SIENA: CONTESTATO SALVINI. LA POLIZIA CARICA I MANIFESTANTI

SIENA – E’ stata movimentata la chiusura della campagna elettorale di Matteo Salvini a Siena. Ieri, nei pressi di Piazza Salimbeni, dove doveva tenere il comizio, il laeder della Lega Nord è stato “accolto” da un gruppo di manifestanti, per lo più studenti e militanti della sinistra, al grido di “vergogna! Vergogna!” e con cartelli con su scritto “Siamo tutti terroni e clandestini” oppure “Je suis Rom”, con chiaro riferimento alla violenta campagna anti rom che Salvini sta portando avanti da tempo. I manifestanti però sono stati prima bloccati poi caricati dalla Polizia che li ha costretti a indietreggiare. Sono volate manganellate e anche un candidato alla regionali della lista SI Toscana a Sinistra, Mario Dimonte è stato prelevato a forza e portato in questura dove è stato identificato e poi rilasciato. Uno dei contestatori è finito in ospedale per una ferita alla bocca e 4 poliziotti sono stati medicati al Pronto Soccorso. Momenti di tensione e paura anche tra i turisti e i cittadini che si trovavano a passare dal luogo degli scontri.
Salvini ha tenuto comunque un breve discorso, in cui ha attaccato il sistema Siena e la “rossa” Toscana, prendendosela più volte contro i manifestanti che hanno disturbato la sua comparsata elettorale nella città del palio. Certo, quando la politica trascende nella violenza non è mai buon segno, ma… chi semina vento raccoglie tempesta. E Salvini e la Lega da tempo soffiano sul fuoco delle pulsioni xenofobe e razziste, usando toni e slogan spesso fuori dalle righe. In altri tempi, 40 anni fa, la sinistra tutta, non solo quella più radicale, impediva i comizi elettorali di Almirante o dell’ammiraglio Birindelli (successe anche in provincia di Siena) e i fascisti a loro volta disturbavano le manifestazioni dove sventolavano bandiere rosse. Adesso tocca a Salvini che trova spesso la medesima accoglienza e deve girare con la polizia al seguito. Forse lo stesso Salvini farebbe bene a chiedersi perché. momento degli scontri.