OBAMA. UN NOBEL PER LA PACE CHE VA ALLA GUERRA

Verso l’attacco in Siria. L’Italia si accoda agli USA? Il fronte pacifista scenderà in piazza come ai tempi di Bush?
SIENA – La “maledizione” dei vituperati Bush, padre e figlio, continua. Un altro Presidente USA che va alla guerra. E chi l’avrebbe mai detto che un Nobel per la Pace come Obama avrebbe messo le vesti del petroliere e giustiziere texano? Si ricordano ancora gli strali, le manifestazioni, i film contro l’acerrimo nemico “George”. E ora? Il fronte pacifista italiano che farà? E’ possibile accostare Obama a Bush? Stragi di innocenti sono avvenute anche in Iraq ai tempi dell’ex Rais di Bagdad, esattamente come sono avvenute in Siria. E l’Italia di Letta che farà? La posizione italiana al G 20 di San Pietroburgo, che si è spaccato a metà, significa totale adesione alla volontà USA? Un argomento del genere è capace di riportare in piazza studenti e cittadini contro la guerra? Vedremo che succederà. E’ opportuno, però, rivedere le dichiarazioni entusiastiche italiane al momento della rielezione di Obama e quando fu insignito del Premio Nobel per la Pace, ottobre 2009.
Andiamo con ordine. Stoccolma, 7 Ottobre 2009. Obama riceve il premio Nobel per la pace ( ha ancora senso tale premio?) e dichiara con la grande modestia che lo ha sempre contraddistinto e quasi profetico: “ Sono onorato anche «se non sono sicuro di meritarlo…”.
Qualche giorno fa proprio a Stoccolma, città del Nobel, Obama stesso ha detto: “ E’ difficile fare cose contrarie alle tue inclinazioni personali. Preferirei dover pensare a come migliorare la vita di bambini di pochi anni anziché a come proteggerli dai gas. Ma non posso tirarmi indietro: ovunque vai nel mondo la prima cosa che ti chiedono, quando c’è una strage in atto – si tratti di Ruanda, Sierra Leone, Kosovo o, adesso, la Siria – è cosa fa l’America. Difficile scegliere quando sei un leader che crede nella pace ma ti confronti con un mondo pieno di violenza e hai la responsabilità di tenere testa a dittatori senza scrupoli. E’ la parte più difficile del mio lavoro…ma se siete scandalizzati dal massacro di innocenti, dalla strage di bambini uccisi col gas, che fate? Usare la diplomazia? Abbiamo provato, senza risultati. A questo punto o lasci perdere o devi intervenire con una reazione decisa”.
L’allora Premier, Berlusconi, commentando il Nobel a Obama, disse: “E lo stesso Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha rivelato che l’esecutivo ha tributato un applauso in onore del presidente usa. Un presidente destinatario di tale premio, ha detto il premier, « È un investimento sul futuro, perchè è un presidente Nobel per la Pace sarà tenuto a un comportamento assolutamente ecumenico nei confronti di tutti». Fu, anche in Italia, un coro di elogi. Stessi elogi che ebbe, il 7 Novembre 2012, quando fu rieletto Presidente USA. Obama stesso, fra le altre cose disse: “Il decennio di guerra è finito. Il futuro ci torna a sorridere…”. E in Italia? Ci furono tanti messaggi di congratulazioni speranzosi di pace per il futuro. Una delle parole più invocate quando si è trattato di Obama, è stata, proprio, questa: pace.
Adesso le cose sono cambiate. Probabilmente è cambiato anche Obama. La ragione politica del “poliziotto del mondo” americano sono tornate prepotentemente alla ribalta. E questa volta sembrano non esserci dubbi sulla cosiddetta esistenza della “pistola fumante” tanto cara a Bush figlio.
Forse, sarebbe il caso, per noi italiani, da sempre “malati” di esterofilia, di smetterla di esaltarsi oltre ogni limite, per questo o quel leader straniero, specie se americano. Fanno solamente i propri interessi… Obama go home? Il dibattito è aperto.
David Busato
Condivido abbastanza sia il riepilogare gli avvenimenti per riportare in prima fila la memoria storica che ha fatto Il Sig. Busato nel suo post sia la sua parte finale e dell’interrogarsi se sarebbe finalmente l’ora di sfatare una idea che ci accompagna da sempre come italiani della
assoluta bontà degli interessi americani nel mondo. Sarebbe bene ricordarlo ai lettori che nella cosiddetta” The Country of Freedom”.I Presidenti eliminati per attentato nella sua storia sono stati 4 mentre sono 7 i Presidenti scampati ad altrettanti attentati e 3 hanno avuto un attentato fallito.Il fatto è che la carica a Presidente degli Stati Uniti è quella rivolta ad incarnare l’uomo più potente della terra, ma
nello specifico sono tutti quanti necessariamente l’espressione di un accordo profondo delle diverse anime del Congresso, un accordo talmente profondo quasi un sodalizio, ”un groviglio armonioso” per usare l’aggettivo che ci ricorda coloro che dentro il MPS hanno prodotto quello che tutti sanno,che sempre quando sono soddisfatte le esigenze di interi settori economici e finanziari dell’una e dell’altra parte non vengono messi mai in crisi.Vi siete mai chiesti perchè la guerra del Vietnam per citare un solo esempio -ma ce ne sarebbero anche altri- od anche altre guerre, siano tutte iniziate sotto le presidenze democratiche,salvo poi produrre contrasti che hanno portato alla fine ed al dissolvimento di molti settori,prontamente ricostituiti in forza degl iinteressi delle corporations? L’infiltrazione ultime nei paesi arabi mediterranei dei movimenti che hanno fatto sì di sovvertire i governi di Libia, Tunisia, adesso in Siria tramite la Turchia pensate che siano tutte rivolte casuali o rivolte ”del pane?”.In Egitto una volta eliminato Mubarak si stanno ricreando le condizioni per riportare in auge le condizioni del suo apparato politico. Israrele secondo chi legge è parte in causa oppure non c’entra nulla ? Assad era un satrapo anche prima di oggi ma perchè sono state date le armi a schiere di popolazioni di incerte formazioni dentro il territorio siriano che poi oggi si chiamano ribelli? Se uno si chiedesse tutti questi interrogativi forse vedrebbe che il Presidente degli Stat Uniti non è che l’agente di interessi che ha dentro il proprio paese che non fanno distinzioni politiche, sono interessi e basta.La grande finanza, le banche , le lobby ebraiche che dominano la vita economica della The Country of Freedom sono i settori che fanno e disfanno a seconda di quello che odorano intorno a loro stessi nello scacchiere mondale.Questa è la vera realtà. Non crediamo che il povero Obama sia diverso o che possa scantonare più di tanto.La favoletta del Presidente di colore è la favola raccontata a noi, quella che ci promuovono nelle teste e nelle coscienze i giormali di ogni schieramento che allevano al libro paga giornalisti che dicono e ripetono le fandonie sentite tutti i giorni sull’imbarazzo del Presidente, che pure personalmente lo avrà senz’altro -non lo nego- ma appena che tentasse di sorpassare quel limite del consentito verrebbe richiamato all’ordine. E tale ordine è quello di coloro che dicevamo prima, sono quelli che hanno sempre deciso tutto, anche gli interventi fuor dell’ONU, trascinando stati vassalli nelle avventure militari, mettendo in atto le alleanze per far base agli aerei per bombardare gli altri stati vicini.L’affossamento della riforma sanitaria degli USA per mano delle corporations ela ricostituzione di equilibri in quei settori della sanità è lì a dimostrarlo a cosa serva un Presidente.Siamo noi che crediamo a certe favole.Credo comunque che ormai sia tempo che oggi la gente comune finisca di essere scandalizzata come dice di esserlo Kerry per i gas lanciati forse dai ribelli(come asserisce Putin) e non da a Assad che non ha bisogno del Sarin per essere condannato.Quando i Governi presieduti dal democratico Kennedy, Johnson ,dal repubblicano Nixon,lanciavano il Napalm in Vietnam,Laos, Cambogia allora loro ed i partiti dei loro stat vassalli non si scandalizzavano, anzi erano tutt uniti a fermare il pericolo di sovvertimento dei loro interessi. A scandalizzarsi era la sinistra vera in Italia, a protestare era il PCI. Oggi si digiuna e sembra una cosa grande, che unisce più fronti,più idee, più schieramenti-senz’altro una iniziativa positiva che può arrivare a determinare l’isolamento dei falchi, ma mi chiedo come è lecito chiedersi- con quale risultato ? I digiuni non hanno mai fermato gli atti precisi di chi vuole mangiare tre volte al giorno e far mangiare solo una volta tutti gli altri. In questo caso i falchi non hanno mai cambiato le loro penne e la loro natura di falchi. Sono quegli schieramenti che da sempre dominano un grande paese com’è l’America-The Country of freedom- (freedom per se,per gli altri un po’ meno….) ma di quelli nei nostri media non si patrla mai perchè PD e PDL perseguono sostanzialmente le stesse politiche in nome di chi è più vicino al fuoco di dove si scalda il Presidente, facendo la manfrina di scandalizzarsi inorridendo quando viene chiamato stupidamente da Berlusconi ”abbronzato”,mentre il popolo bue ritiene che tutto questo non sia una studiata messa in scena che serva.
Gli Usa sono la più antica democrazia del mondo. Questo è un fatto. E’ vero che il presidente degli Usa è la figura più potente del Mondo (almeno dopo la seconda guerra Mondiale) ed è vero che gli Usa sono il paese che ha visto cadere ammazzati più presidenti, oltre quelli scampati per miracolo o uccisi prima di diventare presidenti (come Bob Kennedy). Non bisogna dimenticare il sacrificio degli americani nella prima e nella seconda guerra mondiale, anche per liberare noi italiani. Un sacrificio per il quale dovremmo esser loro eternamente grati. Poi ci sono le ombre, i buchi neri, le operazioni sbagliate (la crisi di Cuba, il Vietnam, e poi l’Iraq, i colpi di stato in Grecia, in America Latina finanziati e sostenuti dalla Cia, i sostegno sempre e comunque alla politica di Israele in medioriente; l’Afghanistan…) che hanno visto gli Usa assumersi il ruolo di gendarme del Mondo, unico gendarme del mondo, anche al posto dell’Onu… Ora ci riprovano. Con un premio Nobel per la pace che dice di avere già il dito sul grilletto… Il problema è che negli Usa, che sono la più antica democrazia del Mondo, a decidere sono le lobbies e quella delle armi, come quella del petrolio, è tra le lobbies più forti. Obama ha scaldato i cuori quando è stato eletto, primo nero alla Casa Bianca, fa discorsi intersaanti e condivisibili quando commemora figure come Martin Luther King, ma contro le lobbies di cui sopra ha fatto poco o nulla, non ha scalfito di un millimetro il loro potere. Il dito sul grilletto ce l’ha lui, ma il fucile l’hanno messo loro…
Sono sostanzialmente d’accordo Marco ,un po’ meno sul fatto che siano ” la più grande democrazia del mondo”.Lo dicono, ma che lo siano è un altro paio di maniche. In quanto ai morti che hanno avuto per liberarci dall’oppressione nazifascista è vero ma non mi riesce capire che l’abbiano fatto a fin di bene,nel senso che erano obbligati a farlo per cercare di parare i colpi per gli equilibri geo-politici che si erano verificati. Anche in altre aree del mondo che non siano state l’Europa e l’Asia hanno segnato i loro interventi con guerre e repressioni fatte fare prima dai loro vassalli poi se non ci riuscivano arrivavano loro con la potenza militare che hanno sempre avuto. Non a caso sono da un secolo la macchina da guerra più grande del mondo.Credo che anche queste riflessioni vadano fatte.Poi ce ne sarebbe anche un altra che mette in evidenza quanto il sistema economico sociale abbia influenza sulle coscienze delle persone: si può chiamare democrazia quella vigente in un paese dove va a votare il 30 percento della gente ? Come tutte le cose ci sono anche contenuti positivi ma rimane una sensazione che si prova arrivando in quel paese, diverso dall’europa e diverso anche da tutti gli altri paesi asiatici o africani..Da noi ancora oggi, in tempi di crisi e di dissoluzione di ogni valore un discorso con uno che incontri per la strada forse riesci a farlo. Li, appena metti il naso fuori dell’aereoporto se non hai un bel mazzetto di dollari in tasca vali quanto il due a briscola.Mi ripeto è una sensazione perche se poi si passa ai servizi che lo stato fornisce allora è un altra cosa rispetto a noi.Lì il sistema funziona ma è ben lungi dai significati che possano rapppresentare concezioni come quella della socialità e non è un detto quello che si sente dire che se cadi in terra se non hai la carta di credito in tasca nessuno chiama un ambulanza.A New York, ma sarà forse solo una legge di quello stato ma almeno pochi anni fa se non avevi almeno 20 dollari in tasca se venivi fermato dala polizia venivi arrestato. Pensa un po’ la concezione della vita com’è diversa.dalla nostra, ma credo che a passi veloci ci si arrivi anche noi a tali traguardi.Altra considerazione che credo vada fatta sempre: per almeno 250 anni gli Stati Uniti-terra di grandi risorse naturali- hanno letteralmente depredato il resto del mondo di materie prime e di altre risorse, alleandosi con quelli che detenevano il potere all’interno di quei paesi (vedi anche quasi tutta l’America Latina) o ricevendo in eredità dagli Inglesi i loro domini(pensa all’Arabia Saudita ed al suo petrolio).Con le ricchezze affluite chiaramente hanno potuto costruire e divenire quel colosso che oggi sono, ma parecchio di quel plasma che è affluito dentro il suo territorio, dentro alle sue finanziarie, dentro alle sue banche è frutto tolto a quei paesi.E certo che sono la più grande forza tecnologica del mondo.Ma dietro a questo ci stà l’altro che ho detto. Il razzismo verso il diverso non è che gli dispiacesse fino a poco tempo fa, ed ancora oggi non scherzano in stati come Alabama, Texas ed altri.E’ un complesso di questioni che possa regnare una democrazia od il suo contrario,e non è mai facile a dirloe sostenerlo, quindi occorrerebbe vedere tante volte il metro dal quale un paese possa essere giudicato se democratico o meno.