ORIZZONTI DIETRO LE QUINTE (6): JACKIE E LE ALTRE, PARLA EVA ROBIN’S

martedì 05th, agosto 2014 / 18:59
ORIZZONTI DIETRO LE QUINTE (6): JACKIE E LE ALTRE, PARLA EVA ROBIN’S
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LA VICENDA DI JAQUELINE KENNEDY SECONDO LA SCRITTRICE AUSTRIACA ELFRIEDE JELINEK, PREMIO NOBEL 2004

CHIUSI –  “La locandina dello spettacolo richiama Andy Warhol.  E Jackie e le altre è senza dubbio uno spettacolo pop… “. Così la definisce una delle attrici protagoniste. Si perché Jackie e le altre è una piece teatrale tutta al femminile. O quasi. Il regista è maschio e si chama Andrea Adriatico. La protagonista che ha dato la definizione di cui sopra è Eva Robin’s. Che all’anagrafe è Roberto Maurizio Coatti, e che pur appartenente per nascita al sesso maschile, nella vita e nello spettacolo ha adottato esclusivamente un ruolo e un look di genere femminile.

Molti la ricorderanno nei  film di Alessandro Benvenuti Belle al Bar e I miei più cari amici, o in Luna e l’altra di Maurizio Nichetti.  Ma ha lavorato anche con Damiano Damiani e Dario Argento. E’ già stata ad Orizzonti, qualche anno fa con La Locandiera, di Goldoni. Tutt’altro genere, rispetto alla piece di quest’anno.

Con Andrea Adriatico, Eva Robin’s fa teatro da più di 20 anni. E’ un sodalizio forte e consolidato. La compagnia di Adriatico si chiama “Teatri di vita” che già nella ragione sociale spiega quale sia il tipo di teatro proposto. Un po’ (anzi, molto) pasoliniano e certamente d’avanguardia, alla ricerca di ciò che si vede e non si vede nella vita e nelle storie delle persone. Dentro le coscienze umane.

Dicevamo di Jackie e le altre. Dicevamo che è uno spettacolo al femminile. Insieme ad Eva Robin’s  nel cast figurano Anna Amadori,
Olga Durano (che è la figlia di Giustino Durano, un grande del teatro italiano) e Selvaggia Tegon Giacoppo.

E’ la storia di Jaqueline Kennedy e poi Jackie O (dopo che si risposò con Onassis), raccontata dai fantasmi della sua vita, nelle diverse fasi della vita. E insieme a Jackie compaiono altre icone dell’epoca come Marilyn Monroe…

Teatro di vita, appunto, che cerca di tirar fuori l’anima di Jackie, “una donna che sceglie di rinunciare alla sua ‘carne’ pur di essere al passo col proprio tempo fino a consegnarsi al mito. Una scelta tra dolore e  umiliazione, ben nota al femminile d’oggi”, dice la presentazione.

E’ anche la saga del grande sogno americano impersonato da Jackie e dalla famiglia Kennedy e rivisitato dalla penna graffiante della scrittrice austriaca Elfriede Jelinek,  classe 1946, premio Nobel 2004 e un passato nelle file del Partito Comunista Austriaco.  Non proprio una scrittrice qualunque.

Chiedo ad Eva Robin’s se anche questo spettacolo sarà “concettuale”, “complicato”, “ostico”, come il Macbeth di Chiara Guidi o il Pierrot Lunaire di Schoenberg, pur trattando una vicenda reale e forse più nota al grande pubblico.

La risposta è:  “probabilmente sì.  Il nostro è teatro d’avanguardia. Non proprio accessibilissimo… E con Andrea non sono mai passeggiate, neanche per noi… E’ uno spettacolo molto complesso. Mi piace che Andrea abbia destinato a me la parte che tratta degli abiti di Jackie, che sono l’immagine diretta del suo stile, la sua ‘versione pubblica’…  Perché gli abiti sono un’ossessione della mia vita… ”

Il regista ha dunque colto nel segno, affidandole la parte a lei più congeniale…

Esattamente. Lo ha fatto anche con le altre. E’ esigente vuol sempre tirar fuori quello che abbiamo dentro. Noi e la storia che raccontiamo …

Ha citato gli abiti di Jackie. E… Eva Robin’s è ormai uscita dall’abito del personaggio sessualmente “ambiguo” degli inizi della carriera?

Ambiguità non direi, ho sempre puntato tutto sulla chiarezza… Se mai ambiguità c’è negli occhi di chi guarda, no?

La preoccupa il fatto che lo spettacolo andrà in scena in piazza e non in teatro?

No, è stato pensato proprio per l’esterno…

Lei era già stata Chiusi, ad Orizzonti. Trova delle differenze tra oggi e qualche anno fa?

Non direi. Ottima ospitalità, buon clima nei confronti degli artisti, proposta culturale di qualità. Ottimo festival… Anche la città è sempre molto bella. Lo Scalo un po’ meno, me lo lasci dire. Però tutte e periferie o le zone più recenti sono più brutte dei centri storici, non c’è niente da fare. E’ così… E a chi mi dice che dopo questi giorni di festival tutto tornerà silenzioso rispondo che anche il lido di Venezia dopo il Festival del cinema, si spopola… Non succede solo a Chiusi. Così come non è facile trovare in giro festival come questo. Mi creda…

Sì, ma se gli spettacoli sono troppo “concettuali” la gente comune rischia di non capire e non apprezzare. Avverte questo rischio?

Il rischio c’è, ma è giusto che l’arte e la cultura anche nelle espressioni meno accessibili, arrivino ovunque, anche nelle cittadine di piccole dimensioni, nella provincia profonda… A volte il risultato è straordinario.

Vero. Del resto anche il rock & roll è nato a Memphis, mica a New York!

Lo spettacolo Jackie e le altre, di Andrea Adriatico, con Eva Robin’s, Anna Amadori, Olga Durano  e Selvaggia Tegon Giacoppo, co-prodotto da Teatri di Vita e Orizzonti, andrà in scena domani Mercoledì 6 agosto in piazza Duomo alle ore 21,30 e giovedì 7 agosto sempre in piazza Duomo alle ore 20,00.

 

 

 

 

 

 

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