CHIUSI, IL MUSEO RITROVA UN GRANDE MOSAICO ROMANO RIMASTO A LUNGO IN RESTAURO A FIRENZE

CHIUSI, IL MUSEO RITROVA UN GRANDE MOSAICO ROMANO RIMASTO A LUNGO IN RESTAURO A FIRENZE
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CHIUSI – Ogni tanto anche le opere d’arte e i reperti archeologici tornano a casa. O quantomeno laddove debbono stare. Tornano al Museo Nazionale Archelogico di Chiusi le sezioni di un grande mosaico di epoca romana, rivenuto nel 1969 durante i lavori di costruzione di un grande edificio condominiale, in via della Violella, appena fiori dal centro storico e rimasto per 7 anni all’Opificio delle Pietre dure di Firenze per un lungo e laborioso restauro. 
Insieme ai mosaici all’epoca della costruzione dell’edificio di via della Violella, furono rivenute anche tracce imponenti di una costruzione romana rimaste sempre “a vista” nel cortile del condominio in questione. Non mancarono polemiche sulla cementificazione dilagante, anche in aree a forte vocazione archeologica. Siamo vicinissimi alle mura antiche della città…
Il mosaico è datato II Sec. d.C. e raffigura oltre a motivi geometrici, floreali e decorativi disegnati con effetto tridimensionale, anche il Dio Dioniso che cavalca una pantera, animale strettamente legato al suo culto. Pantera che si nota anche in altra parte dell’opera.
Da oggi questa importante e bellissima testimonianza del passato romano di Chiusi, risalente alla stessa epoca, più o meno, delle Catacombe paleocristiane e del martirio di Mustiola, la nobile romana uccisa perché non volle ripudiare la nuova religione, torna in mostra in una sala del Museo.  L’Opificio delle Pietre dure,  il più importante laboratorio di restauro d’Italia, restituisce dunque alla città di Chiusi e al suo Museo un “pezzo” pregiato della sua ricchissima collezione, finemente restaurato e tornato al suo splendore.
Pochissimi, oltre gli studiosi e gli addetti ai lavori avevano avuto fino ad ora la possibilità di ammirare il mosaico rinvenuto alla Violella… D’ora in avanti l’opera sarà esposta e visibile al Museo. Ed è una di quelle cose che valgono il prezzo del biglietto e che raccontano di come Chiusi sia stata una città importante, con edifici ricchi e importanti anche dopo la fine della civiltà etrusca, con la romanizzazione. Chi poteva permettersi mosaici del genere nella propria villa, non era certo un poveraccio o un contadino intento a coltivare grano e produrre vino da inviare a Roma… E siamo 800 anni dopo Porsennna…
m.l.
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