CASTIGLIONE DEL LAGO: ANCHE ‘PROGETTO DEMOCRATICO’ A FIANCO DI BURICO, SI RICUCE LO STRAPPO A SINISTRA DI 10 ANNI FA?

MA NEL PD C’E’ CHI STORCE IL NASO. INTANTO PROSEGUONO GLI INCONTRI PUBBLICI DEI TRE CANDIDATI ALLE PRIMARIE
CASTIGLIONE DEL LAGO – In contemporanea con l’endorsement del sindaco di Chiusi Juri Bettollini (appoggio “pesante” e inusuale di un sindaco di paese confinante), Matteo Burico trova anche un’altra sponda, per nulla scontata alla vigilia. Un altro appoggio inusuale, quanto pesante in termini politici, più per il futuro a dire il vero che non per la battaglia delle primarie, che si terranno domenica 3 febbraio. Parliamo del sostegno di Progetto Democratico, la formazione nata da una costola del Pd (e il nome con le iniziali P di Progetto e D di Democratico, la dice lunga) che dal 2009 è all’opposizione. Insomma la vecchia “fronda” capeggiata da Fabio Duca che al momento della “scissione” era ancora negli organismi regionali del partito, si dice pronta, così come lo stesso Matteo Burico, “a superare le divisioni nel mondo del progresso e del centrosinistra persistenti dal 2009”. In un comunicato congiunto Burico e il presidente di Progetto Democratico Stefano Nuccioni scrivono che insieme “condividono la necessità di una guida riformatrice, plurale e aperta della nuova Amministrazione Comunale, rinnovata nelle persone, nella metodologia di governo e di rapportarsi con i cittadini, capace di dare risposta alle numerose necessità della comunità per affrontare con rinnovato entusiasmo le sfide del futuro”.
Sempre nel comunicato si legge che “il candidato Burico, nell’illustrare il suo programma ha espresso apprezzamento per molte delle opinioni e delle proposte che negli anni Progetto Democratico ha avanzato. Su tali specifiche questioni si è dettagliato un protocollo di condivisione. Si è convenuto, in riferimento alla proposta programmatica complessiva, di aggiornarsi per definire indirizzi r impegni di dettaglio. Progetto Democratico ha ritenuto tale impostazione di grande interesse ed utile a rilanciare un’azione politica trasparente che sappia dare nuovo impulso e vigore alle forze che mirano all’emancipazione civile, alla convivenza e al progresso. Indica agli elettori tale candidatura come idonea a superare le divisioni nella condivisione sostanziale delle finalità”.
Con Burico vincente alle primarie, insomma si andrebbe a ricomporre una frattura dolorosa che dura da 10 anni e a rimettere insieme i pezzi del centrosinistra castiglionese. Chiaramente la ricucitura con Progetto Democratico è se non l’unica, di sicuro una delle condizioni essenziali per non perdere le elezioni.
Ma… ma al momento si tratta di un “accordo” tra un candidato alle primarie del Pd e Progetto Democratico, non tra Progetto Democratico e il Pd nel suo complesso. E non è esattamente la stessa cosa.
Il Comunicato congiunto con l’annuncio dell’accordo ha infatti scatenato immediate reazioni, qualcuna positiva, ma molte anche negative. Alcuni esponenti piuttosto in vista del Pd come Margherita Banella o Giovanna Gattobigio sottolineano ad esempio che “gli accordi si fanno tra partiti…” , altri di chiedono cosa farà Progetto Democratico se alla Primarie Pd prevarrà uno degli altri due e cioè Alessio Meloni o Mariella Spadoni, ovvero se l’accordo in tal caso salterà. Cosa questa che vale anche per il sindaco di Chiusi Bettollini.
Anche agli altri due candidati, Meloni e Spadoni la stretta di mano tra Burico e Progetto Democratico è piaciuta meno di un calcio negli stinchi. E pure tra le fila dell’associoazione scissionista nata nel 2009 c’è chi non ha apprezzato né i tempi, né i modi dell’accordo (vedi la consigliera comunale Clarissa Castelletti).
Certo, forse Progetto Democratico avrebbe potuto limitarsi a dire “Con Burico la ricucitura è possibile, ci auguriamo che vinca le Primarie”, lasciando intendere ugualmente l’appoggio all’ex competitor di Batino, ma senza entrare subito con i piedi nel piatto.
Rifondazione Comunista è stata più cauta, in questa fase. Claudio Bianconi fa sapere che “anche al Prc era stato richiesto da alcuni dei candidati alle primarie un incontro per verificare eventuali convergenze programmatiche, ma Rifondazione Comunista ha giustamente declinato gli inviti per non interferire nelle questioni riguardanti un altro partito, peraltro a pochi giorni dal voto…”
Insomma le nubi sul cielo castiglionese non sono del tutto diradate. Chiaro che Progetto Democratico ha voluto marcare la propria presenza e ha anche voluto dire che la ricomposizione della vecchia frattura ci può anche essere, ma su una linea di discontinuità con l’era Batino. Cosa questa più marcata in Matteo Burico che non negli assessori uscenti Meloni e Spadoni che invece, almeno sulla carta rappresentano o possono essere percepiti come elementi di continuità con l’amministrazione uscente.
Intanto però proseguono gli incontri dei singoli candidati (e se Burico ha avuto la presenza di Bettollini domenica 27, Mariella Spadoni, sabato 26 ha avuto al suo fianco il sindaco di Montepulciano e presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese Andrea Rossi). Ma anche Alessio Meloni, che è di Villastrada (che è più Chiusi che Castiglione del Lago)guarda con molta attenzione alla Toscana.
Giovedì 31, presso il Cinema Caporali ci sarà il confronto finale a tre con Burico, Meloni e Spadoni.
Alessandro Torrini, ex segretario dei Ds ed esponente politico di lungo corso ammette “qualche indesiderato effetto collaterale”, che però – scrive – “era da mettere nel conto, perché frutto si una contesa vera, tra persone serie e passionali che vogliono affermare i propri convincimenti ed i propri progetti, marcando anche le proprie differenze”.
In effetti, nonostante la corsa preliminare a tre nel Pd, il clima sembra molto diverso da quello del 2009 e del 2014 e il confronto fra i tre candidati va avanti in termini molto civili e senza veleni e colpi bassi. Almeno fino ad ora. Negli ultimi giorni è prevedibile che i toni si alzeranno, inevitabilmente. Le differenze di approccio, come dice Torrini, non mancano: più tecnica la Spadoni, più “liberal” e svincolato da schemi di partito Meloni, più strutturato politicamente, ma meno legato ad esperienze amministrative Burico. Dopo il citato accordo con Progetto Democratico, quest’ultimo potrebbe anche presentarsi “in ticket” con Stefano Nuccioni, figura storica della sinistra castigionese non comunista, con esperienze di consiglio comunale e conoscenza della macchina amministrativa alle spalle. Del resto i tickets ci sono anche alle primarie per il segretario nazionale del Pd…
Il candidato alle primarie Pd Alessio Meloni critica duramente l’accordo Burico-Progetto Democratico. Scrive Meloni: “In questi giorni, in rapida successione, abbiamo assistito a una serie di comportamenti inopinati e altamente lesivi della normale dialettica del Partito Democratico e del percorso delle primarie. In totale spregio della logica, del buon senso e, soprattutto delle regole di questa comunità politica, è stato prodotto un comunicato con il quale si annuncia che è stato raggiunto un accordo tra un candidato alle primarie e Progetto Democratico.
Tutto ciò dopo il fallimento totale dei vari tentativi di accordo fra il Partito Democratico locale e Progetto Democratico, che personalmente avrei auspicato, come pubblicamente dichiarato negli incontri durante la campagna elettorale. Si tratta di un fatto più unico che raro, grave e tale da mettere in discussione lo stesso svolgimento delle primarie.
Per queste ragioni, ho chiesto un intervento immediato da parte delle commissioni congressuali provinciali e regionali del partito. Va, infatti, scongiurata la messa in discussione delle primarie e devono essere fermamente stigmatizzati atteggiamenti personalistici del tutto sganciati dalle ordinarie dinamiche di questo movimento politico.”
Alessio Meloni
Le alleanze e gli accordi possono essere nei programmi dei candidati alle primarie. Fare questi accordi in anticipo è del tutto scorretto così come portare accordi fra sindaci in anticipo è altrettanto scorretto. Male per chi si presta. Molto mal per chi li riporta. Ma ognuno ha la su etica professionale.
Guarda Paolo che non si tratta di accordi sottobanco o di anticipazioni, ma di iniziative pubbliche, propagandate e ufficializzate, comprese quella tra il candidato Burico e il sindaco di Chiusi Bettollini e quella con la candidata Spadoni e il sindaco di Montepulciano Rossi. Riportarle non è “molto male”, è un dovere del giornalista. Così come è doveroso riportare le posizioni di chi tra i candidati e nei partiti e movimenti politici ha criticato e critica tali iniziative. Cosa che è stata puntualmente fatta. Noi siamo in regola, il nostro lo abbiamo fatto. Se poi qualcuno ha forzato le regole interne al Pd o il “bon ton” politico è un altro paio di maniche, ma non riguarda noi. Tra l’altro qualche perplessità sui modi e sulle opportunità dei patti presentati, su queste colonne le abbiamo espresse evidenziandone i possibili rischi e contraccolpi. Che poi si sono puntualmente verificati.
Tutti petali di una corolla che quando tira il vento che li possa seccare tentano ogni iniziativa possibile, scontrandosi, opponendosi, reclamando le etiche di partito, vendendo le pentole che convengano ai venditori e non a chi le pentole acquisti.Non si sono accorti invece che l’errore POLITICO nasce esattamente dentro di loro in due momenti distinti ma in continuazione diretta fra questi: uno è l’errore dove hanno sempre sbattuto la testa che è uno dei motivi della loro credibilità e riguarda la natura del loro matrimonio( intendo il loro coniuge femminile che si chiamava Margherita) che non ha nulla a vedere con la sinistra(lo dicono loro di rincorrerla ma è tut’altro che vero),ma ormai questo è un dato generazionale soprattutto per addetti al lavori ed è difficile che cambi quando si sia stati formati ad una scuola che vuole per forza coniugare le prerogative essenziali di questa natura di sviluppo,che sono fallite fra l’altro da anni,ma come si vede ancora esistono i vari Renzi, Prodi,Gentiloni,Martina e Zingaretti, per non parlare poi di alcuni rametti rinseccoliti che sono all’opposizione al Parlamento con radici nel localismo. L’altro di questi motivi è l’abitudine ormai inveterata che hano sempre avuto di far apparire le cose che vanno a trattare in un contesto unitario mentre unitario lo capiscono tutti che non sia e lo vediamo dagli atti e dalle posizioni dei singoli contendenti.Spesso è più forte la spinta a prevalere individualmente che la spinta dell’umiltà politica-, per il vero molto tipica questa e molto più produttiva politicamente-dei ceti politici di estrazione cattolica. Perchè di contendenti si parla ed è una corsa alle investiture per il trono. Di questo passo hanno procurato l’allontanamento della base ed ancora si accapiglierebbero -col supporto anche di altri che localmente nulla c’entrano-ma che nella loro onniscenza ritengono che la loro posizione personale possa godere di maggior credito al fine di concepire una unità più larga che travalichi le sponde della Chianetta e delle Torri.E’ un sintomo questo che sono alla frutta e agiscono così perchè pensano di fregiarsi di una etichetta di credibilità quando questi invece sono segnali di fumo disperati che vengono lanciati da una altura che ormai non è visibile più a nessuno perchè altura non è bensì è una buca nel terreno.Ma il loro fine sarebbe quello di risultare più credibli e prevalere anche usando la politica dell’apparire come questa.Una domanda ai cittadini : ma avete veramente bisogno di questi che ancora si intignano a credersi rappresentativi ? Ma rappresentativi di che? Di quello che hanno prodotto nel tempo quando erano padroni assoluti del territorio che è stato devastato per il fatto di aver concepito uno sviluppo che questo che vediamo cosa abbia prodotto? Al riguardo dei nomi che il Post ha preso in considerazione per la rappresentatività, penso che da una parte la risposta sarebbe quella del ”SI” da parte di coloro anche non espressamente targati PD ma legati a quel carro, non tanto per bramosia di potere ma per i motivi più disparati ma tutti convergenti ai temi della convenienza personale che costituiscono la molla essenziale del sistema dell’interesse e molto meno per convinzione politica.Si parla del sistema dei soldi per il fatto che il sistema costituito si è costituito perchè parecchi hanno fiutato che non convenga essere contrari ed essere comunque considerati appartenenti a quel recinto.E che sia così è dimostrato dal fatto che si dica quello che si dica ma siccome al loro interno c’è la gerra per prevalere ed i risultati di tale guerra fin’ora sono stati il contrario dell’utilità che ne è venuta alla gente,il fatto che scoppino adesso tali contrapposizioni e che ci siano ghigliottine che vogliano tagliare la testa non appena uno la mette fuori, tutto ciò vuol dire che siamo in presenza di una macchina che non ha attendibilità politica e visione politica tali da rappresentare un nuovo modo di concepire la pubblica amministrazione che possa avere finalità sociali. Quelle sociali che ha messo in campo per adesso sono maschere adottate spessissimo per beneficiare il parco buoi partititco.Per altri invece potrebbe essere ”NO” se non altro per motivi di stanchezza- ed anche diciamolo pure-per necessità che ci possa essere un sistema che possa dare risultati diversi, difficile quanto si voglia ad essere istituito questo sì, perchè le contraddizioni esistono anche in quell’altro campo e sono contraddizioni profonde e non lievi sicuramente, ma della sua necessità nessuno dubita.E questo lo si vede anche a livello nazionale di quale sia la tendenza dove un sistema che è stato nominalmente scardinato ancora resiste perchè le radici sono radici di decenni e profondissime, legate al terreno.E inutimente si agitano parole e stendarsi come ”fascismo”, ”disumanità”, ”far west”; la gente credo che abbia finalmente capito che almeno tutti uguali non sono, soprattutto sul tema della necessità del cambiamento e chi contrapponendosi a questo assume la parte di chi resiste.Tutto il resto sono amenità, ed il fatto che tali amenità ci siano sempre state nella politica, rafforza il fatto della spinta a cambiare modo e sostanza.
Le primarie non le fa piu’ nessuno,proprio per questi accordi trasversali tra gruppi e partiti.Nessuno tranne il PD di Castiglione……..se uno se le cerca….siamo tra l’ingenuo e la presa in giro;questa e’ la NUOVA ITALIA.
Io non voglio criticare nessuno, anche se sarebbe meglio farlo perchè potrebbe servire, ma nel campo della polica e delle idee ognuno è responsabile di ciò che butta nel pentolone.Se poi viene data una mestolata al pentolone ed ognuno ci estrae la materia che bolle col cucchiao, col cucchiaino oppure col mestolo, questa è questione di cultura politica.Che da una analisi esterna credo che manchi abbastanza.la memoria- loro dicono- è un fatto essenziale ma sarebbe bene che l’avessero per ricordarsi di come funzionava quel vecchio partito dal quale i loro padri avevano già svenduto casa ed annessi (parlo dei quarantenni) e la cultura politica dei loro nonni-ma non c’è bisogno nemmeno di andare tanto lontano perchè parlo degli anni ’70, ci presentava un soggetto che tutte queste storie e manfrine che poi finiscono col dividere, mostrano l’arretratezza politica e culturale di coloro che penserebbero di dare una direzione ai bisogni della stragrande maggioranza delle classi subalterne italiane. Tutto si può capire, si può capire la differenza di pensiero, la differenza di interpretazione dei fatti, ma poi il riposizionarsi rispetto all’obiettivo politoco principale dovrebbe essere un tutt’uno. Hanno accettato soprattutto i loro dirigenti che gli hanno detto che doveva essere un partito dove erano contenute tutte le istanze della società? O pedalino allora…. E le giustificazioni contano poco, anzi nulla.Oggi sono le prime vittime dell’ingranaggio che loro stessi hanno creato e che li tritura.Prima quiell’ingranaggio ha triturato la gente per quasi 25 anni,
politicamente, economicamente, culturalmente ; oggi tritura loro. E che pensavano che finisse diversamente?