale di venerdì scorso che ha interpretato la volontà popolare dopo il fallimento del progetto Acea, non si possono più fare. Pace e bene.
I❤️Chiusi. Ps: Il 20 e 21 Settembre si vota per le elezioni regionali… meglio pubblicarla questa dichiarazione. Non si mai”.
E invece proprio sulla Variante approvata venerdì scorso, con la norma che vieta la realizzazione a Chiusi di qualsiasi impianto insalubre di prima classe per il trattamento di rifiuti, c’è chi ne minimizza la portata.
Lo hanno fatto alcuni degli esponenti di spicco del Comitata Aria, come Romano Romanini e Paolo Scattoni (quest’ultimo con ltessera del Pd in tasca però) i quali insistono nel dire che le colpe della vicenda Acea sono tutte del sindaco e del Comune e del “peccato originale” cioè la vendita del terreno ex Centro Carni ad Acea e ricordano anche che “in materia di rifiuti la competenza è della Regione e non del Comune” e quindi se ci fosse la necessità, a Chiusi potrebbero arrivare, come a Praga nel ’68, i carriarmati di Giani o della Ceccardi a imporre un impianto ritenuto indispensabile, con buona pace dei “divieti” contenuti nella normativa di Piano del Comune.
Anche il leader dei Podemos Luca Scaramelli, in un commento  all’articolo di primapagina sul Consiglio Comunale di venerdì scrive: “La variante per quanto riguarda gli impianti in discussione è un “semplice” atto politico messo in piedi in fretta e in furia all’indomani della figuraccia fatta durante l’inchiesta pubblica della regione Toscana. Una delle numerose retromarce fatte negli ultimi anni da questa amministrazione”. Ma allora perché si è astenuto e non ha votato contro? La norma contenuta nella variante è una cazzata? Astenersi sulle cazzate non è buona prassi per una opposizione rigorosa.
Su questa levata di scudi abbiamo rivolto due domande al sindaco Bettollini cui non piace fare la salsiccia sulla graticola:
Scusa sindaco, ma la variante approvata dal Consiglio Comunale non accoglie sostanzialmente un emendamento proposto dai Comitati, per estendere il divieto a tutte le tipologie di impianti insalubri, ho capito male? 
No non hai capito male. E’ esattamente così.  Impianti insalubri per il trattamento dei rifiuti, per essere più precisi.
Cosa chiedeva l’emendamento?
Di vietare tutti gli impianti di trattamento di rifiuti contemplati nel decreto come attività insalubri e non soltanto i carbonizzatori, inceneritori e termovalorizzatori. Ho pensato di accoglierlo proprio perché non sia interpretabile la norma e per dare un segnale di attenzione ascolto e rispetto ai tecnici dei comitati che avevano studiato ed approfondito la tecnologia proposta da . Ovviamente, dopo l’inchiesta pubblica anche io mi ero formato il parere negativo sul quel progetto.
Ma alcuni esponenti dei comitati (Romanini) insistono nel dire che della vicenda Acea tutta la colpa è del sindaco e del Comune. La parola alla difesa..
Ti riferisci alla vicenda di un progetto presentato e mai autorizzato da nessun ente, ritirato dal proponente stesso ed archiviato dalla regione. Però sì, ho fatto i miei errori: ho sbagliato la comunicazione e – come hai scritto più volte – mi sono mostrato come il più grande sostenitore di quel progetto. Questo è stato un mio errore per il quale mi sono scusato anche in consiglio comunale. D’altronde un investimento di 40 milioni che garantiva posti di lavoro, riqualificazione ambientale, bonifiche ed infrastrutture e poteva azzerare la Tari a tutte le famiglie, perché era nostra intenzione chiedere questo al proponente sotto forma di benefit al comune, andava secondo me valutato. Poi sai… fa sempre comodo prendersela sempre con il sindaco di turno. È lo sport più praticato, però tu sai, quale direttore di giornale, e hai scritto anche questo, che la mia posizione era chiara: se c’è un dubbio non si approva. Spero tu abbia manutenuto agli atti le mie parole”.
Tutti gli articoli usciti dal 2013 in poi sono consultabili on line. Quelli precedenti sono conservati nel’archivio cartaceo.  Cambiamo argomento. invece i candidati alla presidenza regionale sembrano entrambi favorevoli a nuovi termovalorizzatori… che ne pensi?
Sono favorevoli sia Ceccardi che Giani. Bene, è giusto. Tutti dobbiamo essere favorevoli agli impianti. La produzione dei rifiuti impone la chiusura del ciclo e la loro trasformazione in materia prima equivalente e consentire ai cittadini di trovare risparmi nella bolletta della Tari e mantenere le nostre città pulite e ben gestite. Ogni regione deve garantire la gestione dei propri rifiuti … “Io sono per  la regionalizzazione dei rifiuti… ogni regione gestisca i propri e costruisca o propri impianti . Però una precisazione va fatta: farò in modo di far arrivare nel prossimo dibattito sulle regionali un tema a me caro: la competenza della gestione dei rifiuti è Regionale. Vorrei evitare che un altro sindaco passi quello che ho passato io (reggere quel livello di pressione non è da persone normali) e quindi ho proposto alla Regione che faccia la Regione e che determini il fabbisogno regionale della dotazione impiantistica che occorre per trattare i rifiuti dei toscani e poi determini il piano regolatore individuando preliminarmente le aree sui cui, valutato l’impatto sociale e ambientale, è possibile costruire impianti di trattamento rifiuti, indirizzando così le società partecipate pubblico/private a investire solo in quelle aree preliminarmente valutate. Se occorre modificare anche la legge nazionale per raggiungere questo obiettivo va fatto e la regione Toscana dovrà esserne attrice protagonista.
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