BETTOLLINI ANCORA IN CORSA PER LA CANDIDATURA ALLA REGIONE? TRA 2 GIORNI LA DECISIONE. A CHIUSI IL PD GUARDA A FIRENZE CON UN OCCHIO ALLE COMUNALI 2021

mercoledì 22nd, luglio 2020 / 11:56
BETTOLLINI ANCORA IN CORSA PER LA CANDIDATURA ALLA REGIONE? TRA 2 GIORNI LA DECISIONE. A CHIUSI IL PD GUARDA A FIRENZE CON UN OCCHIO ALLE COMUNALI 2021
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CHIUSI – Ieri la Repubblica-Firenze, oggi La Nazione. La stampa racconta le fibrillazioni interne al Pd senese in ordine alle candidature per le regionali. Candidature che al momento non sono ancora al completo. Quelle ufficializzate sono 4: Simone Bezzini di Colle Val d’Elsa (uscente e riconfermato) Giovanni Mezzedimi e Anna Paris di Siena, Elena Rosignoli, segretaria del Pd di Torrita di Siena. Ne mancano altre due, un uomo e una donna. Che però non possono essere “autocandidature” perché il termine per presentare le firme è scaduto il 20 luglio. 

Secondo le ricostruzioni giornalistiche sembrava ci fosse la possibilità che nella sestina entrasse il sindaco di Monteroni d’Arbia Gabriele Berni e della giovane sindaca di San Casciano Bagni Agnese Carletti. Ma l’uno e l’altra si sono tirati indietro, “per con creare situazioni divisive” ha detto Berni, mentre Agnese Carletti ha spiegato così il suo no grazie: “La proposta c’è stata e mi ha anche fatto un immenso piacere, ma ho fatto un passo indietro (qualcuno mi ha detto troppo precipitosamente) per un semplice motivo: sono stata eletta da un anno Sindaco, e questo è l’impegno che voglio portare avanti, non mi interessa altro. Non vivo la politica come una scalata di posizioni, ma come impegno civico per provare a dare una mano”.

La stessa Carletti fa capire che per la Valdichiana la partita sia chiusa, scrive infatti: “La Valdichiana potrà contare sul lavoro di Elena Rosignoli, brava e forte segretaria del PD di Torrita, sostenuta dal Pd di tutti i comuni, e di Simone Bezzini, al secondo turno dopo cinque anni di egregio lavoro e di aiuto per tutta la provincia di Siena, a partire da noi piccoli comuni”.

Ma la Valdichiana può accontentarsi di una candidatura come quella di Eelana Rosignoli, che per esempio, nella maggior parte dei couni nessuno conosce?  Poi ci sono i due posti ancora vacanti. E sia la Repubblica, che La Nazione lasciano intendere che il vero nome ancora in lizza sia quello del sindaco di Chiusi Juri Bettollini. Il quale prima di partire per le ferie, due giorni fa, aveva commentato così: “Il mio telefono è sempre acceso, se mi vogliono sanno dove cercarmi”.

Il passo indietro di Berni e Carletti, al di là delle dichiarazioni di rito in realtà potrebbe essere stato determinato anche da un altro fattore, il regolamento non scritto del Pd che prevede candidature di sindaci alle regionali, solo se a fine mandato. Entrambi sono stati eletti solo un anno fa. Bettollini invece sì, sarebbe a fine mandato, di fatto dalle elezioni regionali avrebbe solo 7 mesi da fare come sindaco di Chiusi, insomma solo l’ultimo km… Sarebbe dunque un profilo spendibile.

Certo anche lui dovrebbe lasciare anzitempo il Comune come Ceccobao e Scaramelli per approdare in Regione (sarebbe il terzo di fila), ma il periodo di vacatio o di “reggenza” che lascerebbe ad altri sarebbe molto più breve. A Chiusi a primavera 2021 si vota, indipendentemente dalla candidatura Bettollini alle regionali.

Quante chances ha, realmente, il sindaco di Chiusi di rientrare nella sestina di candidati Pd? A questo punto più di quanto si pensi. Anche perché la concorrenza si è via via assottigliata. Come nella sfida tra Orazi e Curiazi, Bettollini li ha eliminati uno alla volta. O ha aspettato che si eliminassero da soli..

Però, la scelta di candidature non certo eclatanti (le 4 già ufficializzate) da parte del Pd senese sembra rispondere ad un’altra logica, quella di un accordo sottobanco tra Pd e Italia Viva per non fare ombra in provincia di Siena e in Valdichiana a Stefano Scaramelli, candidato di punta del partito di Renzi, il quale se dovesse fare un buon risultato, potrebbe anche aspirare ad un assessorato, in caso di vittoria di Giani e del centro sinistra. 

Questo, al momento, è l’ostacolo maggiore per Bettolini: il veto dei renziani, che non vogliono un duello fratricida tra due ex amici e sodali, proprio in casa di Scara…  E’ ovvio che per Scaramelli avere come concorrente Bettollini o la Rosignoli non sarebbe la stessa cosa. Se non altro per i trascorsi dei due ex amici.

Ma di “nomi forti” e spendibili in casa Pd, nel senese ne sono rimasti pochi. Ora tocca al partito decidere e deve farlo entro il 24 luglio. Poi toccherà al regionale ratificare il tutto e metterci il sigillo il 30.  Certo due candidati di Chiusi, paese da poco più di 8.000 abitanti, nella medesima coalizione sembrano una ipotesi poco realistica. E per di più il Pd della Valdichiana finora è stato molto tiepido, se non ostile, verso Bettollini, e la candidatura Rosignoli (FOTO) sembrava aver messo la parola fine alla partita (come dice Agnese Carletti).

Va detto anche che a Chiusi c’è una parte del Pd e di altri settori che spera in una candidatura Bettollini alle regionali, per levarselo di torno in vista delle Comunali, e liberare così il posto di candidato a sindaco. Già c’è chi prefigura una reggenza ad hoc, come fece Bettollini stesso, dopo l’addio di Scaramelli. Cioè la nomina da parte di Bettollini di un vicesindaco che possa gestire l’ultimo km di corsa e poi prenderne in mano il testimone. Attualmente il vicesindaco è Chiara Lanari, ma potrebbe fare la fine di Sonnini che fu “giubilato” da Scara, per far posto a Bettollini, lanciato come delfino designato.

Insomma a Chiusi si guarda alle prossime regionali con un occhio (o tutti e due) alle Comunali 2021. E se la Regione Toscana per la prima volta è contendibile e rischia di passare alla destra, anche il Comune di Chiusi è contendibile, soprattutto se le opposizioni si coalizzeranno, magari in una aggregazione civica trasversale e larga, come è successo a Città della Pieve nel 2019. 

Il Pd locale sembra attanagliato e incartato in logiche antiche, tutte tattiche e posizionamenti, e il gruppo dirigente che ha preso in mano il partito da poco non riesce a offrire un’immagine diversa, assiste in silenzio agli articoli di stampa e alla ridda di illazioni e congetture su cose che lo riguardano, non prende posizione, non indica una linea e una strada, forse per non creare conflitti aperti e spaccature palesi e per cercare di tenere insieme i cocci e aspettare che da Siena e Firenze tolgano le castagne dal fuoco. L’impressione, dall’esterno, è che siano di più quelli che vorrebbero o sperano di liberarsi di Bettollini, magari anche utilizzandolo per non far fare un risultato brillante a Scaramelli, che sarebbe uno smacco. Ma al contempo il Pd si interroga sulle comunali e si chiede se cambiare candidato a sindaco nel 2021 non sia un errore e un modo per far vincere gli avversari. In effetti è un bel dilemma. Chiaro che Bettolini si dovrebbe dimettere da sindaco, solo dopo l’eventuale elezione in Regione. Non dopo la candidatura, Questo lascia tutto ancora più in sospeso. Il 24 è tra due giorni, non c’è molto da aspettare per vedere cosa succederà.

m.l.

 

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