PERCHE’ CI SI INDIGNA (GIUSTAMENTE) PER LA QUERCIA DELLE CHECCHE E NON PER ECOMOSTRI E INQUINAMENTO?
Che più di 2000 persone abbiano aderito al Comitato SOS Quercia delle Checche, per salvare uno storico albero della Valdorcia che nelle settimane scorse ha perso un ramo (lungo più di 30 metri, ma sempre un ramo) è un fatto straordinario, che denota una forte sensibilità ambientale e anche, diciamolo pure, un forte senso di appartenenza ad un territorio, una grande attenzione alla radici e alla “bellezza”. E’ straordinario che due nostri articoli su quella quercia ferita abbiano registrato complessivamente più di 35 mila visualizzazioni…
E’ significativo che in tanti si siano preoccupati per un rave party con più di 600 giovani che si è tenuto a poche centinaia di metri dalla Quercia sabato e domenica scorsi, abbiano vigilato e ora si adoperino per trovare una soluzione alla spazzatura che il Rave ha lasciato sul terreno (una cosa che deturpa e disturba certo, ma non in quantità superiore della spazzatura che resta sul terreno dopo una fiera, un concerto rock, una sagra…)
Sensibilità straordinaria dicevamo. Come quella che si è scatenata in tutta Italia per l’uccisione dell’orsa Daniza e ora per un altro orso in Abruzzo da un contadino.
Tanta attenzione, fa piacere. Fa sperare anche. Ci fa dire che gli ambientalisti non si sono estinti o in via di estinzione come i Panda…
Però… Però io mi chiedo perché in migliaia si indignano per una “ferita” ad una quercia (sia pure pluricentenaria, simbolo del paesaggio ecc.) o per un’orsa e invece non si intravedono “indignados” nella stessa Valdorcia per quell’ecomostro (piccolo, ma be visibile e impattante) che è stato costruito a pochi metri dalle mura della Rocca di Radicofani… Eppure anche quello è territorio catalogato come “Patrimonio dell’umanità” dall’Unesco, e la Rocca di Ghino di tacco è luogo simbolico ed evocativo non meno della Quercia delle Checche… Ed è pure più “storica e più antica”.
Non abbiamo visto schiere di “indignados” non dico in Valdorcia, ma almeno a Chiusi e Città della Pieve per la contaminazione da nichel di una falda acquifera che non si sa quanto sia estesa… Non li abbiamo visti nonostante tanti articoli sull’argomento e tante morti di tumore proprio nella zona interessata dall’inquinamento. Può darsi che tra le due cose non ci nesso, ma il dubbio viene. Ma nessuno protesta, nessuno si incazza(tranne i soliti, pochi rompicoglioni). Non abbiamo sentito, in questi giorni schiere di cittadini chiedere chiarezza e informazioni sulla “polvere rossa” che è comparsa nell’acqua del Lago di Chiusi, da cui peraltro si approvvigiona l’acquedotto comunale…
Non abbiamo visto indignados nemmeno per lo stadio incompiuto, sempre a Chiusi, che è stato abbandonato anche come progetto e dunque resterà lì come un altro ecomostro di cemento (costato un milione e 800 mila euro) in mezzo ad una campagna… Un po’ come la Diga di San Piero in Campo, in Valdorcia, iniziata più di 30 anni fa e rimasta lì come monumento allo spreco …
Non ho notizia di comitati per il recupero della vecchia fornace di Chiusi, splendido esempio di archeologia industriale che il degrado e l’abbandono stanno cancellando… E anche quell’opificio è il “simbolo” di una città, di una storia, di un passato…
Non mi pare di aver sentito cori di “sensibili e appassionati ecologisti” contro l’ipotesi di una nuova stazione per l’alta velocità, opera che sarebbe costosa, impattante e assolutamente inutile… Né mi pare di aver visto manifestazioni e comitati per chiedere una manutenzione efficace alle strade, ridotte a percorsi da Kamel Trophy, come se anche quelle non facessero parte del nostro celebrato paesaggio.
Che cosa voglio dire? Che è giusto indignarsi, mobilitarsi, gridare per la Quercia delle Checche e per l’orsa Daniza. Ma sarebbe giusto farlo anche per altre situazioni. E il silenzio, pure degli ambientalisti che si indignano per la quercia, è incomprensibile. Non solo incomprensibile, ma colpevole. Tanto da rendere meno credibili anche le battaglie giuste.
E le rare proteste o iniziative popolari e di massa che abbiamo visto in questi ultimi anni sono sempre state solo per dire “non nel mio giardino”. Si trattasse di impianti a biogas, inceneritori, depositi industriali ecc… Battaglie spesso giuste. Ma dettate da interessi diretti, specifici e “particolari” non da una reale sensibilità generalizzata.
Perché allora ci si indigna per la quercia e non per gli ecomostri, per lo spreco di denaro pubblico, per i casi di inquinamento conclamati e di cui non si conoscono gli effetti?
La risposta credo sia semplice. Perché protestare e indignarsi per una quercia o per l’uccisione di un’orso non comporta rischi, non comporta la necessità di schierarsi, di prendere posizione, di mettersi magari di traverso rispetto al potere costituito, o ad una azienda, o a qualunque altro soggetto… Perché dire no alla stazione in linea ti mette in rotta di collisione coi sindaci, con i partiti dominanti, con le imprese che ci vedono una occasione di sviluppo (diciamo così, ma forse ci vedono anche qualche altra cosa). Perché per l’orso o la quercia basta un “mi piace” su facebook per mettersi a posto la coscienza. Nel caso di un ecomostro, di una contaminazione ambientale, di un’opera sbagliata ci vuole qualcosa di più e in quel caso la faccia è più difficile mettercela.
Finora ho fatto riferimento ai tanti “appassionati ambientalisti”. Ma il discorso riguarda anche i mezzi di informazione. Comìè possibile che gli ecomostri, gli sprechi, i sooasi di inquinamento li veda solo primapagina, per esempio, e non li vedano mai La Nazione, il Corriere di Siena, il Corriere dell’Umbria, Sienafree o Tele Idea? Come mai i corrispondenti di quelle testate pronti a dr voce al comitato per la Quercia non hanno mai, dico mai, scritto una riga o proposto un servizietto di un minuto a proposito del nichel nella falda di fondovalle?
Qui però la risposta la lascio a voi.
Marco Lorenzoni
ECOLOGISTI, ecomostro, Fornace di Chiusi, LAGO DI CHIUSI, Quercia delle Checche, Radicofani, valdorcia
Concordo direttore. Parola per parola. Aggiungo che una protesta implica uno schieramento ma anche un impegno che significa dedicare tempo ed energia a qualcosa che riguarda tutta la comunità. E però, purtroppo, come hai detto tu, ci si muove solo per difendere il proprio di orticello.
Secondo me c’è anche dell’altro perchè se è chiaro a tutti che ci si muova per difendere il proprio orticello, il comportamento umano che sta alla base delle scelte per le quali ci si incazza per la quercia e per l’orsa uccisa per errore tanto per dirne un altra, è quello che il cervello delle persone funziona a seconda di come apprende le idee che veicolano i media e non autonomamente,confrontanto la realtà oggettiva che abbiamo intorno.Quindi stiamo parlando di materia di plagio, questo vale per i discorsi che vengono fatti da ormai molto tempo, soprattutto relativi al fatto che questa sia la terra delle libertà.Non mi ricordo chi fu che disse.”Noi crediamo di essere liberi ma non siamo mai stati schiavi come ora”.
No Carlo, nel caso specifico della Quercia i media hanno “veicolato” le informazioni date dal Comitato… e non viceversa. E’ su altre questioni (nichel, ecomostri, opere incompiute ecc.) che NON VEICOLANO un bel niente… Ma su quelle questioni non nascono nemmeno comitati. La domanda posta dall’articolo è “perché nasce un comitato per la Quercia – cosa buona e giusta – e non per la Fornace di Chiusi o per saperne di più sulla contaminazione da nichel?” Cioè non si può sempre dare la colpa alle “manipolazioni” dei media e del potere…
Non sono d’accordo Marco, il senso del mio scritto è finalizzato a mettere in evidenza-e credo si capisca bene e non credo che come al mio solito abbia fatto contorsionismi– la ragione per la quale c’è una grande quantità di persone perlopiù giovani che forma comitati per una cosa del genere o per animali maltrattati od altro, mentre altri tipi
di iniziative non sono prese verso cose molto più importanti perchè ritengo che anche in questo ci sia un ordine di grandezza e priorità e la tendenza dei media oggi è quella di mettere la lente d’ingrandimento su questioni comunque molto marginali rispetto alle cose più importanti, proprio per far passare-ed è passata- la sfiducia nella politica come mezzo per cambiare le cose.Piante ed animali ( per carità tutte cose lecite e doverose) ma rifuggire da cose più importanti che poi sono quelle che plasmano la vita, ad esempio le iniziative che dicevi tu stesso, le proteste verso la guerra, il silenzio assordante su Gaza, il silenzio assordante sulle parole di Renzi quando ha detto che lui non trova giusto che gli inquisiti dalla Magistratura si debbano dimettere dalla carica politica che occupano, e via dicendo….il mondo così sta andando a ramengo con una pletora di ebeti che accendono la TV (perchè non leggono più nemmeno giornali e libri)che ritengono che la civiltà alla fine sia solo quella indirizzata verso il regno animale e vegetale, alimentarsi secondo ”nature” e fare battaglie contro lo sfruttamento degli animali.Il mondo si domina così, facendo divenire importanti le cose che non hanno l’importanza che viene attribuita e così si accresce il numero delle persone che rifuggono dal credere che la politica sia un mezzo per poter tentare di cambiare il mondo.Che poi sia politica anche quella del comitato per la quercia d’accordo ma se permetti di ben altro valore e spessore di fronte al casino che abbiamo intorno e dei raid aerei che vengono compiuti ogni giorno in partenza dal mediterraneo e dall’europa a causa dei quali muoiono donne , vecchi, bambini ed interi stati vengono disintegrati, e non dico così per deviare il discorso verso altri lidi.La prima responsabilità è quella dell’uso dei media da parte del sistema dominante o pensi che possa essere tutto normale e lecito quello che appaia sui giornali di qualunque tipo sia, e che i problemi siano quelli evocati dai giornali ? La risposta a questo al dà la stessa gente che sembra che sia plagiata dai concetti che vengono ritenuti importanti e basilari come quello di cui si parla(quercia, orsa , sport, ecc ecc ) e si esime da ragionare su cose il cui uso alla gente stessa plasma la vita. I media, posto senz’altro che non sono tutti uguali, hanno la grande responsabilità di indirizzare il pensiero delle persone ed in un sistema come l’attuale dove pensi che il pensiero della gente sia indirizzato con i risultati che vediamo ? Quando sono a Firenze vedo continualmente uomini e donne che parlano con i cani, che li portano in braccio come figli, che mettono loro il cappottino, che si fanno leccare il viso, che danno loro i bacini ecc ecc…la solitudine e l’egoismo umano hanno anche di queste manifestazioni. Ma la gente in fondo i risultati che si hanno se li merita ampiamente….e qualsiasi sistema con questi camperebbe di prepotenza, ed infatti si vede….operai senza stipendio, a cui si dice da parte delle autorità che le ulteriori strette economiche serviranno per loro e per far ripartire l’economia, per un maggior benessere totale, e così non solo gli operai ma anche i professionisti, i commercianti, gli studenti ecc ecc.E’ che il sistema è alla frutta diciamolo francamente ed oggi la gente è ripiegata su se stessa e non crede più al cambiamento, mentre appunto milioni di persone vengono deviate con sistemi sempre più subdoli con l’uso di quella scatolina a colori che entra in tutte le case facendola ragionare col sistema di chi se ne serve.
Sì, Carlo, ma la mia critica (quella esposta nell’articolo) non è rivolta alla “massa”, al popolo che guarda solo la tv… ma in particolare a quella parte “più avveduta” e “sensibile” che si mobilita per la Quercia delle Checche, agli “indignados” per l’uccisione dell’osa Daniza… E anche ai giornali e giornalisti attentissimi alle inaugurazioni, ma sempre assenti ingiustificati quando si tratta di parlare di ecomostri, di sprechi di denaro pubblico, di casi di inquinamento… Quelli a cui mi riferisco non possono essere considerati dei cittadini resi innocui e normalizzati dalla tv… Sono osservatori attenti. Purtroppo però a targhe alterne… A volte sì, altre volte no…
Concordo con il senso che vuoi esprimere ma non tanto sul fatto che tu chiami ”osservatori attenti” coloro che si mobilitano per le cose di cui abbiamo parlato, specialmente nell’ambito del giornalismo,perchè il fatto dell’ onestà intellettuale eviterebbe di mobilitarsi come dici tu un giorno si e l’altro no…ed allora senza remora alcuna, questi sono secondo me i cosiddetti ” furbini del deserto” che corrono dietro all’aereo per stare all’ombra….In pratica sono gente che si trova ad occupare un posto od una funzione e che entra nel supermercato dell’informazione e come in ogni supermercato sceglie la roba che più gli aggrada e gli conviene e ne lascia sugli scaffali quella che non gli aggrada, ma non perchè quest’ultima non abbia ragione di esistere, ma trovano più comodo parlare sulla materia che più gli aggrada, non amando in genere essere giudicati e criticati poichè di fronte al fatto Orsa o Gaza ritengo che le conclusioni etiche specialmente possano essere negative per tali personaggi, ferme restando tutte le ragioni chiaramente finalizzate alla protezione di fatti come quello della quercia..lo in codesta schiera ci metto anche parecchi animalisti che s’incazzano a morte per la sorte dei poveri animali ma se li inviti a cena un bell’oco in porchetta non fa loro schifo. E forse allora si vedrà guardando bene che tutte queste siano forme di reazione e delle valvole individuali di sfogo che travalicano la ragione e sono queste che nei media oggi fanno più audience e spettacolo indipendentemente dalle ragioni di ognuno, proprio perchè il plagio mediatico a cui facevo riferimento è latente ed influenza profondamente il modo di ragionare.Tutto qui, ma non mi sembra poca cosa.