CHIUSI, CONFERENZA STAMPA DI “POSSIAMO”. SCARAMELLI: “RIPORTIAMO IN CAMPO LA POLITICA. E LA SINISTRA!”

giovedì 12th, maggio 2016 / 18:39
CHIUSI, CONFERENZA STAMPA DI “POSSIAMO”. SCARAMELLI: “RIPORTIAMO  IN CAMPO LA POLITICA. E LA SINISTRA!”
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CHIUSI – Bernie Sanders probabilmente non vincerà la corsa per la nomination democratica negli Usa. Ma intanto ha vinto le primarie in una decina di stati… Ultimo il West Virginia. Che non è la California o  il Texas, ma è uno stato pieno di working class. Ecco, il compagno Sanders, socialista dichiarato, non vincerà, non diventerà presidente degli Stati Uniti, ma ha già fatto una cosa straordinaria. Ha riportato alla politica, alla partecipazione, all’attivismo e al voto una grande fetta di popolo americano, gente che a votare non ci andava. E sono soprattutto neri, lavoratori, studenti, attivisti di comitati e movimenti per i diritti civili, per l’ambiente, per la pace… A Chiusi Luca Scaramelli probabilmente non vincerà le elezioni comunali. Lo sa anche lui. Ma con la sua lista “Possiamo” intanto ha già mosso le acque. E ha riportato in superficie una parola sommersa, cancellata dal lessico e dai simboli dei partiti sia di maggioranza che di opposizione: la parola sinistra. E stavolta senza infingimenti, senza coperture “civiche”, senza annacquamenti per cercare consensi in altri schieramenti. La speranza, sua e dei suoi compagni di cordata, è ora di fare come Bernie Sanders: riportare alla partecipazione, all’attivismo e al voto almeno una parte di quell’elettorato (ormai intorno al 40%) che a votare non ci va, non ci sarebbe andato. E magari anche quella di recuperare voti e consensi, portandoli via a chi ha lasciato praterie a sinistra: il Pd da una parte, i 5 Stelle dall’altra.

Lo ha spiegato bene stamattina Luca Scaramelli, questo concetto, nella conferenza stampa di presentazione della lista “Possiamo-Sinistra per Chiusi”. E ha spiegato bene anche le tre parole d’ordine che stanno alla base del progetto: Ambiente, Cultura, Lavoro. Non in ordine di importanza, ma secondo un ragionamento circolare che mette i tre settori in correlazione tra loro, li intreccia e li rende tutti e tre fattori di salvaguardia, crescita sociale e anche di tenuta economica.

“Non sarà una lista contro questo o contro quello. Sarà una lista per… Per ragionare, per proporre, per innovare… E non sarà solo una lista per le elezioni comunali, ma un movimento che rimarrà in piedi anche dopo le elezioni, “con l’obiettivo di riportare i cittadini di Chiusi a fare politica, a confrontarsi, a proporre idee, a partecipare allea costruzione di progetti per il governo della città, anche dal versante dell’opposizione, se a vincere sarà qualcun altro”.

Quella di “Possiamo-Sinistra per Chiusi” ha spiegato ancora Scaramelli, spalleggiato dai candidati Daria Lottarini, Pier Luca Cupelli e Alberto Baessato,  non è una classica lista civica, ma una aggregazione politica, fortemente connotata e in questo si differenzia anche da altre precedenti esperienze come la lista di Scattoni nel 1994 o la Primavera del 2011… Il movimento chiusino al momento non ha un preciso riferimento nazionale e regionale, anche se il gruppo regionale SI Toscana di Tommaso Fattori guarda al tentativo di Chiusi con una certa attenzione.

Chiaro e netto il giudizio sulla amministrazione uscente e sul Pd: “non sono compagni che sbagliano, sono ormai tutt’altra cosa… e la situazione sociale ed economica di Chiusi è sotto gli occhi d tutti. Come si può affermare che la città sia stata governata bene?”

Ma al di là di questo,  il tasto su cui pigiano più forte quelli di “Possiamo” è il recupero della partecipazione e il ritorno della politica, intesa soprattutto come possibilità e occasione di confronto. E in questo senso Scaramelli & C. non si sottrarranno, anzi cercheranno di dialogare e discutere con tutti, anche con Bettollini e con il Pd. Senza fare sconti, ma senza preconcetti o presunta superiorità morale…

Toni bassi anche nei confronti dei 5 Stelle, con i quali non è stato possibile trovare accordi o apparentamenti, per la  scelta dei 5 Stele di non farne, per statuto. Una posizione quella dei 5 Stelle ritenuta “legittima, ma sbagliata, poco politica e fatta più per contarsi che per vincere le elezioni”.

Pochi mezzi, poche risorse economiche, autofinanziamento. La campagna elettorale di Possiamo sarà dura e faticosa. E per forza di cose a basso costo.

Il programma elettorale è pronto, ma sarà presentato lunedì prossimo in una apposita iniziativa pubblica (luogo da stabilire).

Nel frattempo il movimento ha già allestito  un punto di ascolto e di incontro nella piazzetta di via Morgantini, angolo via Mameli a Chiusi Scalo. Una sede elettorale low cost, appunto, ma in posizione abbastanza strategica.

Quanto al “clima” che si respira intorno all’iniziativa di Possiamo, Scaramelli è sembrato fiducioso. In effetti i primi incontri pubblici o “interni” hanno registrato una certa partecipazione e un certo interesse. E si son viste anche facce note della sinistra storica chiusina (compresi alcuni ex esponenti di spicco del Pd, dei Ds e di Rifondazione Comunista) oltre ai più giovani esponenti del Comitato Referendario da cui è partito il tutto e a molte facce nuove.

“Questa nostra iniziativa – dice Scaramelli – risponde ad una domanda di partecipazione, di confronto e anche ad una domanda di sinistra… E secondo noi, in un’Italia che sta scivolando verso derive in cui democrazia e partecipazione sembrano essere un optional, tenere la barra in una certa direzione è fondamentale…”

Il modello naturalmente, si capisce anche dal nome, è più quello di Podemos e Pablo Iglesias che non quello dei “cespugli” della ex sinistra radicale italiana, ormai dispersa o fagocitata dalla smania di mantenere qualche strapuntino. Anzi, a  dirla tutta il modello è il… Leicester di Ranieri. Che da cenereneola e vittima sacrificale alla fine ha vinto lo scudetto in Inghilterra. E ora, dicono i descamisados con il simbolo rosso, avanti lancia in resta, guardando a Podemos e sperando di fare come Bernie Sanders che non vincerà, forse, ma sta scaldando l’America liberal, progressista e di sinistra, come mai era successo prima…

m.l.

 

 

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