CORONAVIRUS, GRANDE AZIENDA FARMACEUTICA FORNIRA’ GRATUITAMENTE UN FARMACO CHE SEMBRA EFFICACE…

giovedì 12th, marzo 2020 / 19:27
in Cronaca
CORONAVIRUS, GRANDE AZIENDA FARMACEUTICA FORNIRA’ GRATUITAMENTE UN FARMACO CHE SEMBRA EFFICACE…
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Con una missiva ufficiale a Ministero della Salute e Regioni, l’amministratore delegato di Roche Italia, famosa casa farmaceutica, ha appena annunciato che fornirà gratuitamente a tutti gli ospedali che ne faranno richiesta il Tocilizumab, il costosissimo farmaco che, nei primi test, si è rivelato efficace contro le complicanze polmonari da Coronavirus. E ha donato 1 milione di euro in dispositivi di protezione per medici e attrezzature per le terapie intensive.Un bel gesto, da parte di un colosso della farmaceutica. E forse anche un contributo che potrebbe rivelarsi decisivo. Il farmaco in questione non si trova in commercio e viene usato solo negli ospedali. Questa volta “Big Farma” ha scelto di fare la sua parte, anzi di mettersi dalla parte di coloro a cui di solito vende i propri prodotti. Un gesto e un contributo non scontato, da parte di un’azienda di un settore che il più delle volte guarda al profitto (il settore, non la singola azienda) e non ad altro, quindi ancora più significativo. Forse è il segnale che il problema coronavirus è davvero serio e che siamo davvero tutti sulla stessa barca. Così, a prima vista il gesto della Roche sembra una buonissima notizia. Ma potrebbe nasconderne una cattiva (la gravità del problema, appunto).

Certo qualcuno dirà che, dopo tutti i regali che Big Farma ha ricevuto dal sistema sanitario e dai governi nazionali un gesto del genere, in un frangente del genere era il minimo che ci si potesse aspettare. Ma, lo ripetiamo, non era affatto scontato. Probabilmente anche nelle aziende farmaceutiche non ci sono solo affaristi votati al profitto e basta, ma anche persone e professionisti con una coscienza e un’etica professionale e umana, come probabilmente è l’AD di Roche Italia Maurizio De Cicco…

Purtroppo tanti casi del passato, anche recente, hanno fatto fare a molti cattivi pensieri. Chi non ricorda ad esempio la vicenda del vaccino contro la pandemia del virus H1n1 del 2010 prodotto e venduto alle Asl per 24 milioni di dosi e “inoculato” effettivamente ai pazienti solo in 865 mila casi?  La casa farmaceutica all’epoca era la Novartis di Siena, che stipulò un contratto con il Ministero della Salute nel 2009 per 184 milioni di euro, riscossi ugualmente anche se le dosi del vaccino consegnate furono circa la metà di quelle pattuite e per la gran parte rimasero stoccate nei magazzini. Un bell’affare per la Novartis, un po’ meno per lo Stato.

Detto questo, il gesto della Roche Italia con la messa a disposizione del Tocilizumab fa sperare in una soluzione o quantomeno in un aiuto alla soluzione del problema in tempi ragionevoli. Va detto che il farmaco della Roche non è l’unico antivirale in circolazione o accostato, come possibile soluzione per l’epidemia di coronavirus. Ce ne sono anche altri. Uno è stato messo a punto a Cuba, il problema è che alcuni sono sperimentali e non ancora testati, quindi non ci sono certezze sulla loro effettiva efficacia. E anche i pareri sono contrastanti e non univoci.

Le misure straordinarie e fortemente restrittive adottate in Italia (ma prima anche in Cina) e in altri paesi fanno pensare ad una pericolosità elevata del coronavirus, ma la pericolosità – dicono alcuni esperti e scienziati – è data dal fatto che si tratta di un virus nuovo, sconosciuto e mutevole, per il quale non esiste ancora un vaccino…L’unica strada per rallentarne a diffusione è per ora solo quella di limitare i contatti umani attraverso i quali si può trasmettere. Ed è quello che si sta facendo. Ovvio che se la sperimentazione del Tocilizumab, fornito gratuitamente agli ospedali italiani dalla Roche, desse risultati positivi, per la casa farmaceutica si aprirebbero scenari mondiali con ritorni economici stratosferici. Il bel gesto potrebbe essere in sostanza anche un… investimento. Ma non ci sarebbe nulla di male o di anomalo.  Il capitalismo si mantiene anche così.

m.l.

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