CHIUSI, LUPI SUL SENTIERO DELLA BONIFICA (E NON SOLO).

giovedì 03rd, gennaio 2019 / 18:43
CHIUSI, LUPI SUL SENTIERO DELLA BONIFICA (E NON SOLO).
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CHIUSI –  Oggi, giovedì 3 gennaio, ore 16,30. Il sole sta scendendo, tra pochi minuti farà buio. Squilla il telefono in redazione.  “Pronto, Primapagina?” Poi il nome. E’ una signora che conosco. Mi dice che pochi minuti prima si trovava sul Sentiero della Bonifica e stava tornando a casa dopo una passeggiata. Poi dice che ha appena fatto un brutto in contro. Un branco di lupi. Almeno quattro.

“Non erano cani – dice -, io i cani li riconosco… erano più piccoli, più magri, tutti col pelo dello stesso colore, grigiastro. Molto chiaro.  Due erano sul sentiero, me li sono trovati davanti a 30-40 metri non di più… gli altri due erano sotto, nel campo sulla sinistra, lato Po’ Bandino. Quello dove in fondo ci sono i pannelli solari. I due sul sentiero mi fissavano immobili… Non c’era nessuno, una coppia di podisti mi aveva sorpassata poco prima, ma ormai era lontana, li vedevo, in fondo al sentiero, ma  non potevo certo chiamarli… Tra me e loro c’erano i due lupi. E gli altri due erano lì a pochi metri… Madonna che paura!!”

Le chiedo se è stata attaccata. La signora mi dice di no: “per fortuna i due che erano nel campo si sono mossi allontanandosi e gli altri due li hanno seguiti… non correvano, li ho visti per un bel po’…. mi tremavano le gambe, avevo il cuore in gola e i battiti a 300…  Sono rimasta come impietrita”, dice ancora la signora che è arrivata a casa impaurita, ma sana e salva “Ho chiamato primapagina così lei lo fa sapere che ci sono i lupi sul Sentiero. Poi esorta “chiami qualcuno, la polizia, i vigili, la forestale… lei avrà tutti i numeri… lo scriva, lo scriva,i lupi sono pericolosi!”

Beh, certo non sono cagnolini da compagnia. Ma di solito, se non avvertono una situazione di pericolo, non attaccano l’uomo. Di solito sono loro che se ne vanno, temendo il peggio.

Non è la prima volta che qualcuno ci segnala la presenza di lupi lungo il sentiero della Bonifica. E anche in altre zone non lontane dai centri abitati. Come lungo la vecchia “Fondovalle”, zona La Fabbrica, tra Chiusi Scalo e Ponticelli e nella zona del Lago di Chiusi.

A detta dei cacciatori proprio la proliferazione dei lupi avrebbe ridotto la presenza di cinghiali e caprioli che finora regnavano incontrastati nel territorio. Ovviamente i lupi attaccano soprattutto gli esemplari giovani, i cuccioli di cinghiale e di capriolo. Così come preferiscono gli agnelli, se arrivano alla portata di un ovile…

Probabilmente qualche branco si è stabilito nella zona del sentiero, tra lo Scalo e il lago, probabilmente nelle macchie de Le Coste e nella vecchia pioppeta, nei pressi delle Torri, area occupata quasi militarmente dai cinghiali. Lungo il Sentiero le tracce dei cinghiali sono visibilissime, sia sul vialetto percorribile che sugli argini e nei campi sottostanti. In particolare vicino agli orti e alle coltivazioni.

Non è il caso di fare del’allarmismo, ma è bene essere coscienti che si possono fare di questi incontri. Anche i cinghiali possono essere pericolosi. Nella zona ce ne sono alcuni di dimensioni notevoli, superiori ai 100 kg.

Molte persone percorrono il Sentiero della Bonifica con il proprio cane. In tal caso meglio tenere l’animale al guinzaglio e non lasciarlo libero. I lupi attaccano più facilmente un cane che un uomo…  Se è libero può essere percepito dal lupo come una minaccia o un “concorrente” da eliminare, se è legato e in compagnia dell’uomo il lupo lo percepisce invece come una minaccia troppo grande per lui, quindi nel 90% dei casi, scappa. Così dicono gli “esperti” in materia.  I quali consigliano anche di passeggiare – laddove la presenza di lupi sia conclamata – con un bastone, appositi spray o qualcosa del genere…

Va anche detto che il Sentiero della Bonifica è piuttosto frequentato da podisti e ciclisti e la presenza costante di persone può indurre i lupi a starne alla larga.  Resta il fatto che la signora che ha telefonato a Primapagina questo pomeriggio, ne ha incontrati quattro. In branco.

Incontri ravvicinati di questo tipo non sono certo piacevoli. Ma è ovvio che ciò non deve creare una sorta di psicosi o, peggio ancora, la caccia al lupo o la richiesta di fare piazza pulita di questa specie. Del resto, per chi ama passeggiare, orrere o pedalare sulle strade di campagna (anche non lontane dai centri abitati) il rischio di incontrare cani inselvatichiti o anche i cani da caccia o da guardia che gironzolano liberi intorno all’abitazione dei loro padroni, ma fuori dalle recinzioni è molto alto. Talvolta sono pure cani di razza piuttosto aggressiva e feroce e di grossa taglia. E anche quelli non sono incontri piacevoli. Ma nessuno ha mai proposto l’abbattimento generalizzato dei cani da guardia.

Marco Lorenzoni

 

 

 

 

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