SCANDALO MOSE: CHE HANNO DA DIRE I GIOVANI LEONI DEL PD?

giovedì 05th, giugno 2014 / 14:50
SCANDALO MOSE: CHE HANNO DA DIRE I GIOVANI LEONI DEL PD?
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di Marco Lorenzoni

La vicenda del Mose di Venezia non è certo il primo caso di gestione tangentizia del potere e delle opere pubbliche. Non sarà nemmeno l’ultimo. Ma è un terremoto. Per le dimensioni dello scandalo, per il numero di arrestati e indagati, per il fatto che è la prova provata che partiti avversi (più o meno, da un po’ di tempo non troppo avversi) sono soci in affari; perché la cosa è avvenuta a Venezia, che dovrebbe essere la “cartolina” d’Italia, nel famoso nord est, dove la gente è laboriosa e ha le palle piene dei ladroni romani e meridionali…  In quel nord est considerato per anni la locomotiva produttiva del Paese,  la patria dell’impresa diffusa, talmente diffusa da aver riempito di capannoni ogni metro quadrato da appena sotto le Dolomiti fino all’Adriatico…

Che un’opera gigantesca come il Mose finisse per costare molto di più del preventivato e fosse un generatore di tangenti e prebende (pare che all’ex governatore e ministro Galan arrivasse uno ‘stipendiuccio’ da 1 milione di euro l’anno…) si poteva prevedere… Era ed è nell’ordine delle cose. Almeno delle cose italiane. Come la Tav, come l’Expo 2015…  Del resto l’acqua, come il vento, non si ferma con le mani. Ci vogliono le dighe, le dighe costano, sono opere che fanno gola alle imprese che per assicurarsi l’appalto non badano a spese (tanto poi ricaricano facendo lievitare i costi), distribuendo bustarelle a destra e a manca e non solo alla politica, ma anche a magistrati, militari e chiunque possa essere utile alla causa.

Certo vedere un sindaco Pd arrestato, a pochi giorni dalla vittoria schiacciante di Renzi e del Pd alle Europee e pure alle amministrative, fa effetto.

Mi sarebbe piaciuto sentire qualche commento da parte di chi ha giustamente e legittimamente appena festeggiato la vittoria con porchetta e vino rosso. Mi sarebbe piaciuto sentire cosa pensano di questa storia i “carrarmati” renziani, i rottamatori della prima e della seconda ora e magari anche quelli che renziani non erano e non sono, ma si sono adeguati al momento, al vento che tira…

Invece niente. Anche sulla piazza virtuale (facebook e dintorni)  molti esponenti Pd della zona hanno fatto a gara a “postare” fotografie di piazze plaudenti, selfie di segretarie e segretari che hanno conquistato il 68 o il 70% dei voti, ma nemmeno una parola sulla vicenda Mose, sugli affari illeciti del Pd in combutta con Forza Italia e altri…

Insomma mi sarebbe piaciuto e mi piacerebbe sentire il parere del leader renziano Scaramelli, di Juri Bettollini, responsabile enti locali del Pd senese; della giovane segretaria chiusina Pamela Fatighenti che ha voluto presentare a Chiusi il film di Veltroni su Enrico Berlinguer;  magari anche del poliziano Andrea Biagianti, che di questione morale ha spesso parlato nei suoi interventi; dei sindaci rieletti come Andrea Rossi, Maurizio Terzino o Sergio Batino;  dei nuovi come Eva Barbanera, Giacomo Grazi, Giulio Cherubini o Fausto Scricciolo…

Perché, credo, non si può essere rottamatori a fasi alterne o solo quando c’è da prendere gli applausi. Qualcuno obietterà che anche la destra è coinvolta e anche anche ai dirigenti di Forza Italia e della Lega, agli alfaniani, si dovrebbe chiedere conto. Certo. Ma io sono di sinistra. Che queste cose le faccia la destra, e certa destra, mi fa incazzare, ma non mi stupisce, né mi indigna. Normale. E’ dalla sedicente sinistra, dal Pd, che vorrei risposte.

Qualcun’altro a questo punto obietterà: ma come, ancora ti ostini a considerare il Pd un partito di sinistra? No. Io no. Ma loro sì. Loro, i dirigenti del Pd,  dicono di essere di sinistra, per prendere i voti di una certa parte della popolazione, magari, non per convinzione. Non hanno detto recentemente che gli 80 euro in busta paga sono una “cosa di sinistra”? Che l’hanno detto a fare? Per sport?

Ora, io non considero il Pd un partito di sinistra. Non più. Però conosco tanta gente per bene, che certamente si indigna per le tangenti, per l’intreccio tra politica e affari, che vota Pd convinta di votare a sinistra…  E non mi va di considerare corrotti e corruttori o semplicemente complici e conniventi, quei militanti e quegli elettori del Pd che in buona fede, per tradizione o per paura del salto nel buio, per fare argine all’antipolitica ecc. votano, nonostante tutto Pd, ma non prendono tangenti, non riscuotono niente dalla politica.

Per questo, non per altro, vorrei sapere cosa pensano dello scandalo Mose (e degli altri scandali) Scaramelli, Bettollini, Fatighenti  & c.  E cosa pensano di fare. Cosa propongono… Sui loro profili facebook, nemmeno una riga, dicevo. Solo l’ex sindaco di Cetona Fabio Di Meo ha parlato della questione…

Per il resto della truppa niente di niente. Meglio parlare di pulmini nuovi, casine dell’acqua, insediamenti di giunte, eventi musicali, compleanni,  gatti, porchette… Da osservatore e da cronista come dovrei considerare questo silenzio? Imbarazzo? Indifferenza? Riluttanza a fare i conti con la realtà? Mutazione genetica? assuefazione? Non sono quelli del “fare”?  E allora di fronte a scandali di queste proporzioni che fanno? E che hanno da dire i “cespugli”, gli alleati del Pd sempre pronti ad accettare un posto da assessori o consigliere, ma ma  a smarcarsi… Alle elezioni europee non ho votato Pd, ma nemmeno per Grillo. Non vorrei trovarmi adesso a dovergli dare ragione, a Grillo, quando dice che Pd e centro destra le larghe intese le fanno anche e soprattutto negli affari e nelle tangenti.  Devo proprio dargli ragione?

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