CITTA’ DELLA PIEVE: RISINI CAUTO SULL’APPOGGIO DELLA LEGA. IMBARAZZO O GIOCO DELLE PARTI?

lunedì 08th, aprile 2019 / 12:15
CITTA’ DELLA PIEVE: RISINI CAUTO SULL’APPOGGIO DELLA LEGA. IMBARAZZO O GIOCO DELLE PARTI?
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CITTA’ DELLA PIEVE –  C’è un po’ di imbarazzo nell’entourage della lista Risini, dopo la dichiarazione di appoggio da parte della Lega di Salvini. Fausto Risini ha una storia di sinistra alle spalle, è stato segretario del Pds ai tempi di Giovagnola sindaco e mai in passato si è messo contro o di traverso rispetto alla linea politica della maggioranza post comunista o di centro sinistra. E’ normale che il primo a trovarsi in imbarazzo sia lui. Sia chiaro, non c’è nulla di male, né di scandaloso nel fatto che abbia deciso di candidarsi in alternativa alla sua vecchia parte politica. Nella vita si cambia. E si può anche rimanere di sinistra e battersi, a livello locale, contro la lista ufficiale del Pd e alleati. Non è neanche la prima volta che una cosa del genere accade a Città della Pieve: due volte lo hanno fatto Gianni Fanfano e Daniela Barzanti con Pieve Nostra, nel 2014 lo fece Maria Luisa Meo con Pieve di Tutti. E’ comunque evidente che una cosa è presentarsi come lista civica – e Risini c tiene a rimarcare questa connotazione – con la destra, e altri competitors comunque presenti sulla scheda elettorale; altra cosa è presentarsi come lista civica e avere dichiaratamente dalla propria parte anche alcuni partiti. Nel caso di Fasto Risini il primo partito a dichiarargli pieno appoggio in vista della sfida del 26 maggio, è stato la Lega di Salvini. E lo ha fatto – come abbiamo già riportato in altro articolo – con una iniziativa ufficiale e per bocca del numero uno della Lega in Umbria, il senatore Briziarelli.

Risini, dal canto suo si è subito affrettato a commentare con un post su Facebook:  “Apprendiamo in questo momento delle dichiarazioni di appoggio alla nostra lista da parte del Sen. Briziarelli della Lega. Ovviamente non ci stupisce, eravamo consapevoli, sin dal primo momento, che la nostra lista civica avrebbe raccolto consensi ampi e trasversali, lo constatiamo tutti i giorni, semplicemente passeggiando per strada. Troviamo incoraggiamento da tantissime persone di ogni provenienza e di ogni colore politico, sinistra, destra, centro, e tanti delusi che non votano più da anni. Ci sentiamo onorati di questo, la cittadinanza chiede compatta a gran voce un cambio di passo, non un finto rinnovamento, non il solito mimetismo politico, ci chiedono mani libere, menti libere ed un impegno concreto per amore del nostro territorio, per Città della Pieve.
Ringraziamo il Senatore per le parole di stima, ma ribadiamo con chiarezza, che la nostra lista, che non a caso abbiamo scelto di chiamare Libera~Mente, è sempre stata e sempre resterà CIVICA ed INDIPENDENTE, senza alcun accordo elettorale sottobanco, composta da cittadini e cittadine pievesi che non hanno legame alcuno con i partiti.
Con l’occasione vi invitiamo sabato 13 aprile alle ore 10.00 a Palazzo Corgna, Sala del Concerto, per la presentazione ufficiale dei nostri candidati e del nostro progetto per Città della Pieve”.

Non dice No grazie, Risini a Briziarelli, il quale però, uscendo dalla sala di Palazzo Corgna, sabato scorso, chiedeva ai suoi i nomi dei candidati in quota Lega. Ed è probabile, che – magari senza tessera in tasca – qualcuno ci sarà.

Parlare di “rinnovamento e cambio di passo”, di “mani libere e menti libere” e poi ritrovarsi in cordata la Lega di Salvini, i socialisti craxiani (quelli storici dell’epoca d’oro), la destra berlusconiana e quella filofascista degli ex missini di Fratelli d’Italia, per uno con la storia di Risini non è il massimo.  Può sì catalizzare il voto di opinione destrorso e “avvelenato” con la maggioranza uscente, ma con il rischio di rompere i ponti con il potenziale elettorato di sinistra di frontiera, quello dubbioso sul Pd o scontento della gestione Scricciolo e prima ancora di Manganello, Fallarino, Giovagnola…

Il voto per “appartenenza e fede” è sempre più labile,  l’elettorato è più mobile rispetto al passato e meno attaccato alle bandiere, ma anche in politica ci sono dei limiti pressoché invalicabili. A pelle. Diverso il discorso potrebbe essere nel caso di appoggio a Risini anche da parte dei 5 Stelle. Nonostante il contratto di governo con la Lega, il Movimento non è visto e vissuto alla pari con la Lega salviniana o con la destra di Giorgia Meloni. Ma ad oggi i grillini pievesi, pur annunciando che non parteciperanno alle elezioni con una loro lista, non hanno dato indicazioni di voto o espresso dichiarazioni di sostegno. Difficile che appoggino il centro sinistra, quindi… probabile che sostengano Risini, che lo dichiarino o no. Certo non è normale che il secondo partito pievese (e il primo a  livello nazionale),  si tenga fuori dalla contesa. Tanto più dopo aver teorizzato per anni la propria vocazione maggioritaria e la scelta di non allearsi con nessuno.

La cautela con cui Fausto Risini ha accolto e commentato l’appoggio della Lega appare il classico gioco delle parti. Se non vuole perdere il voto di amici ed ex compagni non può esultare per l’abbraccio del partito di Salvini.  Un po’ come quei calciatori che non esultano quando segnano alla loro ex squadra.

Al momento l’endorsement del senatore Briziarelli – come abbiamo già scritto – ha diradato un po’ di nebbia, è un elemento di chiarezzaa.a Ma forse ha fatto un favore più al centro sinistra che a Risini. Un centro sinistra che ha così un argomento in più e un motivo per ricompattarsi. Perché Risini può anche non esultare al momento, ma de dovesse vincere le elezioni, la Lega esulterà. Ed esulterà anche la destra. E i voti prestati a Risini saranno sia per la destra che per la Lega un investimento che entrambi gli schieramenti vorranno far fruttare. Nessuno fa niente per niente. In politica meno che mai.

m.l.

 

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