QUANDO UN COLPO DI TACCO SPIAZZA TUTTI

giovedì 08th, agosto 2013 / 17:40
QUANDO UN COLPO DI TACCO SPIAZZA TUTTI
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LA PIECE TEATRALE DI CIUFOLI SU TESTO DI LORENZETTI AL FESTIVAL ORIZZONTI DI CHIUSI. TANTI APPLAUSI E MOLTE FACCE INTERDETTE: “TROPPO COMUNISMO NELL’ARIA…”

CHIUSI – Ha chiuso con il botto il Festival Orizzonti. Piacevolissimo, infatti, lo spettacolo “La democrazia è un colpo di tacco“, monologo di Roberto Ciufoli su testo di Riccardo Lorenzetti. Due ore di racconto alla Paolini, su una vicenda di una trentina di anni fa che cambiò molte cose nel calcio del paese più calcistico del mondo e anche nella politica di quello stesso paese.  Per noi di Primapagina, l’amico Lorenzetti ha sfondato una porta aperta, portando in palcoscenico una storia di quelle che anche noi amiamo raccontare e che qualche volta abbiamo raccontato in Teatro.  Nel nostro spettacolo del 2005-2005  “la Palla è rotonda” c’erano molte storie di pallone  viste attraverso la letteratura, attraverso la lente deformante del romanzo o della cronaca sociale e politica…

E quella che ha fatto Riccardo Lorenzetti, raccontando l’pesperienza della “democrazia Corinthiana” di Socrates, in Brasile agli inizi degli anni ’80 è più o meno un’operazione simile.  Anzi, dello stesso tenore. Con gli stessi leit-motives. E infatti ha spiazzato tutti, compresi molti spettatori che si aspettavano forse un’altra piece sul tipo del fortunato e altrettanto piacevole Massischermo, che in qualche misura parla della sinistra che non c’è più, ma prende in giro – giustamente – un certo veterocomunismo refrattario anche alla minima novità, fosse pure per raggranellare qualche avventore in più alla festa de l’Unità…

Hanno spiazzato tutti, Lorenzetti e Ciufoli, con quei continui riferimenti al proletariato, alla “squadra del popolo” contrapposta alla “squadra dei ricchi”. Con quei saluti a pugno chiuso che Socrates e compagni usavano fare prima e dopo le partite del Corinthians,  con il racconto delle difficoltà in cui si muoveva la redazione di un giornale controcorrente… E con  quei richiami frequenti al comunismo… sia pure ala sudamericana…

Se l’avessimo proposto noi di primapagina  uno spettacolo del genere (e i nostri gli somigliano molto) molti avrebbero detto:  eccoli, sempre i soliti incalliti e irriducibili comunisti, i soliti immarcescibili, antichi e obsoleti epigoni di Marx, Che Guevara e Berlinguer…  Molti avrebbero sentenziato: “roba vecchia, datata, ormai fuori tempo massimo…” come qualcuno ha detto di Bianco Rosso e Nero e perfino di Bisogna saper perdere, solo perché lì si parlava di Jimi Hendrix, dei Led Zeppelin e dei Creedence…  Antiquariato insomma.

Ma “La democrazia è un colpo di tacco” non l’ha presentato Primapagina, e non l’ha scritto Lorenzoni, ma Riccardo Lorenzetti, cognomi simili, ma storie diverse.  Lorenzetti,  uno che comunista non è stato mai, nemmeno per sbaglio… Uno che ha sempre parlato più di pallone che di politica, ma certamente uno che sa scrivere.  Il monologo di Ciufoli è stato applaudito, certo. Ma molti sono rimasti un po’ interdetti.  Sorpresi. Le premesse, insomma erano altre…

Quoque tu, Lorenzetti? Ti ci metti anche te, ora, a fare apologia del comunismo? Ora che dei comunisti non c’è più nemmeno l’ombra? Ora che finalmente sono morti, li vuoi resuscitare?

Chissà se l’amico Riccardo e lo stesso mattatore Ciufoli si sono resi conto dell’operazione dirompente che hanno fatto. In due ore hanno demolito il castello di carta della politica attuale, renzismo compreso, che qui a Chiusi va abbastanza di moda,  hanno riportato in superficie e alla ribalta idee, valori, passioni ormai seppellite come l’ascia di guerra dei Sioux, sconfitti e relegati nelle riserve…

Hanno, pensate un po’, ricominciato a parlare, parlando di pallone,  di autogestione, di rivoluzione, di democrazia dal basso, di comunismo… quando tutti parlano d’altro e al massimo si accapigliano sul salvacondotto a Berlusconi o sulle regole del congresso del Pd…

La “creme” chiusina ha applaudito per cortesia, ma certamente non ha gradito. Avrebbe  forse preferito un’altra piece… Troppo comunismo nell’aria.

Sindaco e assessori (alcuni almeno) li abbiamo visti un po’ sorpresi, ma non ostili (buon segno).

Chissà se tutto era previsto e calcolato oppure se la Fondazione ha comprato a scatola chiusa lo spettacolo senza sapere dove questo andava a parare  e si è trovata davanti al fatto compiuto. Fatto sta che lo spettacolo di Ciufoli, su testo di Lorenzetti, è stato un bel pugno nello stomaco a chi ha messo frettolosamente in soffitta o in cantina valori, ideali e bandiere della sinistra, in nome di un modernismo astratto e senz’anima che alla fine fa il gioco dei padroni di sempre…

Qualcuno, sommessamente e a bassa voce, ha pensato addirittura ad una vendetta, sottile e subdola, di Manfredi Rutelli, direttore artistico giubilato dopo 11 anni, per far posto a qualcun altro.

Comunque sia andata, lo spettacolo è valso il prezzo del biglietto.

Caro Riccardo, benvenuto tra noi…

Marco Lorenzoni

 

 

 

 

 

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