CHIUSI, LADRI ALLE SCUOLE MEDIE. IL SINDACO CONTRO IL DECRETO SVUOTACARCERI

CHIUSI – Dopo il cimitero i ladri prendono di mira la Scuola media. Questa notte ignoti si sono introdotti all’interno della struttura e hanno rubato computers e altro materiale. Non è la prima volta che accade. E quella di Chiusi non è la prima scuola della zona che viene “ripulita” ma il fatto che il furto sia avvenuto solo pochi giorni dopo il raid al cimitero fa salire l’allarme. Il sindaco Scaramelli non usa mezze parole e ci va giù duro con i ladri che definisce “bastardi!” e anche con il Governo Letta che propone il decreto svuota carceri. Ecco cosa scrive Scaramelli su facebook: “Bastardi! Vergognatevi! Questa notte avete fatto irruzione nella nostra scuola media, avete distrutto, fatto danni e rubato computer e materiale informatico! La vergogna è con voi stessi e con la vostra coscienza. E per di più il ministro propone lo svuotacarceri. Ma per carità! Qui occorre ripristinare lo stato di diritto e la certezza della pena! Adesso pretendo che vengano trovati i responsabili! Lo pretende l’anima della nostra città ferita“.
Il giovane Scara, il sindaco “controvento” si mette contromano anche rispetto al Governo e anche rispetto al suo tesso partito. Sarà contento Matteo Renzi? Mah.
Quanto al furto nelle scuole, il fatto è odioso quanto quello al cimitero. Ed è la prova che chi ruba non ha rispetto per nulla e per nessuno. Detto questo a Chiusi, che è paese dove una certa ironia serpeggia sotterranea, fin dal tempo degli etruschi, già circolano battute al veleno: “E meno male che hanno nominato lo sceriffo!” . Già, il poliziotto Montebove, nominato “consigliere alla sicurezza”. Il Comune ha anche attivato una convenzione con una associazione di sociologia investigativa per imprimere una stretta su tema sicurezza. “E i ladri hanno subito risposto”, dicono in paese. Anche tra i militanti del Pd, il partito di Scaramelli c’è chi, sempre su facebook, commenta il post del sindaco domandandosi se “serva creare questo clima di panico o sia meglio attivare azioni da parte di chi è preposto” (così scrive Paolo Giglioni, per esempio). Insomma il sindaco fa bene ad essere indignato, a chiedere che ladri e vandali vengano assicurati alla giustizia, ma questo suo alzare i toni e invocare leggi eccezionali, o i “lavori forzati a vita”, con un linguaggio, diciamolo, più alla Gentilini e alla Borghezio, che non alla… Renzi, non convince tutti, anzi. Si sa, chi semina vento, raccoglie tempesta…
Questa presa di posizione è apparsa oggi su facebook. Mi sembra in tema (i firmatari sono esponenti Pd):
“In un Paese civile la giustizia è fatta sia di certezza della pena che di dignità delle condizioni carcerarie. E per un partito di sinistra come il PD anche di garantismo e diritti civili. I proclami “legge ed ordine”, gli anatemi violenti, fanno parte di altre storie e non appartengono alla nostra cultura. Soprattutto non aiutano certo a risolvere il problema della sicurezza urbana, ma solo a fomentare odio”. Firmato Fabio Di Meo, Patrizia Sancasciani, Michela Contemori, Pippo Lambardi, Francesca Bianchi, Agnese Carletti, Niccolò Minucci, Annalisa Tedeschi, Cesare Francini, Valeria Agnelli, Michele Catoni, Emiliano Cencini, Filippo Pacini, Riccardo Guardabasso, Paolo Mazzini, Sabrina Benenati, Mattia Criscuoli, Bianca Bartoli, Stefano Nardi, Roberto Renò, Riccardo Pecciarini, Luciano Meloni
Per una volta sono d’accordo con esponenti del Pd…
Leggendo i commenti suscitati dal post del Sindaco sul suo profilo Facebook si capisce quanto sono pericolose espressioni inappropriate e sbagliate da parte di chi ha responsabilità istituzionali. E’ vero che la sinistra ha sottovalutato per troppo tempo le questioni della sicurezza, ma non per questo deve dire sciocchezze. Cosa vuol dire “pretendo che i responsabili vengano presi”? Che quando non vengono presi nessuno lo ha preteso?
Per fortuna che all’interno del PD ancora c’è chi richiama i valori a cui la giustizia in un paese civile dovrebbe fare riferimento. In merito ai gravi e sempre piu frequenti episodi criminosi, io invocherei una maggiore attenzione da parte del governo nel dotare le forze di sicurezza dei necessari mezzi per intensificare il controllo del territorio.
Oltre alla certezza della pena è forse più urgente prevenire e ostacolare i reati. Ripeto: con le forze già presenti nel territorio.
Non sono per niente d’accordo con la presa di posizione dei signori piddini.
In queste zone il Pd ( e i suoi antenati) sono stati i veri nemici della legalità; altro che “fanno parte di altre storie e non appartengono alla nostra cultura”.
Le tante espressioni truculente che abbiamo letto in questi giorni relative ai due furti (al cimitero e alle scuole) sono figlie di quella cultura che pretende severità massima per gli altri e nessuna regola per se.
E di quella cultura, qui, il Pd ne è la massima espressione.
Sono d’accordo con te Luciano.Tutto questo mette in evidenza che si possa dire tutto ed il contrario di tutto con la massima indifferenza,passando per giustizieri ma nello stesso tempo dando l’impressione che si possa essere pieni di garantismo,rifacendosi alle tradizioni della sinistra.Il Giano bifronte viene utilizzato al meglio a seconda di quello che ci si para davanti.Chissà perchè non si tuona contro la decennale impotenza delle strutture pubbliche quando è stato permessa la devastazione del territorio, inquinamento, ed altro.Forse di tutto quello quello che parlano i media non sembra essere degrado e ci si incazza contro i ladri di arance….e tutto questo succede perchè alla fine dentro di noi si dà per scontato che il ”Pubblico” sia ormai cosa normale che debba funzionare in tal modo e che quella parte di illegalità che produce sia fisiologica. Questo ha introitato la gente.Siamo proprio un paese alla deriva,marcio fino alle radici,non perchè si chieda la ”certezza della pena”-cosa che trovo giusta- ma che regoli le sue leggi in modo da produrre la cultura della legalità.Ma mi domando quale legalità ci può essere in un paese dove se vai da molti professionisti od imprenditori sei messo di fronte al fatto se pagare meno il servizio fornito se non pretendi il documento che certifica la prestazione? E’ per questo che la cultura italiana è da terzo mondo rispetto a quella di tanti stati occidentali,ma tutto ciò si deve a chi abbiamo mandato
a governarci e che incensano continuamente loro stessi di correttezza politica. da qui si evince che l’Italia è un paese barbaro,individualista e di cultura asociale.
Tutto il resto che viene dopo è una conseguenza.
Anche nel Pd ci sono persone ( e dirigenti) che si rifanno ai valori storici e alla cultura della sinistra – magari hanno scelto i luogo sbagliato, perché il Pd ha poco a che fare con la sinistra – e altre persone e altri dirigenti che invece incarnano altre storie, altre culture o semplicemente non incarnano niente altro che le pulsioni più materiali della società, l’occupazione del potere fine a se stessa, la democrazia intesa come “chi vince comanda”… Ovvio che se la sinistra è finita in mano a chi si muove in questo modo, il Pd e chi l’ha pensato hanno enormi responsabilità. Ma anche in questo caso, fare di tutta l’erba un fascio, non è giusto, né utile. Ben venga chi prende le distanze dagli anatemi e dai proclami alla Borghezio…
Caro Marco, non ho problemi a dire che non sia giusto mettere tutti alla stessa stregua, ma siccome qui si ragiona tenuti presenti i ” sistemi dominanti” allora la risultante alla fine è quella che asserivo nel mio scritto e che a nulla vale-o poco- che ci siano persone per bene e pronte a recepire le istanze di una giustizia giusta. Siccome quel partito a cui si fa riferimento ha spartito il potere negli ultimi anni con le destre ed è stato coinvolto nella gestione del potere centralmente e localmente ,soprattutto anche dalle nostre parti in maniera anche pesante, i distinguo a livello personale credo che sia giusto farli, ma un secondo dopo fatto tali distinguo, ritengo che sia giusto quando parliamo di corresponsabilità e del loro PERCHE’ non ricascare nella rete che è ormai evidente che sia tesa da tutte quelle forze ed istanze che ci sono state tenute dentro per il consenso che serviva e che serve.Tenuto conto del cambio di genia,e condividendo quello che dici, ed anche ascoltando i discorsi di molti di coloro che aderiscono a quel partito, mi chiedo in maniera critica, cosa possono intendere per sinistra, perchè una certa idea di sinistra sono stati proprio loro a frantumarla, annacquarla, spezzettarla,rendendosi strumenti per una egemonia di altri che oggi hanno sostituito ciò che stà dentro lo scafandro e che è il corpo di quel palombaro che non esiste più.Lo scafandro è rosè, ma l’anima e gli atti del palombaro sono di altro colore, e sono quelli del far funzionare il sistema che porta acqua sempre nella stessa direzione.Questa purtroppo è la condizione alla quale credono milioni di persone perbene.E sono molto dubbioso che quelle stesse persone possano vedere un futuro migliore per loro e per chi venga dopo di loro.
Quando dico “sinistra”, Carlo, io mi riferisco a ciò che intendo io, non loro. Il Pd non è un partito di sinistra, non lo è mai stato (se no perché avrebbero tolto la S? Si chiamavano Democratici di Sinistra), ha scelto consapevolmente di non esserlo. Però, ripeto, tra coloro che votano Pd e anche tra quelli che lo dirigono, non tutti hanno perso la via di casa… Qualcuno che ragiona ogni tanto spunta fuori. E sebbene quel qualcuno continui a star lì dentro, credo sia giusto e opportuno tenere conto delle differenze. Che mi pare comincino a emergere, anche sul caso specifico delle “sparate” di Scaramelli e dei pasdaran della sua claque… Su facebook e anche in questi commenti, qualcuno sta prendendo le distanze… C’è anche chi ha già lasciato la nave, che pure ha il vento in poppa. E il vento può anche rapidamente cambiare direzione. Anzi, verso…
E’ vero che non vivo a Chiusi ormai da tanto tempo. Ma dire che il PD e’ stato il vero nemico nemico della legalita’ mi sembra francamente troppo. E non per difese d’ufficio. Ma per un minimo di ragionevolezza. Che chi segue troppo Grillo mi sembra stia rischiando di smarrire.
Coloro che hanno ruoli istituzionali e politici devono avere grande responsabilità nell’affrontare questioni delicate e complesse. Oltre che risolvere i problemi nel concreto, dovrebbero aiutare la collettività e i cittadini a tirare fuori il meglio di se, ad accrescere dei valori culturali e di progresso sociale. Se, invece, anche loro si lasciano andare ad atteggiamenti che alimentano il peggio, siamo messi proprio male.
Grattare la pancia all’istinto popolare è un vecchio vizio, che non ha mai portato buoni risultati. Nella discussione che si è accesa, sui furti di questi giorni e in generale riguardo alla sicurezza sono inesistenti alcune riflessioni essenziali che, non dico il cittadino comune, ma almeno la politica e le istituzioni dovrebbero porsi.
E’ scomparso ogni riferimento al fatto che, ormai siamo di fronte ad una drammatica questione sociale di sofferenza, di ritorno a vere povertà. Sta crollando ogni forma di moralità. L’Italia ha il maggior tasso di corruzione d’Europa. Quale credibilità ha un paese nel combattere il crimine, quando da una parte si invocano i lavori forzati, si tira in ballo lo svuotamento delle carceri e dall’altro, vediamo che un politico potente, condannato per frode in via definitiva, non solo è votato da milioni di persone, ma è chiamato a riformare la costituzione e fare importanti leggi.
Infine, quasi nessuno ha posto all’attenzione, il fatto che localmente abbiamo un commissariato di pubblica sicurezza con una quarantina di poliziotti, due caserme dei carabinieri, una polizia locale, un comando della guardia di finanza, a pochi chilometri il corpo forestale, ma dalle otto di sera c’è in servizio una sola volante per tutta la Valdichiana. Non esiste, quindi, un adeguato controllo del territorio. E, non per colpa di questi uffici. Naturalmente poi si ricorre a espedienti che l’esperienza dimostra essere inutili palliativi. A tutti questi organi si aggiunge un consigliere per la sicurezza e due esperti, ma per fare cosa, se non propaganda.