DEPUTATA 5 STELLE AL MINISTERO: “CERCATE IL MAUSOLEO DI PORSENNA A CHIUSI!” RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI LADDOVE HANNO FALLITO CENTINAIA DI ARCHEOLOGI, MERCANTI E TOMBAROLI?

domenica 09th, dicembre 2018 / 12:00
DEPUTATA 5 STELLE AL MINISTERO: “CERCATE IL MAUSOLEO DI PORSENNA A CHIUSI!” RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI LADDOVE HANNO FALLITO CENTINAIA DI ARCHEOLOGI, MERCANTI E TOMBAROLI?
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CHIUSI – Che il personale politico del M5S abbia qualche problemino con la cultura, la scienza e la conoscenza, anche nel senso di “conoscere” (e non solo coi congiuntivi) è cosa abbastanza evidente. Basta pensare al “tunnel del Brennero” di Toninelli, alle sparate sui vaccini della Taverna e varie altre amenità del genere…

Ma i 5 Stelle , una dote ce l’hanno, non si danno mai per vinti. E puntano a riuscire laddove altri prima hanno miseramente fallito. Dopo reddito di cittadinanza, pensioni, vitalizi, ora si son messi in testa pure di battere tutti anche sul terreno dell’archelogia. Se in Egitto hanno scoperto una città sepolta dal mare che era più grande di Roma e di Alessandria, la deputata umbra Tiziana Ciprini vuole riportare alla luce e valorizzare il fantasmagorico “Mausoleo di Porsenna”. A Chiusi. 

In una sua interrogazione rivolta al titolare del Mibact, l’on Ciprini chiede al Ministro se egli “è a conoscenza dell’esistenza del cosiddetto “Mausoleo di Porsenna” a Chiusi e quali iniziative intende promuovere al fine di portarlo alla luce, con le sue vestigia, recuperando in tal modo un importante sito archeologico”. Anzi  Ciprini è anche più perentoria: “Il ministero dei Beni culturali assuma iniziative – anche tramite una verifica archeologica, con la descrizione dell’area interessata di Chiusi e di quella circostante — per avviare una ricerca, accertare la presenza del mausoleo di Porsenna, e portare alla luce lo stesso ovvero le sue vestigia, anche per recuperare eventuali testimonianze dell’antica storia italiana e arricchire il numero dei siti archeologi del nostro Paese”.  La richiesta della deputata pentastellata parte dall’assunto che “siccome Plinio il Vecchio e Varrone collocarono il mausoleo al di sotto dell’abitato di Chiusi un intreccio di cunicoli, recentemente scoperti e attualmente visitabili, simili ai ‘bottini di Siena’, che conducono alle cisterne di raccolta dell’acqua piovana posizionate sotto la città di Chiusi, è stato erroneamente chiamato labirinto di Porsenna, come se fosse stato il labirinto del suo mausoleo. Il ritrovamento del suddetto manufatto, conclude, potrebbe rivestire carattere di straordinario interesse archeologico”.

Ecco, in un colpo solo la vulcanica Ciprini smonta tutta la suggestione del “labirinto sotterraneo chiusino” riducendolo a mero intreccio di cunicoli per la raccolta delle acque, contrabbandato come Labirinto di Porsenna e nello stesso tempo invita il Ministero a fare nuove verifiche a provare a dimostrare ciò che non è riuscito a fior di archeologi, mercanti d’arte, avventurieri, tombaroli da 250 anni a questa parte….  Laddove fallirono Alessandro Francois e molti suoi emuli riusciranno i prodi tecnici del Mibact sollecitati da Tiziana Ciprini? Provare ci proveranno: “la letteratura scientifica non ha confermato con certezza l’esistenza del “Mausoleo di Porsenna” ma, qualora la metodologia d’indagine delle preesistenze effettuata attraverso il metodo stratigrafico dovesse far rinvenire elementi concreti dell’esistenza del sito, la competente Soprintendenza e il Mibac adotteranno tutte le misure e le opportune iniziative per la sua valorizzazione” Lo ha assicurato il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca, rispondendo proprio all’interrogazione di Tiziana Ciprini.

Ovviamente specificando che “del cosiddetto Mausoleo di Porsenna  esiste una bibliografia sterminata, in particolare nella sua problematica localizzazione (e anche sulla sua stessa esistenza) a testimonianza, in particolare, degli ultimi sessanta anni di attività di ricerca e tutela che hanno interessato il sito di Chiusi. Recenti studi hanno descritto l’intero sistema di cunicoli e cisterne e sintetizzato efficacemente una storia degli scavi; tuttavia non esiste al momento una bibliografia scientifica che abbia identificato queste evidenze come il cosiddetto “Mausoleo di Porsenna” descritto nella tradizione annalistica da Varrone”.

Ora, a Chiusi (ma non solo a Chiusi) è arcinoto che il famoso “Mausoleo di Porsenna” di cui parlarono anche Varrone e Plinio il Vecchio collocandolo “sub urbe Clusio”, non è mai stato individuato e nessuno sa dove sia. Anzi nessuno ne ha mai trovato traccia alcna. Come afferma il sottosegretario “non vi è nemmeno la certezza che sia mai stato costruito”, del resto gli storici Romani tendevano ad enfatizzare la grandeur dei nemici, perché più grandi e forti erano i nemici, più grande era la gloria di Roma che li aveva battuti e romanizzati… A dire il vero c’è anche chi mette in dubbio il fatto che Porsenna fosse il lucumone di Chiusi, soprattutto dopo che è stato rinvenuto ad Orvieto e non a Chiusi il “Fanum Voltumnae” ovvero il luogo in cui i capi delle città della Dodecapoli si riunivano…

E tutti sanno che il termine “Labirinto di Porsenna” è solo un modo suggestivo con richiamo alla storia etrusca della città di Chiusi per indicare il dedalo sotterraneo che di sicuro era un sistema di drenaggio delle acque piovane, utilizzato anche a scopi di difesa in epoca romana e poi in epoca medioevale e rinascimentale. Nessuno ha mai nemmeno pensato che potesse essere quello il “Mausoleo di Porsenna” o il labirinto per arrivarci. Più suggestiva, in questo senso potrebbe essere l’ipotesi dell’ipogeo di Poggio Gaiella, un complesso di tombe a qualche chilometro dalla città, verso il lago… Ma anche quella è solo una suggestione e niente più.

Ora diciamolo, l’interrogazione dell’on. Tiziana Ciprini avrà pure lodevoli intenti. Anche a vantaggio dell’immagine della città di Chiusi. Ma sembra davvero il classico temino da scuola media presentato all’esame di maturità. O all’Università.  Centinaia di archeologi di tutto i mondo non aspettavano altro che una deputata umbra dicesse al Ministro dei beni Culturali di fare una ricerca stratigrafica nei cunicoli sotterranei di Chiusi, che loro non ci avevano pensato.

E’ dai primi anni dell’800 che studiosi e ladri di professione cercano il Mausoleo di Porsenna , non foss’altro per quella “chioccia con 5 mila pulcini d’oro” che sarebbe stata sepolta insieme al lucumone… Stai a vedere che ora, con il Governo del cambiamento, lo trovano davvero. Del resto se hanno trovato il tunnel del Brennero, c’è speranza che trovino anche la tomba di Porsenna.

A noi, per ora, viene solo da ridere. O da piangere.

m.l.

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