CHIUSI, FINISCE LA DIATRIBA SCUOLA-COMUNE SU PRIME CLASSI E SETTIMANA CORTA. VINCE IL COMUNE SU TUTTA LA LINEA

giovedì 01st, agosto 2019 / 20:27
CHIUSI, FINISCE LA DIATRIBA SCUOLA-COMUNE SU PRIME CLASSI E SETTIMANA CORTA. VINCE IL COMUNE SU TUTTA LA LINEA
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CHIUSI – Manca poco più di un mese all’avvio del nuovo anno scolastico. E sembra arrivata ad una conclusione la diatriba che ha visto il dirigente scolastico Sergio Marra e il Comune (sindaco e assessore) l’un contro l’altro armati. L’ipotesi, prevista dalla scuola, di accorpare tutte e tre le prime classi elementari concesse a Chiusi Scalo, sopprimendo la prima a Chiusi Città sembrerebbe scongiurata. Affissa all’albo pretorio comunale c’è una delibera di giunta del 26 luglio che recepisce e approva una precedente deliberazione della Conferenza Zonale per l’Educazione e l’Istruzione che taglia per ora la testa al toro e sospende la richiesta avanzata dall’Istituto Comprensivo Graziano da Chiusi relativa alla formazione delle classi e all’istituzione del tempo pieno.

In sostanza la Conferenza zonale che è l’organo deputato dalla legge regionale a concertare gli aspetti tecnici legati ai servizi dei comuni rispetto alle richieste degli istituti scolastici ma in ottica di area, rinvia la discussione sul tempo pieno e settimana corta alla stesura del piano scolastico per l’anno 2020-2021. Per quest’anno resta tutto come prima. Non solo, ma la stessa conferenza sancisce che non sono ammesse decisioni unilaterali o fughe in avanti e che nella formazione degli orari di deve tener conto di tutte le condizioni relative all’accesso, come ad esempio quella del trasporto pubblico, sollevata a suo tempo dal Comune. E impone che il tutto avvenga sempre previa concertazione tra tutti gli enti e soggetti interessati, su base di area. In modo da evitare anche “migrazioni” da un comune al’altro in seguito a forzature o scelte che le famiglie non condividono o non possono praticare.

Quindi ad oggi sembra che la diatriba sia finita con la vittoria del sindaco e dell’assessore Sara Marchini e la sconfitta su tutta la linea del preside Marra e di chi ne ha sostenuto le posizioni.

Quanto alle classi prime delle elementari, il Provveditorato ne ha concesse tre, come annunciato, ma con 4 moduli. Il che tradotto significa che di fatto le classi prime saranno 4. Tre a Chiusi Scalo e una a Chiusi Città. Battaglia vinta dunque anche per tutti coloro che si sono espressi e battuti per mantenere la prima nel centro storico ed evitare la progressiva chiusura della scuola.  Quanto al tempo pieno/settimana corta  le classi a tempo pieno saranno 2, entrambe a Chiusi Scalo, dove ci sarà anche una a tempo normale. Quella di Chiusi città sarà a tempo normale.

Tutto resta insomma come prima. Il prossimo anno se ne riparlerà, ma in sede di stesura del Piano scolastico, e su base comprensoriale, come previsto del resto da apposita legge regionale.

Gli alunni iscritti alla prima di Chiusi città sono 12. Numero inferiore ala soglia prevista per poter formare una classe, ma con lo “stratagemma” delle 3 prime con 4 moduli, è stata presa la decisione politica di salvare la prima e la scuola nel centro storico. Anche questa è una vittoria. Precisamente una vittoria della politica sulla burocrazia applicata ragionieristicamente. Con buona pace di chi si trincerava dietro i numeri scarsi per di avallare la forzatura del preside. Compresi alcun esponenti delle opposizioni consiliari.

La conclusione della vicenda ha già fatto saltare una testa. Sembra infatti che il presidente del Consiglio di Istituto Marco Cortellessa, che aveva spalleggiato il dirigente scolastico, abbia già presentato le proprie dimissioni.  Anche il preside Marra sembra destinato a lasciare l’incarico. Chiusi aveva il posto di preside vacante, il prof. Marra era reggente. Ma adesso il Ministero ha sbloccato l’assegnazione dei presidi di ruolo sulla base di un concorso pubblico già espletato.  Da quel concorso arriverà il 1 settembre un dirigente di ruolo. La cosa è indipendente dalla “guerra”con il Comune, diciamo che è una circostanza “parallela” che cade a fagiolo. Ma dato il clima pesante che si era creato, forse è una soluzione favorevole anche per lo stesso Marra.

Il sindaco Bettollini e l’assessore Sara Marchini non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in questo momento.”Parleremo a tempo debito”,  ha detto Bettolini. Ma i fatti sono questi. Ed entrambi – diciamolo – sembravano tutt’altro che turbati o amareggiati.

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