CONSIGLIO COMUNALE NEL GIORNO DEL “SILENZIO ELETTORALE”. UNA FORZATURA CHE POTREBBE COSTARE CARA A SCARAMELLI
CHIUSI – Due giorni fa, su queste stesse colonne abbiamo pubblicato un intervento del gruppo consiliare de La Primavera che poneva alcune domande sulla seduta del Consiglio Comunale con l’Adozione del Regolamento Urbanistico come unico punto all’ordine del giorno, convocata per sabato 30 maggio, giorno precedente le elezioni regionali. In effetti la scelta della data appare quantomeno poco opportuna. Sabato 30 è infatti il giorno del “silenzio elettorale”. E visto che nel consiglio di Chiusi siedono due candidati alla Regione, il sindaco Scaramelli e la consigliera di minoranza Rita Fiorini Vagnetti, la cosa stride ancora di più. Come faranno a rispettare la consegna del silenzio?
E’ successo raramente inoltre che il Consiglio comunale venisse convocato di sabato. Praticamente mai. Perché stavolta proprio di sabato e quel sabato lì? perché Scaramelli, non potendo andare in giro con il camper, è più libero?
Non si capisce il motivo di tanta fretta. Non si poteva aspettare qualche giorno e “adottare il regolamento urbanistico” dopo le elezioni regionali? Certo che si poteva e se non è stato fatto significa che la convocazione risponde ad altre logiche. Magari alla logica di poter dare l’ennesimo “annuncio”, tipo “abbiamo fatto anche questa!”, in modo da orientare qualche elettore incerto o fidelizzare quelli già convinti. Non c’è altra spiegazione plausibile. Ma se questa è la spiegazione, cozza con le norme che regolano a campagna elettorale.
Il Prefetto, dopo la presa di posizione della Primavera, potrebbe anche intervenire in extremis e bloccare la seduta. Ciò esporrebbe il sindaco e la giunta ad una figuraccia in mondovisione proprio alla vigilia del voto. Perché Scaramelli ha voluto correre un rischio così alto? Aveva bisogno davvero il sindaco-candidato di fare una “forzatura” del genere? Su un argomento che non è una quisquilia, tra l’altro? No. Non ne aveva bisogno. E secondo noi avrebbe fatto bene a evitare.
Non è nemmeno chiaro come farà ad esporre il punto all’odg, dovendo rispettare il silenzio elettorale. Come farà a vantarsi di aver portato a compimento anche l’obiettivo del regolamento urbanistico, senza che ciò si configuri come propaganda elettorale, vietata il giorno 30? Dovrà fare l’equilibrista Scaramelli. E la consigliera Fiorini pure. Non potrà alzare la voce e criticare la giunta o la maggioranza senza rischiare di scivolare pure lei nella propaganda che non si può fare… Un bel pasticcio, insomma, dettato forse dalla solita bulimìa propagandistica, più che da necessità amministrative, con il rischio di trascendere nell’uso politico dell’istituzione.
Come già l’episodio dei mega-manifesti affissi nella sede del Comitato Scaramelli e poi tolti in tutta fretta, perché “abusivi”, anche questa vicenda del Consiglio convocato alla vigilia del voto, senza motivi reali d’urgenza, si configura certamente come una forzatura, una prova di arroganza, ma anche come un autogol.
E di autogol il candidato Scaramelli ne ha fatti più di Niccolai in questa campagna elettorale. Non ultima l’iniziativa con Fioroni e Monaci, non proprio due campioni del “#nuovocheavanza”, oppure i continui attacchi agli altri candidati Pd e allo stesso partito, conditi da slogan del tipo “Mi vergogno di un Pd così”, “noi non siamo come loro”, “cambiamo pagina” e via di questo passo… senza un cenno al fatto che comunque lo stesso Scaramelli è in lista con “questo Pd” e non con un altro partito, è in lista insieme a Bezzini e Spinelli, ovvero due di “quelli che hanno fatto disastri con il sistema Siena…”. Così facendo sta trasformando, in provincia di Siena il voto regionale in un referendum interno, in una sorta di congresso per la leadership del Pd, tagliandosi i ponti alle spalle, rompendo con tutto ciò che non è in odore di renzianismo… Avrà fatto bene i suoi calcoli?
Il fatto che a Chiusi si sia fatto vedere pochissimo, puntando più su inaugurazioni, comunicati stampa e blitz come il consiglio del 30, la dice abbastanza lunga. Forse teme qualche contraccolpo, anche se la concorrenza pare francamente deboluccia (e poco attenta anche agli scivoloni del sindaco). Il gioco delle preferenze all’interno della lista Pd e soprattutto il risultato della lista SI Toscana a Sinistra (la sinistra a sinistra del Pd, non alleata con il Pd) e in certa misura quello dei 5 Stelle, diranno se il vento renziano soffia ancora o se è già diventato una brezzolina primaverile e se Scaramelli in regione ci andrà con il vento in poppa o per forza d’inerzia…
DALLA CONSIGLIERA COMUNALE RITA FIORINI VAGNETTI, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Ho aspettato fino ad ora ad esporre il mio pensiero che invierò ,in primis, al Signor Prefetto e, ovviamente al Sindaco Scaramelli, con l’invito ad inserirlo nelle comunicazioni al Consiglio, sperando che il Sindaco annullasse “sua sponte” la convocazione del Consiglio comunale del giorno 30 maggio.
Considerato pero’ il “non annuncio” mi vedo costretta a spiegare le ragioni per le quali domani non andrò in Consiglio, preferendo questa via all’eventuale abbandono della seduta.
Ciò per rispetto verso i cittadini che da molto tempo aspettano la definizione del nuovo piano operativo (ex regolamento urbanistico con contestuale variante strutturale), e per gli elettori che, a mio avviso, meritano una giornata di silenziosa valutazione, prima dell’apertura dei seggi, senza essere in qualche modo “tormentati” da una mitragliatrice di “slogan” propagandistici elettorali come, in qualche modo “scontati”, potrebbe essere la seduta di un Consiglio comunale nella quale siedono anche se con funzioni diverse: quella di Sindaco Stefano Scaramelli e quella di consigliere di minoranza Rita Fiorini Vagnetti, due candidati – PD e Forza Italia- al Consiglio regionale.
In altri tempi, per me sicuramente belli e da rimpiangere, il giorno avanti la mandata elettorale il silenzio era quasi un rito, un messaggio, un desiderio da parte di tutti di pensare da soli, senza continue interferenze per la decisione finale, solo forse con qualche inevitabile battuta tra amici o avversari, nella strada, nei bar e così via.
In questo particolare momento delicato per il paese è d’obbligo, più che mai, applicare non solo le regole giuridiche ma soprattutto quelle etiche, quelle morali che tanto vengono invocate ma che poi ,spesso “per convenienza personale” si stenta ad applicare.
Senza entrare nel merito della questione giuridica, vorrei semplicemente soffermarmi sul fatto che l’argomento all’ordine del giorno previsto per il 30 maggio, e’ forse la scelta più importante, più delicata, più incisiva per il nostro paese e per tutto il territorio: la scelta, cioè della “nuova cittadina”, il “nuovo modello del futuro ” che avanza ma che rischia di essere una decisione “avventata o avventuristica” per un mondo “irreale” ( e’ un eufemismo!): quello delle aspettative personali e non dell’interesse del pubblico
Ecco anche a nome della ” Lista civica i Cittadini per Chiusi” che rappresento, pur conoscendo bene quale sarebbe la mia decisione se fossi presente in Consiglio, mi rifiuto di essere “strumentalizzata” ancora una volta “dal sistema Scaramelli” ed essere coinvolta, mio malgrado, in responsabilità’ che, in questo momento, non voglio e non posso condividere.
Non per un atto di codardia o di superbia ma piuttosto per un atto di coraggio e di leale determinazione, come ritengo sia stata tutta la mia partecipazione dal giorno in cui siamo stati eletti, 4 anni fa, nella nuova amministrazione comunale.
Un senso cioè di responsabilità verso una decisione che ha bisogno di piu’ tempi di confronto, di valutazione e di condivisione.
E’ vero che non si può e non si deve ulteriormente aspettare per la configurazione della “città del futuro” ma è altrettanto vero che farne oggetto, punto di riferimento della propria campagna elettorale e poi programmarne la definizione il giorno avanti il voto regionale, si ritiene sia un atto di debolezza e non di forza di un sistema di partecipazione democratica.
Noi non possiamo né dobbiamo contribuire ad avallarlo, vinca il migliore ma che la vittoria sia il risultato anche di un momento di silenzio, di libera , autonoma decisione senza cioè ‘ una sorta di “condizionamento psicologico”.
Questo è un sistema, però, poco conosciuto dal nostro sindaco-candidato
Rita Fiorini Vagnetti
lista civica i cittadini per chiusi