“IL PALASPORT NUOVO? LO FACCIO IO. HO UN MILIONE DI EURO CASH!” SCARAMELLI NON RINUNCIA E RILANCIA. E’ CAMPAGNA ELETTORALE?
CHIUSI – Il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli è un inguaribile ottimista. E in perfetto stile renziano (ce poi è simile allo stile berlusconiano) anche dopo una, due, tre docce fredde non si perde d’animo e rilancia. A mezzo stampa, così fa più chiasso. Il nuovo palasport targato Emma Villas salta e la squadra del presidente Bisogno andrà a giocare a Siena in caso di promozione in A2? Pazienza, dice Scaramelli. Ma il palasport si farà lo stesso. Anzi la famosa “Cittadella dello sport” non solo un palazzetto. E sempre laggiù, in località Pania, al posto dello stadio incompiuto. A realizzarla sarà direttamente il Comune. E con soldi suoi, senza dover chiedere mutui o fideiussioni a nessuno.
Poi, se la Emma Villas vorrà tornare a giocare la serie A a Chiusi tanto meglio, se no ci giocherà qualcun altro. O sarà comunque una struttura sportiva in più, necessaria ad alleggerire il palaFuccelli e le palestre delle scuole. Ma con quali soldi Scaramelli pensa di realizzare la Cittadella dello sport? Con quelli risparmiati dal mutuo già acceso a suo tempo per lo stadio, che sono “vincolati” e utilizzabili solo per finanziare impianti sportivi.
L’intenzione è quella di riutilizzare le strutture già presenti a Pania (tribune, spogliatoi, sale di servizio, impianti ecc.), realizzare una copertura per almeno 800 posti (il palasport), ma con possibilità di costruire altre tribune in un secondo tempo. Poi oltre al palazzetto, anche una piscina, sportiva naturalmente e all’aperto e un’area verde ad uso degli sport “di corsa”. Il progetto insomma è più o meno come quello presentato un mese fa da Bisogno & C. e poi ritirato. Magari un po’ meno lussuoso. Anche perché i soldi pronti il comune ce li ha, ma si tratterebbe di un milione di euro. Il progetto Emma Villas prevedeva una spesa di almeno un milione e mezzo. Però ci sono imprese pronte a farci un pensierino, non si trova tutti i giorni, di questi tempi, un milione di euro cash, pronti all’uso. Probabilmente si impiegheranno materiali meno costosi: ferro invece del legno lamellare, per esempio.
Il problema però è: senza la certezza di avere una squadra da serie A che ci giochi e una gestione professionale come poteva essere quella di Emma Villas, a cosa servirà il palasport nuovo a Pania, oltre a rappresentare il fiore all’occhiello della campagna elettorale di Scaramelli, per le regionali? Il dubbio sorge spontaneo. E perché il Comune non ha messo sul piatto questa ipotesi, invece di imbarcarsi in quel bando e in una operazione “ibrida” che alla fine non ha dato esiti, anzi ha creato aspettative e per poi “gelarle” all’improvviso?
Ora Scaramelli rilancia, non vuole rinunciare alla bandiera della sua campagna elettorale e vuole lasciare un segno tangibile del suo passaggio, oltre i marciapiedi e i giochini, prima di trasferirsi a Firenze. Ma il cambio di marcia repentino, questo modo di affidarsi all’annuncio, più che alla riflessione e alla programmazione concertata e ponderata, non è altro che l’ennesima prova di una certa approssimazione dell’amministrazione comunale. Un’amministrazione che cerca scappatoie più che progettare il futuro. Ora il sindaco di Chiusi si mette pure a fare braccio di ferro con il suo collega senese Valentini per assicurarsi le partite di volley ed è ovvio che la sfida non è alla pari.
Può anche darsi che, presentandosi con i soldi in mano, riesca pure a farlo un palasport nuovo, da qui al giugno 2016, non prima (ma non era stato lui a dire, qualche settimana fa “in due mesi apriamo i cantieri”?), ma per chi lo farà? Se il volley, quello da serie A – ammesso che la Emma Villas ci vada in A2, perché ancora la promozione è tutta da conquistare- traslocherà a Siena, anche la “cantera” Emma Villas piano piano si trasferirà nel capoluogo. E magari perderà il nome Chiusi e prenderà quello della Città del Palio, come la Trasimeno Volley diventò Perugia Volley. A Chiusi cosa rimarrà? Le ragazze della Mb, forse. La serie C maschile non è detto, visto che già adesso è praticamente la under 19 della prima squadra…
Insomma, come abbiamo già avuto modo di scrivere, la scelta di Emma Villas di emigrare a Siena è del tutto legittima e comprensibile. E normale. Ma Chiusi, che ha coltivato per due anni il sogno serie A, potrebbe ritrovarsi con un palazzetto nuovo, ma senza più il volley. Al di là degli annunci elettorali di Scaramelli. E a Chiusi, senza il volley un palazzetto nuovo serve a poco. Al massimo serve a mettere una toppa sullo scandalo dello stadio, che al momento, dopo la rinuncia di Emma Villas, rischia di rimanere tale. Uno scandalo e un monumento allo spreco. Può anche essere una soluzione ragionevole. Ma è il metodo che ancora una volta non convince affatto.
Andrea Micheletti, Emma Villas Chiusi, GIAMMARCO BISOGNO, Juri Bettolini, Stefano Saramelli
Naturalmente il “cantiere aperto in due mesi” rimarrà nei sogni (o negli incubi) del sindaco.
Questa nuova alzata d’ingegno non fa che peggiorare ulteriormente la situazione.
Ormai sembra un giocatore perdente che per rifarsi aumenta continuamente la puntata senza capire che così facendo aggrava la sua condizione.
L’unica cosa che sta ottenendo è complicarsi l’elezione a consigliere regionale.
Si sentono in giro commenti sarcastici. Anche da parte di persone che finora applaudivano e basta. Avrà fatto bene i suoi conti Scaramelli?
Personalmente ero favorevole ad una soluzione che avrebbe potuto consentire alla squadra di pallavolo di continuare un cammino importante in assoluto, ed ancora più straordinario se si considerano le dimensioni di Chiusi. Ritenevo anche che in un momento di depressione complessiva (economica ed emotiva) della città, sostenere un’esperienza vincente avrebbe potuto avere un effetto di contagio anche verso altre esperienze, non necessariamente sportive. Questo nonostante le perplessità fondate espresse da molti esponenti della società civile e della Primavera. Ma adesso questa decisione della Amministrazione mi sembra davvero fuori folle. E tutta la gestione della cosa è stata pessima. Prima si è puntato sull’autosufficienza senza sondare le varie parti in gioco. Poi sono stati accolti i rilievi della Primavera quando ormai la Emma Villas aveva deciso di andare a Siena. Adesso si dice che ci sono già disponibili in cassa 1.000.000 di euro. Se questa notizia fosse stata fornita prima, probabilmente anche i finanziatori avrebbero potuto ragionare diversamente. Nella migliore delle ipotesi c’è stato qualche difetto di comunicazione. Nella peggiore un uso strumentale di un fenomeno che a Chiusi conta molti seguaci. Molti dei quali votano.
Per brevità copio e incollo parte di quanto scritto da Giorgio Cioncoloni in un articolo su Chiusiblog, mi sembra che sintetizzi alla grande l’inconsistenza e inaffidabilità delle dichiarazioni del sindachino:
– campagna elettorale 2011: il nuovo stadio si farà perché non costerà niente ai cittadini di Chiusi;
– fine 2013: il comune completerà i lavori del nuovo stadio che sarà il volano per il rilancio non solo dello sport ma anche dell’economia di Chiusi;
– inizio 2014, dopo la visita del Gabibbo allo stadio: il comune non spenderà più un euro nel nuovo stadio;
– marzo 2014: il comune contribuirà per favorire la costruzione di nuovi impianti sportivi da parte di privati nell’area del nuovo stadio;
– febbraio 2015: i lavori dei nuovi impianti sportivi inizieranno entro due mesi;
– marzo 2015: se non interviene un privato il comune non potrà realizzare in proprio i nuovi impianti sportivi perché il patto di stabilità non lo permette;
– marzo 2015, dopo il ritiro del progetto da parte di Emma Villas: il comune realizzerà in proprio i nuovi impianti sportivi grazie ad un allentamento del patto di stabilità.
Il Patto di stabilità lo avranno “allentato” negli ultimi giorni… Quando si avvicinano le elezioni si allentano un sacco di cose…