CHIUSI, SUL CASO SCUOLA INTERVIENE MARCO FE’, MAESTRO STORICO E ANIMATORE CULTURALE: “IL PRESIDE HA SBAGLIATO”

martedì 16th, luglio 2019 / 11:09
CHIUSI, SUL CASO SCUOLA INTERVIENE MARCO FE’, MAESTRO STORICO E ANIMATORE CULTURALE: “IL PRESIDE HA SBAGLIATO”
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CHIUSI – Se c’è a Chiusi una persona che conosce come le sue tasche la scuola elementare del centro storico, quello che significa quella scuola per la comunità, questa persona è senza dubbio Marco Fè. Che è chiusino doc ed è stato un maestro in quella scuola elementare per decenni. Un “maestro storico”, rimasto al pezzo fino al 2007. Da 12 anni è in pensione, ma non ha smesso di occuparsi di scuola e di ragazzi. E’ infatti l’animatore instancabile del Concorso Nazionale Scolastico Ragazzi in Gamba, che ogni anno da più di 50 anni raduna a Chiusi e in altre città d’Italia decine e decine di scuole elementari e medie che si cimentano nel teatro, nella musica, nelle arti figurative… 

La vicenda legata alla settimana corta e quindi al cambio di orario, con  la decisione presa dagli organi scolastici di accorpare tutte e tre le classi prime assegnate nel plesso di Chiusi Scalo, con conseguente rischio di una progressiva chiusura di quello di Chiusi città e con la guerra aperta, ormai, tra sindaco e assessore da una parte e preside dall’altra, non lo ha lasciato certamente indifferente. E infatti è amareggiato Marco Fè.

Raggiunto telefonicamente in vacanza, alla domanda su come veda e viva la diatriba tra dirigente scolastico e amministrazione comunale il maestro Fè risponde così: “Il duello tra l’Amministrazione Comunale ed il dirigente scolastico che si combatte in quest’estate finisce per essere la cartina di tornasole della società chiusina, giunta, per l’occasione, ad un bivio abbastanza significativo della sua storia recente. Bivio non solo tra settimana lunga o breve ma tra gli interessi di pochi e quelli di molti, tra il perseguire la già intrapresa via della comunità educante o l’essere perennemente divisi e dispersi in tanti rivoli. Si pone quindi come una scelta di civiltà tra nascondere o scoprire la propria identità”.

Sul preside Marra precisa:  “Quando l’ho conosciuto, pochi giorni dopo la sua venuta a Chiusi, più che come dirigente scolastico il Prof. Sergio Marra ha reso palese la sua personale preferenza ad essere considerato un grande organizzatore di eventi, in particolare di tipo artistico musicale. Il suo presentarsi dava facilmente adito ad interpretare la sua venuta nella città toscana di Porsenna, Mustiola e Graziano con lo scopo di rinnovarla secondo i suoi intendimenti, senza peraltro conoscerla, grazie alla sua esperienza e, soprattutto, alle sue altolocate conoscenze. Senza entrare nel merito del dilemma settimana lunga o breve, confrontando come il Prof. Marra ha trovato la situazione scolastica e la comunità cittadina nel settembre del 2018 e come è stata ridotta ora, dopo appena undici mesi della sua dirigenza scolastica, mi appare difficile cogliere nel suo dire e nel suo operare qualcosa di valido dal punto di vista della promozione sociale, educativa, culturale e valoriale della scuola e della città”

Un giudizio dunque tranchant. Che Marco Fè argomenta ancora:  “D’altra parte è assurdo pensare che l’agire autoritario e discriminante del dirigente scolastico possa risentire di un certo stile che potrebbe essere un’aggravante. In certi ambienti, per lo meno nelle alte sfere, si ragiona e si agisce con razionalità e determinazione, si persegue uno scopo preciso, si ha spirito di discernimento, non si ostenta frivolo autoritarismo, si rispettano, per lo meno esteriormente, i valori e le tradizioni del posto, né ci si appella alla legge prima che al rapporto umano. Non mi sembrano queste le caratteristiche proprie del Prof. Marra”.

Detto questo ci sembra evidente che nella diatriba Amministrazione-Preside, Marco Fè sia schierato dalla parte dell’Amministrazione. Ed egli stesso lo conferma: “Certo. Sto dalla parte di chi difende la scuola pubblica come agenzia culturale del territorio e ne difende la sopravvivenza, sto dalla parte di chi ne difende la parità di accesso, garantendo ad esempio il trasporto pubblico degli alunni, che è servizio essenziale e qualificante e non può essere ignorato o tenuto in secondo piano quando si programmano gli orari di entrata e di uscita dei ragazzi… Sto dalla parte di chi difende il diritto di scelta dei genitori. E soprattutto dalla parte di chi non vuole che il plesso scolastico di Chiusi Città, dove ho insegnato per tanti anni, possa essere messo in discussione per scelte organizzative poco oculate o solo su questioni di numeri, molto piccoli peraltro quindi, volendo, facilmente superabili”.

M.L.

 

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