E BETTOLLINI STRINGE LA MANO ANCHE A SIMONA FABBRIZZI, CANDIDATA CENTRO SINISTRA A CITTA’ DELLA PIEVE. NASCE UN PATTO A TRE?

mercoledì 15th, maggio 2019 / 11:07
E BETTOLLINI STRINGE LA MANO ANCHE A SIMONA FABBRIZZI, CANDIDATA CENTRO SINISTRA A CITTA’ DELLA PIEVE. NASCE UN PATTO A TRE?
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CHIUSI –  Nella città di Porsenna il 26 maggio non si vota per il Comune, ma il sindaco Bettollini non sta con le mani in mano, la sua campagna elettorale la fa. E non per le europee. O quantomeno non solo per il voto al Pd alle Europee. La sta facendo per i candidati a sindaco del centro sinistra dei dintorni. In particolare per quelli di là del fosso. Il che non è semplicemente un segnale di amicizia, un endorsement di cortesia ai candidati politicamente più vicini. E’ anche un segnale politico rilevante. E’ il segnale che Chiusi guarda con interesse e attenzione a ciò che si muove “di là, oltre il  confine” (come direbbe Bruce Springsteen), nella vicina Umbria. Bettollini infatti non si è speso per il candidato di Chianciano o di Montepulciano, lo ha fatto per Matteo urico di Castiglione del Lago e per Simona Fabbrizzi candidata a Città della Pieve. Con Burico si è fatto fotografare in una stretta di mano sul ponte tra le due Torri Beccati Questo e Beccati quest’altro. Sul Confine, appunto. E ieri analoga stretta di mano con foto con Simona Fabbrizzi davanti alla stazione ferroviaria di Chiusi, che è anche la stazione di Città della Pieve e davanti alla rotonda tra Chiusi Scalo e Po’ Bandino, esattamente sul confine tra Chiusi e Città della Pieve.

“Area Vasta: un’opportunità di sviluppo economico, sociale e sanitario -Insieme si fa molta più strada. Per questo vogliamo dare continuità alla politica di apertura e collaborazione con le aree di confine, sviluppando intese per una progettazione condivisa. Non promesse, ma azioni concrete. Una sinergia al servizio di tutti, per trasformare questa zona di confine in una terra di opportunità”– Queste e parole con le quali Simona Fabbrizzi ha accompagnato la foto di rito…

E venerdì prossimo, 17 maggio, iniziativa pubblica congiunta a Città della Pieve con la stessa Fabbrizzi, Bettolini e Burico. Per andare oltre le strette di mano e le foto ad uso dei social. Sta nascendo un  patto a tre? Presto per dirlo, anche perché Burico e Simona Fabbrizzi le elezioni le devono ancora vincere. E non sarà una passeggiata, soprattutto per la candidata pievese, che deve vedersela con un avversario (Fausto Risini) che può pescare voti nella sua stessa area politica, pur essendo ufficialmente appoggiato dalla Lega.  Intanto però, se non è un patto, è, come dicevamo un segnale.  Per esempio, sulla sanità, dopo la chiusura dell’ospedale di Città della Pieve una maggiore integrazione tra l’area del Trasimeno e la Valdichiana senese (che in parte già avviene) potrebbe essere utile. Quando Simona Fabbrizzi dice “progettazione condivisa” sembra riferirsi alla proliferazione di aree commerciali e produttive sul confine, con troppe attività dello stesso tipo… E poi c’è la politica scolastica, già molto “integrata”, quella turistica, che è invece è da potenziare e su questo versante può dare un impulso forte l’imminente fermata di un Frecciarossa alla stazione di Chiusi. Cosa che dovrebbe concretizzarsi dal 9 giugno. Non a caso è stato presentato a Trenitalia un pacchetto turistico integrato che vede insieme le terre di Siena e l’Umbria che sta intorno al Lago Trasimeno.

Insomma segnali di superamento di vecchie logiche di campanile e di antiche divisioni. Il confine regionale resta, ma non può essere una barriera insormontabile e invalicabile, come è sembrata essere per alcuni dirigenti regionali soprattutto umbri, più attratti evidentemente dal richiamo delle Marche. Impauriti forse dalla possibilità che la Toscana più grande  e più “potente” potesse fagocitare la piccola Umbria…

Non è che i rapporti tra paesi di confine li scoprono adesso Burico, Fabbrizzi e Bettollini. Anche in passato qualcosa si è fatto. Ma le due sortite con endorsement incorporato del sindaco di Chiusi sembrano a tutti gli effetti un colpo di acceleratore nella direzione giusta. Non solo una spintarella a chi deve pedalare per portare a casa la vittoria elettorale.

Bettollini fa sapere che chiunque sia a vincere le elezioni a Castiglione del Lago e a Città della Pieve, la sua linea non cambierà. Ma spera che a vincere siano Matteo Burico e Simona Fabbrizzi, che hanno una storia politica pregressa diversa dalla sua (la Fabbrizi è espressione di Sinistra Italiana, non del Pd; Burico è stato segretario Pd, non un pasdaran renziano), ma hanno la sua stessa età. Tra coetanei ci si capisce meglio. Si possono trovare affinità e vedute comuni che è più difficile tirar fuori quando ci si trova insieme o di fronte a persone di altre generazioni. E infine, particolare non secondario, tutti e tre sembrano intenzionati a ridare alle amministrazioni locali anche un’impronta politica più marcata. Meno ragionieristica e più ancorata alle idee e ai principi che hanno sempre ispirato il “buongoverno della sinistra”. Negli ultimi anni anche la sinistra di governo, sia a livello nazionale, che nelle regioni e nei comuni ha dato prove pessime, è incappata in malversazioni e scandali, ultimo quello che ha travolto i vertici del Pd e della Regione dell’Umbria, ma questi tre 40enni di confine non si vergognano a parlare di sinistra, di antifascismo, di difesa dei diritti di tutti  cittadini, e dei doveri di chi amministra. Quelle strette di mano fanno campagna elettorale, certo. Ma sono – lo ribadiamo – una bella imagine. Fotografie di una politica positiva. Non chiusa a riccio su se stessa e sui singoli particolari orticelli.

Intanto Bettollini potrebbe però chiedere una cortesia a Simona Fabbrizzi, nel caso diventi sindaco: quella di far posizionare una immagine che richiami le peculiarità di Chiusi, sulla medesima rotonda, a Po’ Bandino. Da una parte Il Perugino e dall’altra Porsenna, così che chiunque passi di lì sappia che non troverà due città qualsiasi.

m.l.

 

 

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