STRETTO RISERBO NELLE INDAGINI, MA LA MORTE DEL PENSIONATO DI CHIUSI SI TINGE SEMPRE PIU’ DI GIALLO

mercoledì 07th, agosto 2013 / 19:30
STRETTO RISERBO NELLE INDAGINI, MA LA MORTE DEL PENSIONATO DI CHIUSI SI TINGE SEMPRE PIU’ DI GIALLO
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AD INDAGARE E’ IL COMANDO PROVINCIALE DEI CARABINIERI. SEGNO CHE L’IPOTESI DEL MALORE E DELL’INCIDENTE DOMESTICO STA PERDENDO QUOTA…

CHIUSI – Continuano nel più stretto riserbo le indagini sulla morte del pensionato Giulio Ramini, avvenuta a Chiusi il 1 agosto. Ad indagare non sono più i Carabinieri del posto, né il comando dio Montepulciano, ma il Comando Provinciale. Segnale inequivocabile che l’ipotesi del malore e dell’incidente domestico sta sempre più perdendo quota.

Intanto si sa, anche dalle testimonianze e dalle indiscrezioni trapelate, tra chi la sera del 1 agosto insieme al nipote  vide il cadavere.  Si sa per esempio, che il corpo dell’uomo a terra, riverso a faccia in giù, in cucina. Si sa anche che Giulio Ramini aveva indosso una tuta, che portava quando era in casa. Non era vestito come quando usciva a fare due passi. Quindi o nel pomeriggio non era uscito di casa, oppure era già rientrato e si era messo in libertà.

Si sa che i primi soccorritori e quindi anche i carabinieri avvertito dal nipote che era andato a portare le medicine  alla vittima, hanno trovato alcuni cassetti aperti e armadi visibilmente rovistati, alcuni oggetti fuori posto, non solo in cucina, ma anche in altre stanze.

Chi ha rovistato nei cassetti e negli armadi? Lo stesso pensionato, magari in cerca di medicine perché non si sentiva bene?

Potrebbe essere un’ipotesi. Ma poco credibile se è vero – come alcuni raccontano – che è stato “rovistato” anche il materasso e posti dove le medicine di solito non si tengono…

Poco credibile anche l’ipotesi che l’uomo abbia trovato qualcuno in casa e dallo spavento abbia avuto un malore cadendo e battendo la testa… Poco credibile perché Giulio Ramini, come abbiamo detto, aveva già indosso la tuta da riposo, non era vestito con la camicia e i pantaloni. Ciò vuol dire che era già in casa da un po’ di tempo e se si era cambiato d’abito vuol dire che era tranquillo e che non c’erano altre persone…

Allora cosa è successo? Alcune risposte le fornirà l’esito dell’autopsia che stabilirà con precisione cause e orario della morte. E anche i rilevi della scientifica. Ma a lume di naso la storia del malore non regge.

Se Giulio Ramini era già in casa potrebbe aver aperto a qualcuno. Qualcuno che magari conosceva e di cui si fidava…

Il nipote la porta l’ha trovata chiusa, non a chiave, ma chiusa e senza apparenti segni di effrazione.  Pare anche improbabile che l’anziano trovato morto abbia messo da solo la casa a soqquadro, essendo  a detta di tutti una persona assolutamente precisa, tranquilla…

Non si possono escludere l’infarto, il malore e la caduta causati da una lite, dal tentativo di difendersi o resistere ad una aggressione… Lo abbiamo già scritto in precedenti articoli: il fatto è avvenuto il 1 agosto, giorno di riscossione della pensione.  Forse qualcuno che conosceva Ramini ha provato ad estorcergli o portargli via del denaro?

Forse è proprio questa l’ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti.  Anche perché, pare che non sia stato ritrovato in casa il cellulare del pensionato, un modello vecchio di scarsissimo valore che però Ramini portava sempre con sé…

Che fine ha fatto e perché è sparito?

In giro per il centro di Chiusi Scalo ci sono diverse telecamere, alcune ance in via Leonardo da Vinci e via Isonzo, a poche decine di metri dal luogo del decesso. Gli inquirenti staranno senz’altro vagliando anche quei filmati alla ricerca di elementi utili.

Intanto però la cosa, stranamente, continua a non fare notizia. A differenza di altre morti tinte di giallo, quella del povero Giulio Ramini sembra  destare nei media scarsa attenzione. Chissà perché.

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