CHIUSI RENDE OMAGGIO A OTTIERO OTTIERI. SABATO 15 L’INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA ALLO SCRITTORE

martedì 11th, ottobre 2022 / 12:19
CHIUSI RENDE OMAGGIO A OTTIERO OTTIERI. SABATO 15 L’INTITOLAZIONE DELLA BIBLIOTECA  ALLO SCRITTORE
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LA PROPOSTA AVANZATA DA PRIMAPAGINA NEL 2020 TROVA FINALMENTE ATTUAZIONE.

CHIUSI – Sabato prossimo 15 ottobre, il Comune di Chiusi intitolerà la Biblioteca Comunale allo scrittore Ottiero Ottieri, morto 20 anni fa, nel 2002, e sepolto a Chiusi, città d’origine della sua famiglia. Lo farà con una cerimonia pubblica con inizio alle 16,30 presso la tensostruttura del complesso San Francesco, nel centro storico, adiacente alla biblioteca stessa e a pochi metri dal palazzo della famiglia Lucioli Ottieri Della Ciaia.

A noi di primapagina l’iniziativa fa molto piacere e ci inorgoglisce anche un po’, dato che fu proprio Primapagina , nel 2020 a proporre di intitolare un luogo della cultura della città a Ottiero Ottieri. Noi avevamo proposto la tensostruttura, in quanto luogo di eventi teatrali, concerti, conferenze, proiezioni… E Ottieri è stato scrittore, giornalista, autore teatrale… ma la Biblioteca va benissimo lo stesso. E poi è lì: di fatto Biblioteca, Tensostruttura  e sala San Francesco fanno parte dello stesso complesso.

Dal 2020 ad oggi sono passati due anni, il Comune ci ha messo un po’ a metabolizzare la proposta, ma nel mezzo c’è stata la pandemia, che ha bloccato tutto per mesi a varie riprese, ci sono state le elezioni comunali con il cambio del sindaco e della giunta, insomma il ritardo è  spiegabile. Adesso finalmente quell’idea giunge al traguardo e Chiusi rende finalmente omaggio ad un cittadino illustre e anche ad un grande scrittore. Farlo a 20 anni dalla morte era ormai doveroso. Bene hanno fatto  il sindaco, l’assessore Bischeri e la Biblioteca a stringere i tempi. Li ringraziamo.

Rimaniamo dell’opinione che Ottiero Ottieri sia uno degli autori più significativi della seconda metà del ‘900, uno dei principali esponenti con Italo Calvino e Luciano Bianciardi della cosiddetta “letteratura industriale” che raccontò dal di dentro l’Italia del boom economico nascente, con le sue speranze e le sue contraddizioni. Un grade scrittore insomma capace anche di cimentarsi con temi complicati come la psicanalisi applicata alla politica e all’economa, l’organizzazione del lavoro nelle fabbriche e infine con l’argomento scabroso della sessualità e dei “rapporti carnali” affrontati addirittura in versi con un poema di centinaia di pagine… “. Così scrivevamo nel 2020 nell’avanzare la proposta di intitolargli un  luogo significativo della città.

E ci fa piacere oggi, che al termine della cerimonia di sabato 15, alle ore 21,00,venga proiettato il film “Donnarumma all’assalto” tratto dall’omonimo romanzo di Ottieri del 1959 che altro non è che la trascrizione dei colloqui psico-attitudinali  che egli aveva fatto come reclutatore del personale per la Olivetti nell’hinterland napoletano. Un affresco in presa diretta e senza filtri sul dramma occupazionale del sud nell’Italia che si preparava al boom economico… Il film è del 1972, la regia di Marco Leto, attori: Milena Vucotic, Stefano Satta Flores, Mariano Rigillo.

Ottiero Ottieri si dichiarava “un intellettuale di sinistra” (era stato fascista da ragazzo, “eravamo tutti fascisti”, scrive in “Memorie dell’incoscienza” mentre descrive l’arrivo delle truppe naziste ad occupare Chiusi il 9 settembre del ’43) poi con la guerra, come tanti cambiò opinione e orientamento. Ha frequentato il Psi, ha collaborato con l’Avanti! ma aveva buoni rapporti anche con il Pci e con altri intellettuali comunisti, coi quali talvolta litigava… Ha scritto per l’Unità. Come Calvino e come Bianciardi. E non a caso, come coda e appendice alla cerimonia del 15ottobre, il 12 novembre (data ancora indicativa) come Primapagina e Biblioteca Comunale proporremo un incontro letterario proprio su Ottiero Ottieri e Luciano Bianciardi, due scrittori entrambi di origi toscane (etrusche verrebbe da dire, Bianciardi era di Grosseto), praticamente coetanei, che hanno cominciato a scrivere dopo aver fatto tutt’altro nella vita. Due narratori straordinari di quell’Italia  che da agricola stava diventando una potenza industriale. Due intellettuali a tutto tondo, partecipi delle vicende politiche e sociali, anche se disincantati e spesso fuori dal coro. Due scrittori non conosciuti e valorizzati quanto avrebbero meritato.

La stessa sinistra non è in questo senza peccato. La sinistra italiana ha sfornato e ospitato grandi menti e figure di spicco della cultura italiana, ma spesso ha fagocitato o isolato i migliori. Si pensi a Pasolini, altro coetaneo di Ottieri e Bianciardi. E talvolta se li è poi dimenticati. Chiusi con l’omaggio a Ottiero Ottieri in qualche modo recupera un po’di terreno perduto. Ricuce uno strappo… e invita a rileggere e riconsiderare la lezione culturale di Ottieri, come messaggio per dire anche alla politica locale che se ogni tanto volasse un po’più in alto non le farebbe certo male…

m.l.

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