CITTA’ DELLA PIEVE: RISINI PRESENTA LA SUA SQUADRA, TUTTO SECONDO COPIONE

lunedì 10th, giugno 2019 / 18:11
CITTA’ DELLA PIEVE: RISINI PRESENTA LA SUA SQUADRA, TUTTO SECONDO COPIONE
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Il ribaltone è compiuto,. Da oggi la città del Perugino ha ufficialmente un’amministrazione comunale non più a guida Pd. E’ la prima volta nella storia, dal dopoguerra ad oggi che il partito di maggioranza esce sconfitto dalle elezioni e deve cedere la mano. Per 5 anni, salvo sorprese o incidenti di percorso, Città della Pieve sarà governata da una giunta di…. ex Pd. Ma appoggiata dalla destra.

Il neo sindaco Fausto Risini l’ha presentata oggi, in consiglio comunale. E tutto è andato secondo copione. E secondo quanto avevamo anticipato nei giorni scorsi.

Sabato si è fatto fotografare con la sindaca di Roma Virginia Raggi (M5S) venuta a Città della Pieve a visitare la comunità per tossicodipendenti del Comune di Roma, attiva fin dagli anni ’70 e visitata nel tempo da tutti i sindaci di sinistra e centro sinistra da Vetere a Rutelli a Veltroni… 

Ieri sera, invece alla manifestazione di piazza per la fermata del Frecciarossa a Chiusi, Risini si è presentato a braccetto con il senatore leghista Briziarelli che non l’ha mollato un attimo e lo ha marcato stretto per tutta la durata della cerimonia, con Lorenzo Castelletti dietro, ad un passo. 

Oggi, in Consiglio lo stesso Risini ha presentato la sua squadra,  senza discostarsi nemmeno di un millimetro delle ipotesi che circolavano alla vigilia:

Lucia Fatichenti, vice sindaco e assessore al commercio, alle attività produttive, al turismo e attività ricettive; Michela Nocentini ai servizi sociali e scuola; Luca Marchegiani alla cultura; Lorenzo Castelletti ai Lavori Pubblici, urbanistica e ambiente.  Risini si è tenuto per sé le deleghe al bilancio, al personale, allo sport e alle attività industriali.

Capogruppo di maggioranza Andrea Perretti, che era già in consiglio con Pieve di Tutti nella passata legislatura. Per la minoranza di centro sinistra il capogruppo sarà Simona Fabbrizzi.

Quindi nessun colpo di coda, nessuna novità dell’ultim’ora, nessun ripescaggio dalla giunta Sricciolo (ipotesi che circolava nelle ultime ore)…

Dicevamo una giunta di ex Pd, perché Risini è stato segretario del Pds ai tempi di Giovagnola, mentre Michela Nocentini e Lucia Fatichenti sono state anche candidate con il Pd in tempi più recenti. Marchegiani è di area socialista. Castelletti viene dal mondo ex Dc-Margherita, ma è stato fortemente sponsorizzato dalla Lega e dal senatore Briziarelli in persona. Per lui un piccolo problema: è ingegnere, lavora nel campo dell’edilizia e la delega ai lavori pubblici e urbanistica potrebbe metterlo in una situazione di conflitto di interessi. Ma avrà certamente calcolato il rischio e preso le contromisure. Lo avrà fatto anche Risini.

Nella sua prima seduta da sindaco, Fausto Risini è apparso leggermente emozionato, ha tenuto un profilo molto ecumenico e “tecnico”, sottolineando ad ogni passaggio tutte le norme di riferimento. Più da segretario comunale che da sindaco. Ma è comprensibile. La novità è grossa. Le responsabilità pesanti. Di voti ne ha presi tanti, forse anche più del previsto, ma dietro alle spalle non ha granché, di strutturato. Certo ha la Lega che sta conquistando tutta l’Umbria e alle prossime regionali conquisterà, probabilmente anche la Regione, ha i 5 Stelle, i socialisti ex craxiani, la destra-destra di Fratelli d’Italia  e Forza Italia, ma nonostante la marcatura stretta di Briziarelli, lui, Risini, prova a mantenere e dare a vedere un profilo civico e non “asservito” ai partiti che lo hanno fatto vincere. Mantenere le distanze e l’autonomia sarà il compito più difficile che ha di fronte. Sul piano programmatico la proposta più forte e rilevante è senza dubbio quella della richiesta di far riaprire a Città della Pieve un ospedale di area disagiata, rilanciando al tempo stesso la battaglia per reinserire l’ospedale unico del Trasimeno nel Piano Sanitario regionale.  “Non ci importa dove si farà, basta che si faccia!” ha detto Risini, lasciando intendere che in Regione cambieranno presto gli interlocutori (La Lega al posto del Pd) e quindi potrebbe essere più facile riaprire il discorso…

Per il resto un programma di minima, più che di massima:  revisione del contratto per la gestione del ciclo dei rifiuti; adeguamenti delle strutte scolastiche, manutenzioni di parchi e giardini, attenzione alle frazioni puntando su una sempre maggiore integrazione con il centro storico, palestre migliori e più efficienti per le scuole e le attività sportive, rilancio del gioco delle bocce; un comitato scientifico per le celebrazioni del 500enario del Perugino nel 2023. Spazi e attenzioni alle iniziative culturali e alle compagnie teatrali locali; politiche di area sul terreno turistico e non solo.

Niente a che vedere con una rivoluzione e con un cambio di manico epocale.  La rivoluzione può attendere. Se ci sarà, avverrà più avanti. Per ora sono cambiati solo gli inquilini di Palazzo Fargna.

Il pubblico presente alla seduta non si è sbilanciato, concedendo forse a Risini & C. il beneficio della prima volta. Cioè un po’ di indulgenza per l’inesperienza e la situazione di assoluta novità in cui egli si è venuto a trovare. Ora comincia l’avventura vera, la navigazione e si capirà se potrà contare su qualche capitano di lungo corso o su flotte con bandiere meno indefinite pronte a intervenire in caso di bisogno.

Fausto Risini non ha fatto lo sborone. Non ha fatto gestacci, non ha urlato “li abbiamo mandati a casa!” come ha fatto qualche suo collega in giro per l’Italia. Si è tenuto basso. E forse ha fatto bene.  Sa che per lui non sarà una passeggiata. Entrare da conquistatori nel fortino altrui è una soddisfazione, di sicuro, ma è sempre un’incognita.  Non sai mai dove mettere le mani e il rischio di trovare sorprese spiacevoli è sempre dietro l’angolo. Meglio andarci cauti, coi piedi di piombo, piuttosto che col fucile puntato.

Resta anche da capire come questo atteggiamento di Risini sarà vissuto dalle forze politiche che lo hanno sostenuto. E se l’alleanza non scritta, ma nei fatti esistente e chiara (Lega, centro destra, socialisti e 5 Stelle) resisterà e si manterrà fedele, senza defezioni. Tempo al tempo. La nave è appena salpata, non è neanche fuori dal porto.

m.l.

 

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