CHIUSI, ANCHE I COMUNISTI DELLA VALDICHIANA CONTRO IL PROGETTO ACEA, MA…

lunedì 01st, luglio 2019 / 16:46
CHIUSI, ANCHE I COMUNISTI DELLA VALDICHIANA CONTRO IL PROGETTO ACEA, MA…
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CHIUSI- Dopo alcune liste civiche e la Lega (che però vuol fare un inceneritore per provincia), un’altra forza politica del territorio prende posizione contro il Progetto Acea per l’area ex Centro Carni a Chiusi Scalo. Si tratta del Partito Comunista, che si è presentato alle elezioni comunali del 26 maggio a Montepulciano, Chianciano e Sinalunga…  Il segretario Nicola Bettollini scrive:

A proposito della problematica inerente il progetto per la realizzazione di un impianto  di  recupero   fanghi   biologici   (80.000   tonn/annue)   di   risulta   dal   trattamento (depurazione)   delle   acque  reflue,  mediante un processo termo-chimico   (cd.“carbonizzazione idrotermale”) finalizzato alla produzione di bio-lignite, da realizzarsi aChiusi , la  società   proponente  è   ACEA   Ambiente   srl.   L’autorità   competente   a decidere sulla compatibilità ambientale del progetto in questione è la Regione Toscana, che  dovrebbe  rilasciare  un  Provvedimento Autorizzatorio Unico  Regionale  (art. 27bisD.lgs. n. 152/2006 e smi e art. 73bis LRT n. 10/2010 e smi). Ci chiediamo quale sia l’utilità di questo impianto gigante che dovrà assorbire i fanghi di tre regione (Toscana, Umbria e Marche), come verranno portati tali rifiuti a Chiusi? Tramite autobotti? Se ne calcolano circa 80 al giorno. Ove circoleranno? Il nostro carente asse viario locale sopporterà tale circolazione? Le ricadute occupazionali sono pochissime (10 dipendenti forse 20), l’impatto ambientale sarà altissimo (in riferimento all’inquinamento di aria, acqua e terra) ed a scapito della popolazione per il profitto privato e non sociale di un’unica azienda “…

Insomma un no secco e un giudizio negativo sul calcolo costi-benefici.  Ma il PC ha dei dubbi anche sul prodotto che ne uscirà:  “Viene proposto di trasformare  il  rifiuto  organico  in  carbone, ma  per  fare  cosa?  Come  ammendante  agricolo  non  può essere utilizzato, come combustibile nemmeno. Si  prevede  quindi  di  inviarlo  in  discarica  o  peggio  in  inceneritore?  A  nostro  parere  l’unica giustificazione  di  tale  tipologia  di  impianto  è  la  redditività  dovuta  alla  sua  capacità  di  trattare velocemente  i  rifiuti, meglio se con contributi pubblici. L’unico impianto esistente, da qualche anno,  della stessa tipologia, ma di dimensioni molto più ridotte, si  trova  in  Spagna  a  Valencia  e  lavora  esclusivamente  rifiuti  di  origine  vegetale  I reattori a Valencia sono 2 e lavorano 12 .000 tonnellate all’anno mentre i reattori previsti a Chiusi sono più di 10 con una capacità di trattamento di 80. 000 tonnellate all’anno. Il paragone non regge. La Regione Toscana nicchia, si rimpallano le responsabilità con i comuni, come sulla FALDA TERMALE, omertà totale”.

Non le manda a dire Nicola Bettollini, il quale però sembra fare un po’ di confusione sulla tipologia dell’impianto, sul prodotto stesso che verrà realizzato e anche sul contesto… Molte cose sono state già raccontate dalla stampa e in contesti pubblici (vedi Consigli comunali), ma forse qualche dettaglio gli è sfuggito . Quello ad esempio che nello stesso sito un depuratore c’è già ed è un impianto che già tratta 80.000 tonnellate/anno di fanghi di depurazione e di origine industriale, più percolato di discarica (17 mila tonnellate /anno). Dei fanghi trattati una parte deriva dalla depurazione dei reflui fognari di Chiusi Scalo. Che non possono essere sparsi nei campi o inviati a Ponticelli e Fabro via Chianetta, salvo far incazzare (giustamente i ponticellesi e i fabresi, come successe 20 anni fa, quando Chiusi non “depurava”)… Non solo: anche oggi i fanghi da trattare nel depuratore arrivano a mezzo “autobotti” da altre arti d’Italia. E arrivano da anni. Nessuno (tranne questo giornale ha mai detto una parola in proposito)…

Finora poi è sempre stato detto dal Comune e da Acea che la biolignite prodotta con processo di “carbonizazione idrotermale” non sarà un prodotto di altissima qualità, ma come ammendante agricolo si può usare. E si può usare anche come combustibile. I fanghi invece no, in Toscana non si possono più spargere in agricoltura… Questo è un problema. E non riguarda Houston…

Comunque  i Comunisti della Valdichiana sono contrari anche per ragioni politiche i ideologiche: “Nei prossimi giorni scenderemo ancor più nei dettagli. Il capitalismo è un modello insostenibile per il futuro dell’umanità. Non è insostenibile assicurare a tutti una vita dignitosa, i beni e le esigenze essenziali per tutti. È invece insostenibile continuare a promuovere uno sviluppo e un consumo che è finalizzato esclusivamente alla riproduzione del capitale e alla concentrazione dei profitti nelle mani di pochi grandi monopoli finanziari, che allo stesso tempo impedisce alla stragrande maggioranza delle persone di poter avere una vita dignitosa e accesso ai beni essenziali.In nome di questo interesse i consumi sono stati dirottati sui prodotti più profittevoli, ma non sempre – anzi quasi mai – più necessari; la produzione è orientata in relazione alla capacità di massimizzazione del profitto e non in relazione alle esigenze dei lavoratori e della salvaguardia ambientale. Questi paradigmi sono propri del sistema capitalistico stesso e non sono ascrivibili unicamente all’ingordigia o alla brama di profitti dei singoli capitalisti, è il sistema stesso ad essere malato e ad imporre, pena l’estromissione mercato, di sottomettere la tutela ambientale alle ragioni della concorrenza. Ovunque le ricadute ambientali sono costi scaricati sulla collettività da parte delle imprese private, direttamente monetizzate dai capitalisti. In poche parole, il capitale ha subordinato tutto all’accrescimento dei propri profitti, anche a costo di distruggere l’ecosistema e mettere a rischio la sopravvivenza stessa di milioni di persone.È ormai evidenza scientifica che i cambiamenti climatici siano un prodotto diretto dell’azione dell’uomo, intendendo con questa espressione il modello di utilizzo indiscriminato delle risorse che trae inizio proprio con l’affermazione al potere della borghesia e il suo consolidamento.”

Ma anche qui il Bettollini del PC svicola su un dettaglio non secondario e cioè quello che la ditta proponente il progetto di Chiusi non è un’impresa capitalistica, ma una multiutility a prevalente capitale pubblico (il 51% è detenuto dal Comune di Roma), che si occupa per l’appunto di gestione di beni comuni (acqua ed energia) e di problematiche ambinientali (Rifiuti e depurazione). Insomma quelli di Acea sono più statalisti dei comunisti.

Il Progetto Acea non è un’operazione capitalistica, anche se ha dei tratti privatistici, ma è (o potrebbe essere) per vari aspetti un’operazione di “tutela ambientale, miglioramento della situazione attuale e soluzione che risponde ai criteri dell’economia circolare”. Così è stata presentata, quantomeno. Se sia la soluzione migliore per le necessità di Chiusi e del territorio è da verificare, si attendono i pareri di Arpat, Asl, Regione ecc. Ma liquidarla come una semplice operazione di profitto sembra riduttivo e non proprio esatto. Diciamo pure fuorviante.

I Comunisti, quelli veri, di una volta, erano più precisi nelle analisi e anche sui riferimenti ideologici…

m.l.

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