ECCO QUANTI E QUALI ALBERI VERRANNO ABBATTUTI NEL PARCO DEI FORTI. E PERCHE’

mercoledì 29th, gennaio 2020 / 12:48
ECCO QUANTI E QUALI ALBERI VERRANNO ABBATTUTI NEL PARCO DEI FORTI. E PERCHE’
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CHIUSI – Dopo l’uscita dell’articolo di ieri sui lavori al parco dei Forti e qualche commento polemico sui social, il sindaco, a meno di 24 ore dal rientro a casa  dall’ospedale, ha tenuto questa mattina una “Diretta facebook” proprio dal parco dei Forti, per illustrare i lavori in corso. Nonostante l’invito a starsene a riposo, Bettollini non ha resistito, accompagnato dall’assessore Micheletti si è messo davanti alla telecamera e ha fatto il punto della situazione, dal “luogo del delitto”, come si suol dire. La cosa fa piacere perché vuol dire che il sindaco sta bene e la paura è passata. E questo alla fine conta più delle opere pubbliche e della politica.

Nella diretta Bettollini ha sostanzialmente confermato ciò che abbiamo scritto e a proposito della questione più spinosa, quella del taglio degli alberi, ha precisato che il taglio riguarda 68 piante sulle 450 presenti nel parco. Ha precisato in particolare che i pini cominciavano ad essere pericolosi, oltre che non autoctoni, e che molti cipressi sono malati, con il rischio di contagiare altre piante…

Ha confermato che l’importo dei lavori per questo primo stralcio è di 500 mila euro (350 di opere e il resto di oneri) e ha ricordato che il progetto complessivo prevede un investimento di 1 milione e 800 mila euro circa. Primo stralcio che dovrebbe vedere la fine entro 6-7 mesi, cioè nel corso dell’estate.

Tutto ciò – ha detto Bettollini – servirà “a ridare luce, aria e maggiore sicurezza al parco e anche a ridisegnarne l’accessibilità e la fruibilità in maniera più razionale”. Nell’occasione il sindaco ha anche parlato di altri lavori pubblici in corso (Via Piave, via Montegrappa e Piazza Garibaldi allo Scalo, Pozzarelli, Ex lavatoi e piazza Vittorio Veneto a Chiusi Città) o in programma (Giovancorso, Montevenere e Macciano) e non ha mancato di lanciare qualche frecciata ai “soliti leoni da tastiera” e anche alle opposizioni “sempre polemiche, ma mai in grado di presentare proposte alternative” Ma ha anche ammesso che le amministrazioni precedenti non hanno mai investito seriamente sulla manutenzione e sulla cura del parco dei Forti.

Quanto alle piante da tagliare e quindi eliminare il prospetto contenuto nelle carte progettuali  indica in 68 il numero complessivo degli abbattimenti, evidenziando per ogni tipologia di pianta il numero complessivo e il numero degli esemplari da tagliare.

E così si legge per esempio che i cipressi sono 153 e ne verranno abbattuti 5, i pini domestici sono 45 e il taglio ne interesserà 33. Ma ecco il dettaglio delle piante da abbattere. Tra parentesi il numero complessivo di piante dello stesso tipo presenti nel parco:

Cipresso 5 (153); Pino domestico 33 (45); Pino nero 5 (5); Leccio 8 (70); Ulivo 2 (41), Tiglio 1 (8); Cipresso argentato 8 (9); cedro del Libano 2 (9), Cedro Himalaya 2 (3); Ligustro 1 (12), Alloro 1 (11). Totale 68.

Per il resto sono presenti, ma non verranno toccati o verranno solo potati Mandorlo (1), Tuia (8), Oleandro (17), Gelso nero (1); Melo da fiore (4); Pruno (3), Bosso (4).

L’operazione sfoltimento è consistente. E fa male al cuore. Ma le piante sono essere viventi non eterni. Sono soggette a cambiamenti, e anche a malattie e morte. Gli alberi dei Forti, come abbiamo scritto ieri, furono piantati, in molti casi, negli anni 30, quando il parco fu progettato e realizzato. Hanno dunque 80 anni. Alcuni furono messi a dimora successivamente, negli anni ’60. Ma anche quelli hanno ormai più di 50 anni. Essenze come il cipresso argentato e il pino nero, ma anche il pino domestico o italico, non sono piante autoctone del territorio come il leccio o l’ulivo o il cipresso tipico del paesaggi toscano… Ed è sulle essenze “estranee” che il taglio sarà più accanito.

Il lavoro andrà giudicato alla fine. Un parco, anche se “storico” e con precise e particolari caratteristiche architettoniche, non può essere considerato immutabile e intoccabile. L’importante è che non venga stravolto o “desertificato”. La ripiantumazione di nuove alberature è prevista negli stralci successivi dell’opera, non nel primo stralcio, ma nella diretta facebook il sindaco ha affermato che almeno nell’area giochi un certo numero di alberi verrà ripiantato già nel corso di questi lavori. Il resto più avanti.

D’altra parte anche in passato qualche intervento o superfetazione all’interno del Parco dei Forti si è registrato. Negli anni ’60, ad esempio, fu costruita una gabbia per un leone, tipo zoo. Una cosa che in origine non c’era. Per qualche tempo vi dimorarono due scimmie…  Negli anni ’90 il sindaco Ciarini fece costruire una grande struttura metallica, piuttosto pesante anche alla vista, a copertura di uno scavo archeologico. Poco prima, durante la reggenza  di Leonetto Checchi fu realizzato un bocciodromo che poi l’amministrazione dovette smantellare perché abusivo e privo delle necessarie autorizzazioni (che però nessuno avrebbe mai dato). Insomma l’intervento in corso non è il primo. E non sarà neanche l’ultimo.

Dispiace per gli alberi tagliati. Perché gli alberi sono anche ombra, ossigeno, profumi… Ma a volte anche in ospedale i medici decidono di amputare un dito o un piede per evitare guai peggiori.

m.l.

 

 

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