“LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E IN EUROPA? E’ FINITA, ORA COMANDANO I BANCHIERI”

giovedì 05th, giugno 2014 / 18:46
“LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E IN EUROPA? E’ FINITA, ORA COMANDANO I BANCHIERI”
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Come sta la democrazia italiana? male, molto male. Anzi è finita…  Non lo ha detto Beppe Grillo. Lo ha detto qualche tempo fa, prima della nascita del governo Renzi,  Noam Chomsky il più grande linguista vivente, intellettuale di punta della “sinistra” americana, osservatore lucido delle cose del mondo.

Chomsky ha ricordato che “secondo uno studio della Oxfam, l’Ong umanitaria britannica, 85 persone nel mondo hanno la ricchezza posseduta da 3,5 miliardi di individui. Questo era l’obiettivo del neoliberismo” che definisce “un grande attacco alle popolazioni mondiali, il più grande da 40 anni a questa parte”.

In Italia secondo Chomsky “la democrazia è scomparsa quando è andato al governo Mario Monti designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non dagli elettori”.  Ma non solo l’Italia è in queste condizioni: “In generale le democrazie europee sono al collasso totale, indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al potere perché a decidere – sottolinea Chomsky – sono banchieri e dirigenti non eletti. Questa rotta porta alla distruzione delle democrazie e le conseguenze sono le dittature. Ciò che conta oggi è la quantità di ricchezza riversata nelle tasche dei banchieri per arricchirli. Quello che capita alla gente normale ha valore zero. Questo è accaduto anche negli Stati Uniti ma non in modo così spettacolare come in Europa. Il 70% della popolazione non ha nessun modo di incidere sulle politiche adottate dalle amministrazioni”. E da chi è composto questo 70%? “Da quelli che occupano posizioni inferiori sulla scala del reddito. Quell’1% che sta nella parte superiore ottiene a livello politico ciò che desidera. Questa è la plutocrazia”.

Da sempre punto di riferimento per la sinistra internazionale, Chomsky nei suoi saggi invita a riflettere sulla manipolazione dell’opinione pubblica. Dei new media dice: “Hanno portato ad una maggior vivacità di opinioni rispetto ai media ortodossi” ma un effetto negativo è “la tendenza a sospingere gli utenti verso una visione del mondo più ristretta perchè quasi automaticamente le persone sono attratte verso quei nuovi media che fanno eco alle loro stesse vedute” ha sottolineato. “Se uno si informa solo sui blog le prospettive saranno molto più ristrette”. Inoltre, la proliferazione di informazioni ha avuto, secondo il linguista, come “contraltare l’abbassamento del livello dei reportage”. Quindi anche la rete ha le sue falle. E non è tutto oro quello che luccica…

Queste cose Noam Chomsky le ha dette, come dicevamo all’inizio, un po’ di tempo fa, dopo l’insediamento del governo Monti e l’approdo di Draghi alla Bce.  Ma adesso, con Renzi al timone, anch’egli non eletto da nessuno, le cose sono cambiate o la direzione è sempre la stessa?

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