OBAMA. UN NOBEL PER LA PACE CHE VA ALLA GUERRA

venerdì 06th, settembre 2013 / 20:52
OBAMA. UN NOBEL PER LA PACE CHE VA ALLA GUERRA
0 Flares 0 Flares ×

Verso l’attacco in Siria. L’Italia si accoda agli USA? Il fronte pacifista scenderà in piazza come ai tempi di Bush?

SIENA – La “maledizione” dei vituperati Bush, padre e figlio, continua. Un altro Presidente USA che va alla guerra. E chi l’avrebbe mai detto che un Nobel per la Pace come Obama avrebbe messo le vesti  del petroliere e giustiziere texano? Si ricordano ancora gli strali, le manifestazioni, i film contro l’acerrimo nemico “George”. E ora? Il fronte pacifista italiano che farà? E’ possibile accostare Obama a Bush? Stragi di innocenti sono avvenute anche in Iraq ai tempi dell’ex Rais di Bagdad, esattamente come sono avvenute in Siria. E l’Italia di Letta che farà? La posizione italiana al G 20 di San Pietroburgo, che si è spaccato a metà, significa totale adesione alla volontà USA? Un argomento del genere è capace di riportare in piazza studenti e cittadini contro la guerra? Vedremo che succederà. E’ opportuno, però, rivedere le dichiarazioni entusiastiche italiane al momento della rielezione di Obama e quando fu insignito del Premio Nobel per la Pace, ottobre 2009.

Andiamo con ordine. Stoccolma, 7 Ottobre 2009. Obama riceve il premio Nobel per la pace ( ha ancora senso tale premio?) e dichiara con la grande modestia che lo ha sempre contraddistinto e quasi profetico: “ Sono onorato anche «se non sono sicuro di meritarlo…”.

Qualche giorno fa proprio a Stoccolma, città del Nobel, Obama stesso ha detto: “  E’ difficile fare cose contrarie alle tue inclinazioni personali. Preferirei dover pensare a come migliorare la vita di bambini di pochi anni anziché a come proteggerli dai gas. Ma non posso tirarmi indietro: ovunque vai nel mondo la prima cosa che ti chiedono, quando c’è una strage in atto – si tratti di Ruanda, Sierra Leone, Kosovo o, adesso, la Siria – è cosa fa l’America. Difficile scegliere quando sei un leader che crede nella pace ma ti confronti con un mondo pieno di violenza e hai la responsabilità di tenere testa a dittatori senza scrupoli. E’ la parte più difficile del mio lavoroma se siete scandalizzati dal massacro di innocenti, dalla strage di bambini uccisi col gas, che fate? Usare la diplomazia? Abbiamo provato, senza risultati. A questo punto o lasci perdere o devi intervenire con una reazione decisa”.

L’allora Premier, Berlusconi, commentando il Nobel a Obama, disse: “E lo stesso Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, ha rivelato che l’esecutivo ha tributato un applauso in onore del presidente usa. Un presidente destinatario di tale premio, ha detto il premier, « È un investimento sul futuro, perchè è un presidente Nobel per la Pace sarà tenuto a un comportamento assolutamente ecumenico nei confronti di tutti». Fu, anche in Italia, un coro di elogi. Stessi elogi che ebbe, il 7 Novembre 2012, quando fu rieletto Presidente USA. Obama stesso, fra le altre cose disse: “Il decennio di guerra è finito. Il futuro ci torna a sorridere…”. E in Italia? Ci furono tanti messaggi di congratulazioni speranzosi di pace per il futuro. Una delle parole più invocate quando si è trattato di Obama, è stata, proprio, questa: pace.

Adesso le cose sono cambiate. Probabilmente è cambiato anche Obama. La ragione politica del “poliziotto del mondo” americano sono tornate prepotentemente alla ribalta. E questa volta sembrano non esserci dubbi sulla cosiddetta esistenza della “pistola fumante” tanto cara a Bush figlio.

Forse, sarebbe il caso, per noi italiani, da sempre “malati” di esterofilia, di smetterla di esaltarsi oltre ogni limite, per questo o quel leader straniero, specie se americano. Fanno solamente i propri interessi… Obama go home? Il dibattito è aperto.

David Busato

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube