CHIUSI: E’ MORTO SERGIO FEDI, MITICO PORTIERE ANNI ’50-’60

martedì 07th, aprile 2020 / 16:20
CHIUSI: E’ MORTO SERGIO FEDI, MITICO PORTIERE ANNI ’50-’60
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CHIUSI – Non si muore di solo Covid 19. E oggi a Chiusi è un giorno triste, perché è morto un gigante. Un gigante buono. Per stazza fisica, statura e per il fatto di essere stato il più grande portiere del calcio locale. Una specie di leggenda. Parliamo di Sergio Fedi, classe 1936, stroncato da problemi cardiaci, all’ospedale delle Scotte di Siena.

Macchinista ferroviere come l’anarchico della Locomotiva di Guccini, anche Sergio Fedi ha militato nella sinistra, è stato negli organismi dirigenti dei Ds, poi del Pd a Chiusi Scalo. Ma a Chiusi e in tutta la zona, sia sul versante toscano che su quello umbro,tutti lo conoscevano per il suo passato di portiere volante e poi per aver insegnato l’arte di parare a centinaia di ragazzi: a Chiusi, a Po’ Bandino, a Città della Pieve, a Sinalunga.

Negli anni ’50, da ragazzino se la giocò con Sarti per fare il n.1 della Fiorentina. Vinse Sarti, che poi vinse anche lo scudetto con i viola nel 1955-56. E con l’Inter di Herrera diventò anche una leggenda vera, la prima parola di una poesia: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarnieri, Picchi…

Sergio Fedi se ne tornò a Chiusi e fu il portiere di quel Chiusi spettacolare del 1958-59, una delle prime squadre “sponsorizzate” d’Italia, dalla Special Brodo di San Marino, per la precisione. Ditta scovata da quella mente vulcanica che era Mario Barzanti. Una squadra stellare quel Chiusi che arrivò a giocarsi l’accesso alla quarta serie dopo una partita memorabile con il Montevarchi finita in rissa in campo e fuori. Fedi era il numero 1. Il portierone. Poi c’erano Valdarchi in mediana, l’ex Lazio Forliti, e Gori, Gentini, Cipriani e il 10 Mario Misticoni che – dicevano – somigliava a Montuori. Allenatore un certo Naldi che era un dottore, un intellettuale, non solo un uomo di pallone. Dipingeva pure…

Quel Chiusi sarebbe piaciuto di sicuro a Osvaldo Soriano, perché somigliava molto alla sia Estrella Polar, laggiù a Cipolletti, in Patagonia… E Sergio Fedi era el Gato Diaz in biancorosso. Con la sua maglia grigia. O nera. Perché all’epoca i portieri la maglia la portavano nera o grigia. Il giallo e il rosa erano lontani da venire.

Finì a tarallucci e vino, anzi con una gran mangiata di pesce a Senigallia… Il Chiusi la quarta serie la vedrà solo agli inizi degli anni 2000. Ma quella squadra e quella stagione è rimasta nei ricordi e nell’immaginario collettivo dei chiusini, si tramanda di generazione in generazione, come certi racconti epici e cavallereschi…

Poi Sergio Fedi giocò a lungo, fino ai 40 anni, non solo a Chiusi. E nei tornei estivi che allora andavano di moda. Ha allenato diverse squadre e soprattutto i portieri, alcuni anni fa scrisse una sorta di manuale (autoprodotto e auto pubblicato) del portiere. Lo presentammo come primapagina al Bar del Bersagliere di Chiusi Scalo, con Riccardo Lorenzetti,  fu una serata piacevolissima…

Con Sergio Fedi se ne va non solo un grande portiere, ma un pezzo di storia sportiva di Chiusi e dintorni. Se ne va un testimone diretto di un calcio che non c’è più e che però è rimasto nei cuori di molti. Il calcio dei tempi di Sarti, Albertosi, Cudicini, Julinho, Hamrin, Sivori, Altafini, e poi Mazzola e Rivera, Corso, De Sisti…

Sergio Fedi quel calcio lo ha vissuto e lo ha attraversato, ma aggiornandosi, senza mai rimanerne prigioniero. Ha allenato i portieri fino a pochi anni fa… lui che era già vicino agli 80. Ma non li dimostrava 80 anni, il fisico possente e sportivo ne facevano una sorta di eroe senza tempo, immarcescibile e immortale.

Invece oggi se n’è andato, volando a prendere quella palla lassù, nel sette che non era in alcun modo parabile… Vola Sergio… il vento sia con te. E se incontri Mario Misticoni e il Gori, sai che risate su quella mitica squadra del ’59…

Marco Lorenzoni

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