CANDIDATURE PER LE REGIONALI, IL PD SENESE SI INCARTA DA SOLO: NIENTE BETTOLLINI, RISPUNTA BERNI E IL REGIONALE NON GRADISCE

sabato 25th, luglio 2020 / 11:37
CANDIDATURE PER LE REGIONALI, IL PD SENESE SI INCARTA DA SOLO: NIENTE BETTOLLINI, RISPUNTA BERNI E IL REGIONALE NON GRADISCE
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SIENA –  Caos all’interno del Pd. La partita delle candidature dovrà chiudersi entro stasera alle 20 con la votazione per e-mail da parte dei 70 componenti la direzione provinciale. In votazione c’è la “sestina” di nomi per la lista senese alle regionali. Quattro erano già noti e ufficializzati, ne mancavano due. E c’era attesa per i due. Soprattutto c’era un po’ di suspence intorno a quello di Juri Bettollini. Il segretario Andrea Valenti invece non ha inserito il sindaco di Chiusi, ma, a sorpresa il sindaco di Monteroni d’Arbia, Gabriele Berni, più Elena Salviucci, titolare di una cantina, una delle “donne del vino” in Valdorcia, che però è uscita dal cilindro come il coniglio dei maghi. La sorpresa sta nel fatto che Berni aveva fatto un passo indietro due giorni fa, dichiarando di non voler essere un fattore divisivo. Ma anche perché il regolamento Pd dice che i sindaci si possono candidare alle regionali solo se a fine mandato. E Berni invece è stato rieletto nel 2019 e ha tutta una legislatura davanti. Mezzo partito è insorto e anche il vertice regionale, nella persona della segretaria Simona Bonafè non ha gradito la forzatura, tant’è che più d’uno ipotizza un braccio di ferro che potrebbe concludersi con il depennamento di Berni da parte del Regionale, cui spetta la decisione finale, il 30 luglio. Per il Pd senese una ipotesi del genere sarebbe uno smacco, e una frattura insanabile con  il regionale. Il segretario stesso, Valenti, che la forzatura l’ha fatta ne uscirebbe stritolato e sfiduciato.

Questo il quadro ad oggi. Niente Bettollini quindi e dentro una imprenditrice vinicola, a dire il vero non conosciutissima e proveniente da una delle aree meno popolate, quale è la Valdorcia, più Gabriele Berni che non solo è sindaco in carica e quindi non candidabile a termini di regolamento, ma è anche il leader della pattuglia che ha attraversato tutta la sinistra partendo da Rifondazione, passando poi a Sel e infine al Pd nel momento della massima ascesa di Renzi. Una parabola che ne ha garantito la sopravvivenza e il mantenimento di posizioni e incarichi. Da ala sinistra a seconda punta sgusciante e opportunista,  di quelle che non sono Cristiano Ronaldo, ma alla fine giocano sempre.

Vedremo come andrà a finire stasera e soprattutto il 30 luglio con la decisione del Comitato Regionale. Un Comitato regionale che sembra preoccupato, al di là dei nomi e dei regolamenti, del fatto che la lista senese sia oggettivamente deboluccia, senza nomi in grado di catalizzare voti.  E se il Pd dovesse perdere o fare flop in provincia di Siena sarebbe certamente un pessimo segnale. “Un partito di nani e ballerine” scrisse qualcuno del Psi di Craxi. “qui a Siena di ballerine non se ne vedono”,  ha commentato un dirigente dopo l’esito della Direzione provinciale di ieri…

Tutto questo rischia di avvantaggiare e favorire – anche in questo caso oggettivamente – la corsa di Stefano Scaramelli candidato nella stessa coalizione, ma nelle liste di Italia Viva e non del Pd. Un successo di Scaramelli in termini di voti al partito di Renzi e di preferenze personali potrebbe rafforzarne la possibilità di ottenere un assessorato in caso di vittoria, ma potrebbe pesare, in prospettiva anche sulle comunali di Chiusi, con l’ex sindaco che potrebbe chiedere spazio e visibilità per qualche suo fedelissimo, nella coalizione di centro sinistra, se non come candidato a sindaco (il che non è escluso), almeno come assessore. Si parla a questo proposito di Pamela Fatichenti, ex segretaria comunale del Pd, ora anche lei nelle fila renziane e coordinatrice senese del partito.

Quella che si gioca intorno alle regionali, a Chiusi è dunque una partita doppia. Oggi pomeriggio al lago nell’ambito della festa de l’Unità itinerante, è previsto un incontro con il segretario senese Valenti, con il candidato di punta Bezzini e con la deputata senese Susanna Cenni. Bettollini è in ferie, e probabilmente non ci sarà, se no sarebbero state scintille. Ma il clima dentro il Pd è comunque pesante e il partito chiusino sta come il ferro tra l’incudine e il martello. Chissà se la brezza del Chiaro e la cena di pesce riusciranno a stemperare i nervosismi. Chiusi osserva e tace: “Così percossa, attonita, la terra al nunzio sta”… e qualcuno prepara a brace.

m.l.

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