INCIDENTE SULLA SR 71: IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DA’ LA PAROLA AI TESTIMONI

giovedì 28th, settembre 2017 / 15:15
INCIDENTE SULLA SR 71: IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DA’ LA PAROLA AI TESTIMONI
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Il 26 Settembre, il direttivo e i gruppi di lavoro del Comitato per il Diritto alla Salute, Art.32 si sono riuniti per ragionare sui tragici fatti accaduti il 21 Settembre, giorno in cui Oscar Minelli e  Marinella Bistocchi hanno perso la vita in un drammatico incidente avvenuto sulla SS 71 tra Città della Pieve e Monteleone D’Orvieto,“Per amore della verità e per rispetto a Oscar, Marinella e la loro famiglia ci è sembrato doveroso innanzitutto appurare come sono andate veramente le cose, ascoltando la testimonianza di chi ha prestato soccorso al momento dell’incidente ” hanno dichiarato i membri del Comitato.

In Rete girano più versioni dell’accaduto, e anche qualche dichiarazione azzardata sui tempi di percorrenze del tratto Castiglione del Lago/ Orvieto- Monteleone D’Orvieto.

Alla riunione erano presenti i testimoni dell’accaduto che, non senza dolore, avendo vissuto con la coppia i momenti immediatamente dopo l’incidente, sono riusciti a ricostruire i fatti. Per correttezza e rispetto della loro privacy, non riporteremo i nomi dei testimoni:

Abbiamo sentito uno schianto fragoroso. Il tempo di uscire di casa e abbiamo capito che si trattava di un incidente. Abbiamo chiamato il 118. Dal centralino del 118 abbiamo appreso che avevano già ricevuto la segnalazione (si stima qualche secondo prima,n.d.r.), e realizzato che la chiamata era arrivata dai vicini. La prima segnalazione è stata fatta alle 10.24.

Siamo corsi sul luogo dell’incidente. Oscar aveva il casco ed era riuscito a girarsi. Marinella chiedeva aiuto, non riusciva a respirare. Alle 10.35 sono arrivati i Carabinieri. In attesa dell’ambulanza, abbiamo tagliato i vestiti di Marinella per permetterle di respirare.

La strada, nel frattempo, è stata chiusa al traffico. Una nostra amica dottoressa che si stava recando ad un incontro di lavoro, è scesa dall’auto per capire cosa stava succedendo e, una volta appurata la causa e prestato anche lei soccorso come poteva, ha chiamato due volte i colleghi per avvertire che sarebbe arrivata in ritardo. La prima chiamata è stata fatta alle 10.35. La seconda, alle 10.41.

Alle 10.55 circa è arrivata la prima ambulanza. Il dottore ha soccorso prima Oscar e fatto il massaggio cardiaco. Dieci minuti dopo sono arrivati i Vigili del Fuoco che sono intervenuti su Oscar mentre il medico prestava soccorso a Marinella, chiedendoci aiuto per prendere e applicare l’apparecchiatura per l’ossigeno. Era furioso. A quanto ne sapeva, ci sarebbe dovuta essere una seconda ambulanza.

Mentre le forze dell’ordine chiedevano di allontanarci, abbiamo capito che per Oscar non c’era più niente da fare. Pochi minuti dopo se n’è andata anche Marinella. Le altre due ambulanze sono arrivate alle 11.20 circa e hanno prestato soccorso al conducente dell’auto. Da quanto abbiamo potuto vedere, lo hanno portato via con un sostegno al collo.

Legittimo chiedersi come mai non sia partita l’ambulanza di Città della Pieve. Secondo le informazioni raccolte dal Comitato, l’ambulanza del 118 era fuori. La seconda ambulanza, preposta al trasporto di pazienti, è dotata solo di autista, quindi non è stata neanche presa in considerazione.

Lasciano molto perplessi anche i tempi di percorrenza dichiarati dall’assessore Barberini  rispetto ai  tempi reali in cui le ambulanze sono arrivate a destinazione e ai tempi a cui è abituato chi nel territorio ci vive. Per devozione alla verità, precisiamo che i tempi di percorrenza di un’ambulanza si calcolano dal momento della partenza del veicolo, non della chiamata. Tuttavia, la perplessità resta. In un territorio in cui la viabilità è geograficamente ostica e la manutenzione delle strade è quella che è…16 minuti e trenta secondi per raggiungere il punto esatto della SR71 è un tempo da Primato automobilistico.  A pari merito con i 21 minuti stimati da Orvieto.

Senza contare che, secondo le testimonianze di chi era sul luogo, la seconda ambulanza avrebbe sbagliato strada, recandosi per errore in direzione Piegaro. Succede. In queste strade segnate dai chilometri, fuori da un centro urbano con una definizione toponamastica chiara, può succedere.

Se l’intervento delle ambulanze fosse stato più tempestivo (e contemporaneo) o se il Pronto Soccorso dell’ex ospedale Beato Giacomo Villa fosse stato operativo, forse Oscar e Marinella si sarebbero salvati. O forse no. Non lo sapremo mai.

Quello che sappiamo è che ” il sistema del 118 ha funzionato in maniera egregia come del resto funziona in tutta la regione”, come ha detto l‘assessore Barberini.  E che alla Pieve non ci sarà un Pronto Soccorso, perchè il Pronto Soccorso prevede un ospedale, e l’ospedale prevede, a sua volta, un bacino di utenza. Proprio come i franchising di Zara o Ovviesse. E qua i numeri non ci sono.

E.C.

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