PERUGIA. IL SUPERPENSIONATO DA 49.000 EURO AL MESE.

E’ fra i dieci più ricchi d’Italia. Se ne è occupata la trasmissione Piazzapulita.
PERUGIA – E poi si dice che c’è crisi. Si può guadagnare 49.000 euro al mese di pensione? Cari precari di oggi, sì, si può. E’ il caso di un ex Avvocato dipendente del Comune di Perugia, che è stato “scovato” dalla trasmissione Piazzapulita su La7.
Essere uno dei dieci pensionati più ricchi d’Italia, deve essere una bella soddisfazione, in un momento in cui larga fascia di giovani, oltre a non avere un lavoro, o averlo instabile, non saprà se avrà una pensione degna. E entre tanti pensionati se la devono cavare con meno di 900 euro al mese. La cosa curiosa che il superpensionato di Perugia, Avvocato, comunque rimane legato all’amministrazione comunale, visto che dal 2008 a oggi ha accumulato altri 20.000 euro di guadagni. Del caso si è occupata La7 nella trasmissione “Piazzapulita” e l’uomo in questione ha accettato di farsi intervistare purché rimanesse nell’anonimato. Questa la sua dichiarazione: “Ho pagato i contributi, dovrei sentirmi in colpa? Non ho mai avuto il dubbio che a pagarmi non fossero solo i miei versamenti contributivi». Insomma il super pensionato perugino oggi prende 637 mila euro l’anno di pensione, il doppio dello stipendio annuale di Obama. “Il mio stipendio era come tutti gli avvocati degli enti pubblici – ha replicato – in parte fisso e in parte dovuto a compensi per cause vinte”.
La polemica sulle pensioni d’oro è riaffiorata spesso e con forza negli ultimi anni. Ipotesi di “prelievi forzosi” per riequlibrare un po’ il sistema pensionistico sono state discusse ed anche criticate. Se uno ha avuto la fortuna di poter versare contributi sostanziosi è giusto che, poi, al momento, riscuota una pensione commisurata. Solo che, a sentire certe cifre, alle giovani generazioni di oggi, può anche far venire un sorriso, amaro, molto amaro.
David Busato
Perugia, Superpensionato
Le disposizioni in materia contributiva devono essere cambiate proprio alla luce di tali enormi incongruenze per le quali-anche se poche come numero nella gran massa- contribuiscono a formare una idea distorta della perequazione sociale che lo stato attua.Si può vivere degnamenteanche con un terzo di tale cifra e dovrebbero essere fissati dei livelli oltrte i quali non scattino tali entità di pensione. Mi sembra anche inutile stare a paragonare chi prende 700 euro con chi ne prenda 15.000 al mese ma pensiamo ad una cosa e soprattutto ad un principio: colui che fruisce di un a tale pensione ne fruisce perchè oltreagli indiscussi meriti ha avuto le opportunità di versare le somme che hanno fatto si che possa esserci quel livello retributivo. Un altro che deve vivere con 700 euro al mese in genere(tali casi singoli che non meriterebbero nemmeno i 700 Euro) percepisce tale pensione perchè non ha avuto nella sua vita lavorativa livelli di retribuzione sufficienti a fargli avere una pensione degna.Perchè con 700 euro al mese oggi non si può vivere se non come al tempo dei trogloditi e tanti pensionati anziani che hanno lavorato tutta la vita ed hanno tirato la carretta per decenni non possono vivere in tal modo se non nelle ristrettezze. Uno stato che èpossa chiamarsi civile dovrebbe tendere a colmare tali iniquità e se non lo fa si rende complice di una discriminazione sociale senza limiti. La generazione precedente specialmente dei vecchi pensionati con stipendi popolari è stata quella che ha costruito e contribuito alla costruzione dello sviluppo italiano.Non può essere ripagata dallo stato
con pensioni di miseria.Quando andiamo a scuola ci insegnano in fin dei conti che l’utilità marginale di un bene decresce quando sono soddisfatti i bisogni primari:cibo, casa, salute.Uno che prende 15.000 euro li soddisfa ampiamente tali necessita, ed anzi mette anche i soldi daparte. Uno che ne percepisce 700 è costretto ad indebitarsi o mangiare scatolette.La libertà detto volgarmente è come l’elastico delle mutande che dove lo tiri arrva, ma uno che ne percepisce 700 di euro al mese di libertà ce n’ha sicuramente poca o nulla, perchè il sistema dove è immerso basa e misura la libertà secondo il conto in banca che uno possiede.Ma non mi aspetto senz’altro che sia chi prenda 49.000 euro al mese che spartisca con il pensionato a 700 euro una parte della propria pensione, dev’essere lo Stato e le regole della convivenza che impongano tale stato di cose.E forse allora i consumi tanto auspicati dal Governo potranno anche aumentare.
Che ci sia gente che percepisce pensioni del genere è la prova che questo è un paese alla frutta. Anzi, è un paese di merda, come diceva ogni mattina l’ottimo scrittore Osvaldo Soriano, all’amico Marcello Mastroianni, quando si incontravano per un caffè al bar… Fissare un tetto massimo alle pensioni (per me 5.000 euro sarebbero anche troppi, qualunque sia il lavoro che uno ha fatto nella vita) sarebbe una cosa così scandalosa? Una cosa da comunismo reale? Per me sarebbe semplicemente un segnale di equità e di civiltà. Ma ormai in Italia una cosa del genere la dicono solo quei “matti irriducbili della Fiom…”
bè, però per arrivare a prendere 637 mila euro l’anno di pensione, ma quanto deve aver versato di contributi questo superpensionato? Tetto massimo, assolutamente. è l’unica garanzia di equità.
Mi sarebbe piaciuto sapere cosa ha fatto ti tanto pericoloso per meritarsi una pensione così alta!e l’INPS che avrà fatto i conteggi x la sua pensione non si saranno resi conto di quanto età la pensione di questa persona,ad un povero cristo le tolgono tutto a questa gente non si tocca nulla se potrebbe morire di fame.non foglio essere maleducato se no ci sarebbe da dargliene di parolacce. Oggi in attesa che la consulta dava il verdetto sulle firme che la lega aveva raccolto la consulta la bocciata,questa era una cosa che aspettavo che io rientrato con quella legge Anti fornero le si merita un va vancullo .scusate x la frase.